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Farnesina-Enit, a Bit Milano focus su turismo delle origini

Farnesina-Enit, a Bit Milano focus su turismo delle origini

Il turismo delle origini non è il turismo di ritorno. Ha un bacino potenziale molto più esteso, circa 80 milioni di italiani e oriundi residenti all'estero, e può contribuire a valorizzare aree geografiche, esperienze e culture oggi escluse dai tradizionali circuiti turistici legati alle città d'arte. È questa considerazione, emersa da un'indagine del Centro Studi di Enit presentata oggi alla Bit di Milano, la premessa per una nuova strategia di promozione turistica. Un piano elaborato dallo stesso Ente in collaborazione con la Direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie del ministero degli Affari esteri e con Raiz Italiana (la comunità per discendenti italiani residenti all'estero che si occupa per l'appunto di turismo delle radici, indagini genealogiche e assistenza amministrativa in questi ambiti). “Il ritorno si esaurisce nel giro di qualche generazione, mentre le radici sono permanenti, e si basano sui ricordi che gli italiani hanno dei propri avi, delle proprie tradizioni, dei piatti e delle foto che hanno generato negli anni un senso di appartenenza diverso da quello del luogo in cui si trovano e che li ospita - ha spiegato il Consigliere d’Ambasciata Giovanni Maria De Vita, della Direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie del ministero degli Affari esteri - L'Italia ha quindi la possibilità di offrire a queste persone esperienze ed emozioni che possono cogliere solo in virtù delle loro origini. Dal punto di vista dell'economia nazionale, questo significa portare persone in luoghi meravigliosi fuori dal circuito tradizionale e ravvivare dinamiche di sviluppo in aree che soffrono di particolare crisi, ma anche attivare circuiti inediti che non comportano nuove certificazioni e che hanno un impatto ambientale positivo”.

IL PROGETTO Il progetto presentato oggi punta a stimolare la nascita di itinerari che permettano al discendente italiano di accedere sia alla memoria collettiva che a quella familiare, creando nuovi modelli di promozione e accoglienza per riunire sotto un'unica strategia le buone pratiche emerse sul territorio italiano fino a ora in maniera slegata. Le Regioni che hanno già cominciato a collaborare con Raiz sono Puglia, Basilicata, Abruzzo ed Emilia Romagna, mentre alla Farnesina – ha detto De Vita a 9Colonne – è attivo da maggio 2018 un tavolo tecnico per raccogliere l'adesione del numero maggiore possibile di enti locali. I mercati target dell'iniziativa saranno nella fase iniziale quelli delle Americhe, sia per la presenza importante di discendenti italiani (25 milioni in Brasile, 20 milioni in Argentina, 17 milioni negli Usa), sia per la storica attrattiva che l'offerta turistica italiana e il brand Italia riescono a sviluppare nei loro confronti. Secondo Enit, infatti, il 24% di tutti i turisti non europei che arrivano nel Vecchio Continente scelgono la Penisola. I Paesi americani pesano per il 9% delle presenze straniere in Italia, e di questa percentuale il 67% viene dagli Stati Uniti, i cui cittadini, solo nel 2017, hanno speso 4,5 miliardi di euro. Nello stesso anno, il turismo di ritorno ha portato in Italia 670 mila presenze, per una spesa di 644 milioni complessivi. Di queste, solo 12% è motivato da visite a parenti e amici. (11 feb - Red)

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