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direttore Paolo Pagliaro

‘PONTE’ SCIENZA-POLITICA
PER CONTRASTARE L’AIDS

‘PONTE’ SCIENZA-POLITICA <br> PER CONTRASTARE L’AIDS

Una vera e propria “coalizione”, la più ampia possibile, che coinvolga la politica e la scienza medica, per riportare la lotta all’Aids in prima linea insieme alle problematiche sulle malattie infettive, regolate da una legge di ormai 28 anni. E’ il ponte che la Fondazione The Bridge, presieduta da Rosaria Iardino, prova a creare con l’aiuto di Mauro D’Attis, di Forza Italia, e di altri 23 parlamentari che hanno aderito all’iniziativa. L’obiettivo, spiega la dottoressa Iardino in conferenza stampa alla Camera, “è controllare l’epidemia e  contenere la malattia. La fondazione ritiene che l’industria del farmaco non sia un nemico ma un interlocutore con cui dialogare, anche aspramente. Vogliamo mettere insieme una revisione della legge 135/90, che è stata una legge innovativa e che ha dato tanto dal punto di garanzia per il paziente e di formazione per il corpo medico, ma ora crediamo che le cose siano cambiate: Vorremmo parlare anche di sorveglianza e di antibiotico-resistenza oltre agli altri tipi di problemi che vengono per esempio dai cambiamenti climatici”. Il supporto arriverà anche dalla politica, assicura D’Attis: “è compito della politica intervenire con delle leggi che ripristinino le condizioni di incentivo alla ricerca, e indirizzare risorse per favorire la cultura della prevenzione”. I nuovi dati del Centro Operativo Aids (COA) dell’Istituto superiore di sanità evidenziano una sostanziale stabilità del numero delle nuove diagnosi Hiv negli ultimi tre anni, così come appare stabile la percentuale dei late presenter, vale a dire di coloro che scoprono di essere Hiv-positivi in fase avanzata di infezione. Attualmente, in Italia, sono tra le 125mila e le 130mila le persone che convivono con l’Hiv, e sono prevalentemente di sesso maschile. Restano tuttavia tra le 12mila e le 18mila persone sieropositive che non hanno ancora una diagnosi perché non hanno mai fatto il test, nonostante almeno un terzo (circa 6mila) di loro abbia una situazione immunitaria compromessa. Nel 2017, sono state riportate 3.443 nuove diagnosi di infezione da Hiv che significano 5,7 nuovi casi ogni 100mila residenti. L’incidenza italiana è simile alla media osservata tra i Paesi dell’Unione Europea (5,8 nuovi casi per 100mila) e dal 2015 l’andamento risulta pressoché stabile. Il trend è chiaro: l’incidenza maggiore di infezione da Hiv è nella fascia di età 25-29 anni.

(© 9Colonne - citare la fonte)