Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

A Torino “Transiti”,
arte migrante

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

A Torino “Transiti”, <br> arte migrante

Fino all’8 luglio, nella galleria Carla Spagnuolo di Palazzo Lascaris a Torino, la mostra “Transiti” presenta una trentina di opere donate da artisti di primo piano a sostegno delle Associazione Maria Madre della Provvidenza Onlus. L’esposizione si articola in tre sezioni: Gli artisti del mondo, sezione dedicata agli artisti che hanno vissuto sulla loro pelle l’esperienza dell’emigrazione, del sentirsi straniero, della discriminazione, del disagio, nati in aree ancora prive di alcune libertà (Juan Eugenio Ochoa, Josè Demetrio Peña, Graziano Pompili, Shinya Sakurai, Arjan Shehaj, Jorrit Tornquist); Le scritture del mondo, sezione dedicata agli artisti che compiono una ricerca segnica particolare, vicina alla tematica di una moderna Torre di Babele, simbolo di nuove energie e auspicio di unione (Gianni Asdrubali, Ezio Bruno Caraceni, Marcello De Angelis, Feofeo, Reale Franco Frangi, Mimmo Iacopino, Giovanni Lombardini, Marco Nereo Rotelli, Mario Surbone, Telo, Caterina Tosoni); Transiti, sezione dedicata, infine, agli artisti che interpretano nel loro lavoro il passaggio come necessario momento di rinnovamento e spiritualità o che indagano il momento del passaggio in chiave astratta o figurativa (Davide Benati, Max Bi, Dario Brevi, Amanda Chiarucci, Antonio Ciarallo, Paolo Conti, Erk14, Theo Gallino, Riccardo Gusmaroli, Pietro Iori, Umberto Mariani, Sandro Martini, Fernando Picenni, Teso).

MONZA: CESARE CATANIA, TAGLI E DIAMANTI

Fino al 25 giugno nel piano nobile delle Villa Reale di Monza, proprio a fianco della mostra di Toulouse-Lautrec, in esposizione una quarantina di opere di Cesare Catania tra cui anche due inedite riedizioni de “il Taglio (E Version)”, la quinta e la sesta versione di una serie di opere che partono da un semplice taglio su una tela e che in maniera astratta ne esplorano i contenuti e le implicazioni artistiche. Per enfatizzare i contrasti cromatici, in questo nuovo dittico l’artista ha voluto utilizzare tra i materiali a sua disposizione anche della polvere di diamanti, ricoprendo interamente l’opera con diamanti veri incapsulati in una miscela di colle e resine naturali. “…a ben riflettere il diamante è già di per se un’opera d’arte. Il fatto di utilizzarlo in abbinamento ai colori per esaltarne le variazioni cromatiche con la sua lucentezza e con la sua diffrazione mi è sembrata una scelta assolutamente naturale” spiega l’artista. Il sistema scelto per ottenere questo incredibile effetto è una variante di quello messo a punto dal noto gruppo lussemburghese Jean Boulle, che attualmente propone ai suoi clienti multimilionari rivestimenti simili su Rolls Royce, yacht e Jet Privati. Un momento assolutamente effervescente per l’artista italiano che ha appena inaugurato la propria esposizione presso la sede monegasca della Barclays Bank e che per la seconda edizione della propria Retrospettiva espone nel museo della Villa di Monza mostra non solo le opere, ma anche le tecniche e le ispirazioni.

MILANO: LEONARDO INCONTRA WARHOL

Il genio di Leonardo da Vinci e di Andy Warhol protagonista dell’iniziativa “Leonardo & Warhol In Milano. The geniusexperience”, in programma fino al 30 giugno nella Cripta di San Sepolcro a Milano. La rassegna, in occasione delle celebrazioni per il V centenario della morte di Leonardo, nata dall’idea del Gruppo MilanoCard, gestore della Cripta di San Sepolcro, in co-produzione con la Veneranda Pinacoteca e Biblioteca Ambrosiana e la Fondazione del Credito Valtellinese, prende avvio dalla sala Sottofedericiana della Pinacoteca Ambrosiana con un’installazione multimediale che, attraverso immagini di grande suggestione, guiderà il visitatore nella Milano vissuta, disegnata e immaginata da Leonardo da Vinci per condurlo alla visione di The Last Supper di Andy Warhol, l’opera con cui nel 1986 il padre della Pop Art reinterpretò il capolavoro leonardesco. Passando lungo il corridoio leonardiano, l’itinerario si chiuderà nella cripta della chiesa del Santo Sepolcro, un luogo a cui Leonardo era molto legato e che in una mappa del Codex Atlanticus, indicava come il vero centro di Milano.

MILANO: IL BESTIARIO DI MILO ANGELO RAMELLA

La prima edizione di Pavia Foto Festival, evento satellite di Photofestival Milano che propone, sino al 30 giugno, 15 mostre in 14 spazi pubblici e privati tra Pavia, Milano e Voghera, presenta l’esposizione “Bianco evanescente” di Milo Angelo Ramella, ai Giardini WWF di Milano. Inserita fra le iniziative del progetto triennale “Oasi 2030: UNIPV e WWF per una cultura della convivenza e della sostenibilità”, con esplicito riferimento agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) contenuti nella “Agenda 2030” approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2015, “Bianco evanescente” è un vitale omaggio alla stupefacente bellezza della Natura e al suo delicato equilibrio, che dipende sempre più dall’uomo e dalle sue scelte. Milo Angelo Ramella, fotografo pavese classe 1982, affascinato sin da piccolo da fauna e flora che popolavano i boschi della sua infanzia, ha trovato proprio nel mezzo fotografico la maniera migliore per raccontare e difendere la sua principale musa e più grande passione, la natura, cercando di trasmettere in scatti eterei e sognanti una visione privata ancor prima che, strettamente, documentaristica. Bianco evanescente racconta la “quotidianità” degli animali selvatici nel loro habitat naturale: tundre innevate, foreste boreali e cieli vitrei fanno da cornice ad incontri fiabeschi avvenuti nel silenzio della natura, dove ogni sguardo e ogni sussulto nascondono un attimo di vita rubato agli abitanti di luoghi nascosti.

