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Un progetto racconta gli “Italiani dell’Europa dell’Est”

Un progetto racconta gli “Italiani dell’Europa dell’Est”

Si è svolta ieri a Palazzo Merulana di Roma la presentazione del progetto multimediale “Italiani dell’Europa dell’Est”, promosso dalla Farnesina e realizzato dagli autori Lorenzo Colantoni e Riccardo Venturi, insieme all'associazione culturale Akronos, in collaborazione con National Geographic Italia e l'Archivio diaristico nazionale. Il progetto “Italiani dell’Europa dell’Est”, attraverso un libro e un web documentary, punta a descrivere il passato e il presente delle migrazioni italiane all'estero, restituendo attraverso la potenza delle immagini e dei racconti l'idea di un’Europa in costante trasformazione, in cui la mobilità italiana è sempre più numerosa e dinamica. A presentare il progetto promosso anche dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all'estero della Farnesina, che ha descritto questo progetto attraverso tre parole: "Accoglienza", che - ha spiegato - questi paesi danno alla nostra collettività fornendo integrazione; "Amore", come sentimento di appartenenza e nostalgia nei confronti dell’Italia; e infine "Amicizia" tra popoli, che "dovrebbe essere il cuore delle istituzioni europee ma che spesso rimane indietro". Speriamo - ha concluso Vignali - "che si possa continuare a portare avanti questo progetto di collaborazione per riprodurre le storie, le immagini e questo sentimento positivo che ci danno gli italiani all’estero".

“Italiani dell’Europa dell’Est” è il volume conclusivo del più ampio progetto “Italiani d’Europa”, che prende forma nella testa degli autori almeno quattro anni fa ma si concretizza con un primo volume del 2016 che racconta gli italiani in Gran Bretagna, a cui segue un secondo libro nel 2017 sugli italiani in Belgio e un terzo nel 2018 in Germania, per poi arrivare nel 2019 a raccontare le storie degli italiani radicati in 11 paesi dell’est Europa. Un tentativo di raccogliere "diverse storie in uno spazio abbastanza circoscritto, da inizio Novecento fino ad oggi" ha spiegato Riccardo Venturi, uno dei due autori del progetto. Secondo Lorenzo Colantoni, il secondo autore, "sono tre i temi individuati nel progetto: la storia d’Italia prima dell'unificazione, l’idea di Europa e infine le nuove migrazioni". "Ci siamo resi conto - spiega Colantoni - di essere dentro ad una ripresa del processo di migrazione e il nostro intento era quello di capire come cambia l’Europa attraverso gli occhi degli italiani che migrano".

VIGNALI: 'ITALIANI D'EUROPA' PROGETTO CHIAVE PER ACCRESCERE LA CONSAPEVOLEZZA

“È importante portare avanti iniziative come quella di ‘Italiani d’Europa’ nel Regno Unito, in Belgio, in Germania e stasera nei paesi dell’Est Europa per accrescere la consapevolezza”. Così Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all'estero del Maeci, spiega a 9Colonne perché è importante per la Farnesina investire in progetti come “Italiani dell’Est Europa”, presentato ieri a Palazzo Merulana da Vignali insieme ai due autori, Lorenzo Colantoni e Riccardo Venturi. “Italiani dell’Est”, curato dall’associazione culturale Akronos, da National Geographic Italia e dall'Archivio diaristico nazionale, si inscrive in un progetto di più ampio respiro, “Italiani d’Europa”, che punta a raccontare, attraverso la potenza delle immagini e del racconto, il passato e il presente delle comunità italiane emigrate all’estero. Iniziative come queste, spiega il direttore Vignali, contribuiscono ad accrescere la consapevolezza “di quanto le nostre collettività abbiano contato nella storia di questo paese, di quanto abbiano dato a questo paese e ai paesi di accoglienza”. Una consapevolezza che riguarda anche “quanto incidono i flussi di nuova mobilità: sono importanti perché arricchiscono culturalmente e professionalmente tanti dei nostri ragazzi, però al tempo stesso impoveriscono il nostro paese”. Per questo “bisogna attivare circuiti di migrazione: non si può solo andare all’estero senza tornare ma bisogna incentivare” le persone che se ne vanno “a ritornare in Italia e a reinvestire in Italia ciò che hanno appreso all’estero”. “La consapevolezza – conclude Vignali – è la chiave di questo progetto”.

(Lfa – 5 lug)

(© 9Colonne - citare la fonte)