‘GIOVANI INVERSI’, LA POESIA PARLA DI BULLISMO E LO DISEGNA
Sta per arrivare in libreria “Giovani inversi. Poesie in tempi di bullismo e altre prepotenze”, silloge poetica della giornalista lucchese (vicentina d’adozione) Romina Lombardi, illustrata dall’artista vicentina Alice Walczer Baldinazzo per NPS Edizioni (10 euro, pp 64). Un originale connubio artistico di due giovani donne per combattere i soprusi dei nostri tempi, come il bullismo. Il volume è già ordinabile sul sito NPS Edizioni e sarà in distribuzione, nelle librerie e su tutti gli store, a partire dal primo ottobre. Il libro rappresenta anche la prima uscita della collana “Gli straordinari”, di NPS Edizioni, un progetto congiunto dell’Associazione Nati per scrivere e del Magazine L’ordinario, volto alla valorizzazione delle persone e delle loro storie. “Di bullismo si è parlato molto negli ultimi anni, ma spesso non si centra il focus sulla prevenzione e sull’educazione al tema – spiega l’autrice Romina Lombardi, testimone diretta di fenomeni di bullismo - La strada, per la demolizione di questo fenomeno, è ancora in salita, ed è necessario partire da una consapevolezza: il bullismo è sempre esistito e esisterà a lungo. In passato frutto di soprusi accettati e resi leciti nel mondo di allora, nel presente e nel futuro frutto di sempre minor attenzione a processi quali empatia, inclusione, condivisione e socialità. La prevaricazione delle persone, come status di potere è, da sempre e sempre di più, l’elemento di propagazione di questo male”. “Ecco allora Giovani inversi – continua il direttore NPS Edizioni Alessio del Debbio - una testimonianza viva e forte, di quando di bullismo non si parlava quasi per niente. Una voce che ha scelto la poesia come mezzo di racconto e che riporta il genere nello scenario dell’attualità. Una caratteristica importante questa, perché la poesia è e deve tornare a essere protagonista di una contestazione interiore che porti avanti un cambiamento. Quando abbiamo pensato a questo libro, lo abbiamo fatto anche nell’ottica di portarlo soprattutto nelle scuole, per parlare ai ragazzi in età critica ed è quello che faremo”. E se di bullismo si può parlare attraverso la poesia, in questo piccolo, prezioso libro si fa un passo in più: lo si combatte con la grazia, le texture floreali, i colori e la simbologia semplice ma diretta racchiusi nelle illustrazioni di Alice Walczer Baldinazzo che accompagnano i versi. Declinate in un linguaggio pop, le immagini assorbono il senso della giovinezza e dell’immediatezza, mitigando, di volta in volta, la durezza di certe parole e lasciando un senso di consapevolezza che colpirà anche le menti più adulte. “Devo ammettere che per queste poesie ho deciso di azzardare un po’ nello stile – spiega l’artista vicentina - Nelle poesie di Romina ho percepito quel tipo di sincerità che raramente una persona mette in mostra, quindi mi serviva uno stile molto diretto per poter rappresentare al meglio questa prima emozione di sorpresa ed empatia provata nella lettura di determinati versi. In ogni illustrazione ho poi deciso di dare diversi ‘indizi’ di lettura e comprensione del disegno associato alla poesia: un oggetto, la trama di un vestito, il colore scelto per l’illustrazione stessa…”. Un piccolo ma potente volume che porterà autrice, illustratrice ed editore a incontrare i lettori, in varie parti d’Italia e nelle scuole: si parte da Lucca, sabato 22 settembre alle 18, presentazione di “Giovani inversi” alla Libreria Ubik in Via Fillungo; sabato 6 ottobre, l’autrice sarà presente all’incontro di presentazione di NPS Edizioni a Lido di Camaiore, in occasione della Festa del Libro; domenica 14 ottobre, alle 14.15, Romina Lombardi parlerà del libro nell’ambito della presentazione del “Progetto Giovani”, lanciato da NPS Edizioni, a Libri in Baia, la fiera del libro a Sestri Levante. A ottobre sarà la volta di Porto Burci a Vicenza e poi, a novembre, Brescia. Nata a Lucca, Romina Lombardi ha vissuto a Roma, Vicenza e Brescia. Inaugura la sua passione per la poesia a sei anni, scrivendo versetti in rima per far ridere parenti e amici. Nel tempo la scrittura diventa una passione e, anche quando si butta a capofitto nel mondo, non si allontana mai dalle “parole”. Giornalista dal 2006, lavora all’agenzia Ansa di Roma e, come ufficio stampa, segue l’edizione 7 e 8 del Grande Fratello e alcuni programmi Rai. Contribuisce a lanciare grandi eventi culturali come il Festival del Vittoriale e il Villa Reale Festival e lavora come esperta di comunicazione per importanti rassegne, campagne sociali e istituzionali. Dal 2018 è a capo del progetto culturale-editoriale L’Ordinario. Per rimanere aggiornati su “Giovani inversi”, sono in rete il sito e la pagina Facebook di NPS Edizioni e le pagine Facebook di autrice e illustratrice.