ARTEGNA, I MESTIERI DELLE DONNE

Ad Artegna, fino al 30 giugno, una nuova tappa nella regione Friuli Venezia Giulia della mostra fotografica “Mestieri da donne, tra ‘800 e ‘900, da Trieste a Udine”. Attraverso 42 foto storiche l’esposizione offre un percorso di riflessione sulle dinamiche di emancipazione della donna, nei differenti contesti, attraverso immagini che raccontano in una prospettiva culturale le professioni femminili nel periodo fine Ottocento e inizi Novecento in Friuli Venezia Giulia. Dopo una prima tappa lo scorso anno a Trieste (marzo-maggio 2018), una seconda tappa all’Università di Udine nell’aprile 2019 e una terza tappa attualmente in corso all’Università di Trento, la mostra prosegue idealmente presso il Comune di Artegna (Udine), presentando fotografie di donne lavoratrici friulane fornite dal Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa di Poste Italiane, dalla Società Filologica Friulana, dalla Fototeca dei Civici Musei di Udine e dall’Associazione culturale “la bassa”. La mostra è organizzata dal Comune di Artegna (UD) e dal CUG - Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità dell'Università di Udine, in collaborazione con la Rete Espansioni e il Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa di Poste Italiane. Gli scatti fotografici presentano le donne in contesti molto diversificati. Le vediamo sulla strada, in fabbrica, in ufficio e nei campi, alle poste, ma anche in ospedale e in sartoria o alla guida di un tram. Grazie a loro è iniziato il grande cammino di emancipazione; salari, orario e condizioni di lavoro adeguati, dignità e nella società, diritti civili e diritto al voto. Obiettivi questi ancora non pienamente raggiunti nel 2019 nel nostro Paese e in troppe regioni del mondo.

NAPOLI: CHAGALL. SOGNO D’AMORE

Nella straordinaria cornice della Basilica della Pietrasanta – Lapis Museum di Napoli una mostra dedicata a Marc Chagall che racconta la vita, l’opera e il sentimento del grande artista russo (1887-1985) per la sua sempre amatissima moglie Bella, attraverso l’esposizione di 150 opere tra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni. Un nucleo di opere rare e straordinarie, provenienti da collezioni private e quindi di difficile accesso per il grande pubblico. La mostra “Chagall. Sogno d’amore” racconta il mondo intriso di stupore e meraviglia dell’artista. Nelle opere coesistono ricordi d’infanzia, fiabe, poesia, religione e guerra, un universo di sogni dai colori vivaci, di sfumature intense che danno vita a paesaggi popolati da personaggi, reali o immaginari, che si affollano nella fantasia dell’artista.Opere che riproducono un immaginario onirico in cui è difficile discernere il confine tra realtà e sogno.La mostra, che resterà aperta fino al 30 giugno, si divide in cinque sezioni in cui sono riassunti tutti i temi cari a Chagall: Infanzia e tradizione russa; Sogni e fiabe; Il mondo sacro, la Bibbia; Un pittore con le ali da poeta; L’amore sfida la forza di gravità. La mostra inaugura anche un’importante “prima volta”: prende il via l’innovativo progetto L’Arte della solidarietà, realizzato da Arthemisia insieme a Susan G. Komen Italia – organizzazione impegnata nella lotta al tumore del seno che interessa una donna su otto in Italia. Arthemisia devolverà a Susan G. Komen Italia una parte degli incassi provenienti dalla vendita dei biglietti d’ingresso alle mostre per la realizzazione di progetti concreti a beneficio delle persone con difficoltà di accesso alle cure.

ROMA: MAPPLETHORPE, L’OBIETTIVO SENSIBILE

Le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano fino al 30 giugno, nella sede di Galleria Corsini a Roma, la mostra “Robert Mapplethorpe. L’obiettivo sensibile” che prosegue il dialogo e l’intreccio tra passato e presente iniziato con l’esposizione di Parade di Picasso nel 2017 e la rassegna Eco e Narciso nel 2018, ormai un tratto distintivo della strategia delineata dalla direzione del museo. La mostra raccoglie quarantacinque opere e si concentra su alcuni temi che contraddistinguono l’opera di Mapplethorpe (1946-1989), rivoluzionario e controverso maestro del secondo Novecento: lo studio delle nature morte, dei paesaggi, della statuaria classica e della composizione rinascimentale. L’esposizione si riallaccia alla pratica collezionistica dell'artista, avido raccoglitore di fotografie storiche, passione che condivideva con il compagno Sam Wagstaff, la cui collezione fotografica – composta in larghissima parte di ritratti, figure e paesaggi – costituisce un fondo straordinario del dipartimento di fotografia del Getty Museum di Los Angeles. La mostra è un evento unico poiché, le foto sono state in varie occasioni accostate alle opere di artisti del passato – Michelangelo, HendrickGoltzius, Auguste Rodin – attraverso dialoghi sorprendenti e rivelatori, ma questa è la prima volta che vengono esposte nel contesto di una quadreria settecentesca.

(© 9Colonne - citare la fonte)