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FESTIVAL DELL’ECONOMIA: OLTRE 200 RELATORI E PIU’ DI 100 EVENTI

FESTIVAL DELL’ECONOMIA: OLTRE 200 RELATORI E PIU’ DI 100 EVENTI

(4 giugno 2018) Si è chiuso ieri, con l’intervento del premio nobel Michael Spence, la tredicesima edizione del Festival dell'Economia. Sono molteplici i dati che dimostrano il successo del festival, primo fra tutti l'abbondante partecipazione sia da parte del pubblico che dei relatori. Un pubblico che ha riempito costantemente le 17 sale del Festival. Il primo dato che evidenzia l'esito positivo del Festival è proprio il numero di presenze da parte dei relatori: sono stati 218 gli esperti intervenuti nei 104 eventi, convegni e conferenze presenti lungo tutto il corso del festival. La manifestazione è stata ospitata in 25 luoghi sparsi per la città; non solo nei teatri e nelle sale di Trento ma anche in 6 piazze dove sono stati allestiti stand e tecnostrutture ospitanti le dirette in piazza, le postazioni delle 6 emittenti radiofoniche presenti e diversi altri eventi.

SUCCESSO SOCIAL, 94 DIRETTE WEB - Anche dal punto di vista tecnologico il Festival non ha deluso le aspettative. Un Festival quindi ad alta tecnologia, con 9 location collegate in fibra ad alta velocità, 3 maxischermi, collegamenti per 6 stazioni radio, copertura wifi di 4 piazze, circa 1 TByte di traffico trasferito dalle regie al data center tramite la rete in fibra, 8 le regie impiegate, 46 ore di diretta satellitare. Il Festival ha assunto una dimensione sempre più rilevante anche dal punto di vista dei social network. La pagina Facebook ufficiale del festival, Festival Economia Trento, ha registrato numeri di interazioni importanti: sono infatti oltre 43.000 le visualizzazioni di post, foto e video che hanno raccontato al popolo del web i momenti più significativi del Festival (dati insight Facebook) 248.000 le visualizzazioni di Twitter. Sono state 94 le dirette web, di cui 25 in lingua inglese, grazie alle quali è stato possibile seguire il Festival in tutto il mondo. Fino a ieri erano oltre 4 milioni le connessioni al sito del Festival; 2TByte il traffico dal sito, oltre 50.000 le connessioni alle dirette streaming. 334 tra giornalisti, operatori e fotografi accreditati dall'Ufficio stampa della Provincia in rappresentanza di 146 testate giornalistiche, di questi 287 presenti in questi giorni a Trento. 833 gli iscritti alla newsletter del Festival, 115 i comunicati stampa. Tutti gli eventi sono stati fotografati e comunicati in tempo reale attraverso i social, in particolare twitter, facebook e da quest'anno instagram. 5 le case editrici che hanno proposto i loro titoli nell’ambito di 10 “Incontri con l’autore” con 31 fra autori e discussant.

I PROTAGONISTI DIETRO LE QUINTE - Venti le persone della segreteria organizzativa che hanno lavorato per la realizzazione del Festival, oltre a 10 interpreti, 25 tecnici dell’audio, 36 operatori delle regie, 40 persone addette al montaggio degli allestimenti nelle piazze. 120 le scuole superiori che hanno partecipato al concorso EconoMia in rappresentanza di tutte le Regioni. 20 i vincitori premiati, di cui 7 dalla Lombarda, 4 dal Friuli, 3 dal Veneto, 2 dalla Puglia, 1 dal Trentino, 1 dalla Liguria, 1 dal Piemonte e 1 dalla Campania. 50 gli studenti del progetto alternanza scuola lavoro che nei 4 giorni hanno fornito supporto alla segreteria organizzativa nei 4 giorni del Festival. 110 gli esercizi pubblici della città che hanno richiesto materiale del Festival per allestimenti di vetrine, ristoranti e bar.

BOERI: MOLTI STIMOLI, TECNOLOGIA CREA LAVORO - Quattro giorni a Trento per parlare di “Lavoro e tecnologia”. La tredicesima edizione del Festival dell’Economia si è chiusa ieri offrendo nuovi elementi per rispondere alla domanda posta a più riprese durante il Festival: la tecnologia e la robotica ruberanno posti di lavoro o rappresentano delle opportunità da cogliere? “Abbiamo avuto molti stimoli a riguardo anche se poi ci sono opinioni diverse – ha detto ieri Tito Boeri, direttore scientifico del Festival dell’Economia, facendo un bilancio della quattro giorni a Trento al termine della manifestazione – e molte delle tesi più pessimistiche sono state ridimensionate”. Secondo Boeri “ci saranno alcuni lavori che potranno essere ‘spiazzati’ dalle nuove tecnologie, ma ce ne saranno tanti altri di nuovi che nasceranno”. “I dati presentati sull’economia americana sono eloquenti – riflette il presidente dell’Inps -: il 50% dei posti creati negli Usa sono in lavori che non esistevano prima. La tecnologia distrugge alcuni posti ma ne crea altri e ne ha creati di più di quelli che ha distrutto”. La politica è stata – per forza di cose - la grande assente di questo Festival. Il nuovo governo giallo-verde, infatti, si è formato a manifestazione già avviata: troppo tardi per invitare il neoministro dell’Economia Giovanni Tria. “Penso che i politici devono venire al Festival anche per ascoltare e mi auguro che molti di loro abbiano seguito le dirette perché c’è molto da imparare”, ha continuato Boeri. Per quanto riguarda la partecipazione al Festival, “i dati sull’accesso remoto sono molto importanti. Abbiamo superato il numero di accessi dell’anno scorso” come sono stati superati anche “i dati sulle dirette streaming. Il tema e la qualità delle relazioni hanno attratto un pubblico molto vasto”. E ora si inizia a pensare al prossimo anno: “Ci riuniremo la prossima settimana per decidere il tema; abbiamo già iniziato a lavorare su alcuni inviti. Faremo tesoro degli spunti emersi in questa edizione”, ha concluso Boeri.

ROSSI: PRESENZE COSTANTI, CRESCE ONLINE - “Abbiamo avuto presenze costanti dal punto di vista fisico e continua ad aumentare chi ci segue via streaming, questo è molto positivo”. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, fa un bilancio del Festival dell’Economia terminato ieri a Trento: quattro giorni durante i quali oltre 200 relatori si sono confrontati sul tema “Lavoro e tecnologia”. “Ci portiamo a casa un po’ di tranquillità in più”, ha continuato Rossi facendo riferimento a “tutte quelle paure” che ruotano intorno al tema e che “è giusto avere nel momento in cui pensiamo come sarà il nostro futuro, con lo sviluppo della tecnologia che cammina a grande velocità”. Il Festival, però, ci dice che “si tratta più che altro di una trasformazione e non di un calo di posti di lavoro – ha affermato il presidente della Provincia ieri al termine della manifestazione -. Questo non significa che non si debba continuare a investire per garantire che sia l’uomo ad avere il primato e non la tecnologia”. Si tratta, quindi, di puntare su “istruzione, cultura, ricerca e capitale umano fortemente preparato per affrontare le sfide del futuro. Credo sia questo – ha concluso Rossi – l’insegnamento del Festival e come sempre cercheremo di attuare qualche idea significativa che è emersa”.

(© 9Colonne - citare la fonte)