CHI FURONO I DIECI CHE FIRMARONO LE LEGGI RAZZIALI
“L'ebraismo mondiale è stato, durante sedici anni, malgrado la nostra politica, un nemico irreconciliabile del fascismo...". Queste le parole con cui Mussolini emanò, nel settembre 1938, le leggi razziali, da Piazza dell'Unità di Trieste. Ad una folla giubilante ed osannante, riunitasi intorno ad un enorme palco su cui campeggiava la scritta Dux, fu rivelato per la prima volta in pubblico il contenuto delle leggi razziali. Ma chi le formulò? A distanza di 80 anni dal Manifesto della razza, è stato ripubblicato un volume che rivela chi fossero e che fine avessero fatto i "dieci" scienziati firmatari delle leggi e, soprattutto, perché la storia ne avesse ignorato tanto a lungo le responsabilità. Lino Businco, Lidio Cipriani, Arturo Donaggio, Leone Franzi, Guido Landra, Nicola Pende, Marcello Ricci, Franco Savorgnan, Sabato Visco ed Edoardo Zavattari. Sono questi i dieci scienziati che firmarono in Italia il Manifesto della Razza che diede inizio alle persecuzioni razziali nei confronti degli ebrei. 10 nomi che rimasero a lungo nell'oblio ed emersero per la prima volta nel 2005 con il saggio “I dieci” di Franco Cuomo, scrittore e giornalista scomparso nel 2007 ed edito da Bonanno. Nel sottoscrivere il Manifesto della Razza i "dieci" si resero colpevoli delle deportazioni senza ritorno nei lager nazisti di ottomila cittadini italiani, tra cui settecento bambini. Ma per questo nessuno di loro pagò mai alcun prezzo, anzi furono reintegrati nei loro privilegi, proseguendo le loro carriere. Nessuno di loro venne rimosso dalle cattedre universitarie di cui erano titolari (tolte invece in molti casi agli ebrei esiliati: come Enrico Fermi, Bruno Pontecorvo, Emilio Segrè), cattedre che al contrario essi mantennero fino all’ultimo per essere poi celebrati per i loro incomprensibili meriti anche nella toponomastica urbana e scolastica. E’ intorno a questo mistero che ruota il libro di Cuomo, che non solo fornisce prove certe del ruolo teorico e operativo ricoperto dagli scienziati razzisti, prove sui loro incontri a Berlino con Himmler, Hess ed altri carnefici del Reich, delle visite ai campi di sterminio, delle alte cariche ricoperte da alcuni di loro nell’ufficio della razza. Ma allarga anche a macchia d’olio la sua inchiesta. E attraverso gli organigrammi del tribunale della razza e degli enti per la liquidazione dei beni tolti agli ebrei, che pubblica per la prima volta, arriva a identificarne i vertici, scoprendo che a gestirli erano state personalità che poi si erano riciclate con tutti gli onori nella neonata Repubblica. “Personalità”, di cui lo scrittore svela i nomi, spesso sorprendenti, di cui denuncia con coraggio le responsabilità rintracciando i loro stessi scritti, ricostruendone le carriere e le zelanti manifestazioni di adesione ai piani del regime. E non è tutto: nel libro Cuomo si sofferma anche nello spiegare i patetici sforzi di tanti intellettuali che sui giornali dell’epoca cercarono di dimostrare la presunta originalità del razzismo italiano, tanto decantata da Mussolini, che ne sosteneva la primogenitura rispetto a quello tedesco, analizzando il modo in cui si fusero in un unico disegno di morte le fumisterie scientifiche o filosofiche dei razzisti “biologici” e dei “nazionalrazzisti”, degli “esoterici” e degli “spiritualisti”. Ma nel libro sono raccontate anche le eccezioni, i cui nomi sono scolpiti a Gerusalemme sul Muro dell’Onore, che rappresentano un altro capitolo di quegli anni tragici, un elenco che Cuomo riporta in appendice al volume, insieme al censimento dei razzisti italiani, agli organigrammi dell’ufficio e del tribunale della razza, alle banche preposte alla gestione dei beni sottratti agli ebrei, alla lista dei conventi cattolici che diedero asilo ai perseguitati. Un’ampia documentazione che era rimasta inedita, avvolta nell’ombra come i nomi di coloro che d’intesa con il regime avevano elaborato e avallato la sintesi dottrinaria del razzismo fascista contenuta nel Manifesto, che fu preambolo e fondamento delle leggi razziali approvate nei mesi successivi.
