"Con l'Italia abbiamo veramente rapporti particolari, collaudati dal tempo. È stato messo a punto un dialogo basato sulla fiducia con la sua dirigenza. Viene costantemente condotto un lavoro congiunto nella sfera politica, economica, scientifica ed umanistica. Noi apprezziamo molto questo capitale di reciproca fiducia e di partenariato. Certamente abbiamo tenuto conto di questo fatto. E non avevamo il desiderio di estendere le limitazioni ai legami economici con l'Italia. Ma il punto è che nel prendere le misure di risposta — contro le sanzioni illegittime introdotte — non potevamo agire in modo selettivo perché altrimenti ci saremmo imbattuti in problemi nell'ambito dell'Organizzazione mondiale del commercio” ma “contiamo che alla fine il buon senso prevarrà, che l'Europa si lascerà guidare anzitutto dai propri interessi e non da suggerimenti altrui”. Putin parla poi di Salvini: “La Lega italiana e la nostra Russia Unita collaborano nell'ambito di un accordo di cooperazione. La Lega e il suo leader Salvini – aggiunge - sono attivi sostenitori di un ripristino della piena cooperazione tra Italia e Russia; si pronunciano per una più rapida abolizione delle sanzioni anti-russe introdotte dagli Usa e dall'Ue. Qui i nostri punti di vista coincidono. Salvini ha un atteggiamento caloroso verso il nostro Paese, conosce bene la realtà russa”. E ancora: “Per quanto riguarda Berlusconi, ci legano rapporti di amicizia pluriennali. Silvio è un politico di statura mondiale, un vero leader che propugna fermamente gli interessi del suo Paese nell'arena internazionale. Suscita rispetto la sua sincera volontà di preservare e moltiplicare il potenziale accumulato nei rapporti tra nostri Paesi. Non riusciamo a incontrarci spesso, ma quando tale opportunità si presenta, lui non si permette mai di discutere questioni di politica interna. E non lo faccio nemmeno io”. RLe intese sul disarmo tra Russia e Stati Uniti sono in crisi. Siamo alla vigilia di una nuova corsa agli armamenti? In quale misura la Russia ha la responsabilità per un simile sviluppo? “In nessuna misura! Lo sfacelo del sistema della sicurezza internazionale è iniziato con l'abbandono unilaterale del Trattato sulla difesa antimissilistica (Abm) da parte degli Usa. E quella era la pietra angolare dell'intero sistema del controllo sugli armamenti” risponde il presidente russo Vladimir Putin in una intervista al Corriere della Sera. E sottolinea: “Confrontate quanto spende per la difesa la Russia — circa 48 miliardi di dollari — e quello che è il bilancio militare degli Usa, oltre 700 miliardi di dollari. Dov'è allora in realtà la corsa agli armamenti? Noi non abbiamo intenzione di lasciarci coinvolgere in una simile corsa, ma abbiamo l'obbligo di garantire anche la nostra sicurezza. Proprio per questo siamo stati costretti ad arrivare alla progettazione di mezzi e armamenti modernissimi, rispondendo all'aumento delle spese militari e agli atti palesemente deleteri degli Usa. Un esempio eloquente in questo senso è la situazione relativamente al trattato Inf (missili di media gittata, ndr). Abbiamo proposto più volte agli Usa di chiarire in modo oggettivo e concreto le questioni che ci sono su questo documento ma ci siamo trovati di fronte un rifiuto. Di conseguenza gli americani stanno di fatto smantellando ancora un altro accordo. Restano nebulose le prospettive della nostra interazione nella sfera della riduzione degli armamenti strategici. All'inizio del 2021 scade la durata del trattato New Start (sui missili intercontinentali, ndr). Tuttavia oggi non vediamo la disponibilità degli Usa a parlare di un suo prolungamento o dell'elaborazione di un nuovo accordo completo. Vale la pena di menzionare un altro fatto ancora. Nell'ottobre dell'anno scorso abbiamo proposto agli Stati Uniti di adottare una dichiarazione congiunta sulla ‘non ammissibilità’ di una guerra nucleare e sul riconoscimento delle sue conseguenze distruttive. Però, a tutt'oggi, da parte americana non c'è stata reazione. Negli ultimi tempi a Washington sembra che si cominci a riflettere su un riavvio del dialogo bilaterale su un'ampia agenda strategica. Penso che il raggiungimento di intese concrete nel campo del controllo sugli armamenti contribuirebbe ad un rafforzamento della stabilità internazionale. La Russia ha la volontà politica per tale lavoro. Ora spetta agli Usa. Di ciò ho parlato con il presidente Trump nel corso del recente incontro a margine del summit del Geo in Giappone”. (4 lug – red)
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