L'Ambasciatore d'Italia a Buenos Aires, Fabrizio Lucentini, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano locale La Nación, in cui, a poche settimane dalla conclusione del suo mandato, riflette sulla propria esperienza in Argentina. "Ho vissuto a Parigi, Bruxelles, Tokyo. Ma non mi è mai successo di sentirmi a casa. È la comunicazione, un cielo celeste che ci assomiglia, l'architettura. C'è un'atmosfera molto romana", racconta Lucentini nell'intervista.

Giunto in Argentina nell'agosto del 2021, quando ancora erano in vigore le misure sanitarie per contrastare la pandemia di Covid-19, l'ambasciatore racconta di aver potuto comprendere a fondo l' “argentinità” durante i grandi momenti che ha potuto vivere a Buenos Aires, come l'ottenimento della coppa del mondo di calcio da parte della nazionale locale nel 2022, o le reazioni della società alla notizia della morte di Papa Francesco. Lucentini ha poi ripassato poi la relazione stabilitasi tra la propria famiglia e la città di Buenos Aires, le sue abitudini quotidiane apprese dai "porteños" e l'importanza della comunità italo-argentina per entrambi i paesi: "Dopo un po' di tempo e parlando molto con la gente, ho capito che gli italo-argentini sono, allo stesso tempo, italiani e argentini. Non è una parola. Sono qui, c'è la patria, la famiglia, gli amici. La loro cultura è cambiata vivendo in questo continente, ma allo stesso tempo c'è un legame molto forte con il paese dei loro genitori e nonni", ha dichiarato l'ambasciatore.(Fel)