“ANTOLOGIA SOMMERSA”, ALLA SCOPERTA DI LAUDONIA BONANNI
“Sono state aperte le finestre più serrate della vita della scrittrice Laudomia Bonanni per nuove rivelazioni”. Così la storica casa editrice Carabba di Lanciano annuncia l’uscita del libro “Antologia Sommersa”, ultimo imponente lavoro (354 pagine con la catalogazione di ben 1232 scritti) dello studioso Gianfranco Giustizieri, il maggiore esperto e divulgatore della vastissima produzione bonanniana. Ci racconta una Bonanni poco conosciuta. Con rigorosi e illuminanti riscontri. Preziosissimo contributo per nuovi approfondimenti “tra la memoria storica ed il futuro letterario”, sottolinea l’editore. Ma vediamo quali “finestre” in particolare sono state aperte da Giustizieri. “L’obiettivo principale del libro - ci spiega - è far conoscere un altro aspetto della Bonanni scrittrice di romanzi: la giornalista impegnata in grandi quotidiani e riviste tramite elzeviri di terza pagina, inchieste, note di costume e tanto altro. E’ una Bonanni poco conosciuta e studiata, eppure ci troviamo di fronte a 1232 ‘pezzi’ sparsi su giornali di tutta Italia e fuori confine. E’ il confronto o per meglio dire l’osmosi tra i suoi libri e la scrittura breve. Per questo li ho catalogati, pochi sono sfuggiti e ho riportato integralmente, anche con successive varianti, una sessantina sconosciuti perché mai ripubblicati. Raggruppati per aree tematiche ci rivelano molto dell’Italia del ‘900 e toccano argomenti che possiamo considerare attuali ancora oggi.
MARCELLO SCHEMBRI RACCONTA I TROVATORI
Per la prima volta un manuale che offre un quadro essenziale ed esauriente dei temi fondamentali inerenti ai talentosi poeti-compositori-esecutori di lingua d'oc, artefici di una magica alchimia di parole e suoni, artisti a tuttotondo, illustri avi degli odierni cantautori. Marcello Schembri è l’autore del saggio “I Trovatori. Musica e poesia. I primi cantautori della storia” (Zecchini editore), che intende ristabilire il giusto equilibrio (sempre invocato e mai attuato negli studi ad essi dedicati) tra le due componenti fondanti della loro arte — la musica e la poesia — al fine di riguardarla non come fenomeno poetico e musicale ma bensì, più propriamente, poetico-musicale. Per comprendere appieno, anche attraverso inedite letture comparate tra la loro esperienza artistica e il mondo musicale moderno (assai prossimo, mutatis mutandis, a quello dei trovatori), un universo culturale straordinario e un'epoca tra le più affascinanti della storia dell'Occidente.
IL MITO DI JIM MORRISON IN BLOWJIM DI CHRISTIAN CAVACIUTI
Un’adolescente e Jim Morrison, due vite – una ordinaria e una straordinaria – si incrociano sul palco di un concerto dei Doors: davanti a migliaia di fan la ragazza compie un gesto eclatante e scandaloso che diventerà leggendario e segnerà profondamente la sua vita. È l’inizio di BlowJim di Christian Cavaciuti, vincitore della seconda edizione del Premio Letterario RTL 102.5-Mursia Romanzo Italiano al quale hanno partecipato circa 1500 opere. Il romanzo è in libreria dall’11 settembre. È il 1967, l’America è in guerra, l’uomo è andato sulla Luna e la giovane Melanie, come tanti suoi coetanei, è in rivolta contro il mondo dei padri. La ritroviamo venticinque anni dopo a Parigi, dove il Re Lucertola è morto, insieme ad André, un gigantesco wrestler. Qui la vita della donna prende una piega imprevista: André muore improvvisamente, lei si trova alle prese con l’inchiesta e con i media. E con un messaggio: Jim è vivo e chiede di incontrarla. Cavaciuti prende la leggenda di un’icona del rock e la trasforma in una storia che mescola verità e bugie, immaginario pop e scienza, icone intramontabili e miti perduti, dove gli essere umani devono scendere a patti con il loro sogni e imparare a perdonare i propri errori per poter andare avanti. BlowJim, attraverso le vicende dei personaggi che si muovono attorno alla protagonista, indaga le inquietudini di una generazione inchiodata a un passato mitico che le impedisce di vivere il presente. Il mistero di Jim Morrison redivivo, che intriga il lettore fino all’ultima pagina, è metafora dei miti che illudono e, allo stesso tempo, formano le nostre vite. “Le tre giurie del premio - quella editoriale, quella radiofonica e quella popolare - hanno premiato un romanzo che sfugge alle catalogazioni di genere e si inserisce a pieno titolo nel filone della letteratura postmoderna che in Italia viene spesso considerata di nicchia a differenza di quanto succede nei paesi anglossassoni dove autori come DeLillo o Wallace hanno da tempo conquistato il pubblico. BlowJim è un romanzo innovativo che si legge a tanti livelli, e per questo ha convinto sia gli addetti ai lavori sia i lettori della giuria popolare, con buona pace di chi continua a credere che ciò che piace ai critici non piace al pubblico” dice l’editore Fiorenza Mursia. “La vittoria di BlowJim è stata una bellissima sorpresa anche per noi. Un libro particolare, molto originale, e sicuramente fuori dal coro” conferma Marta Suraci, Responsabile Marketing e Comunicazione di RTL 102.5. Christian Cavaciuti, nato nel 1973, ha vissuto tra Piacenza, Milano, Parigi, Roma e Torino. Ingegnere, ricercatore, giornalista. Blowjim è il suo primo romanzo. (red – 14 set)
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