Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Attenti alle lauree
'30 e frode'

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Attenti alle lauree <br> '30 e frode'

LANTERO: LAUREE 30 E FRODE DANNEGGIANO IMMAGINE, PUNTARE SU QUALITA’

Il business dei diplomifici “rischia di danneggiare a livello globale l’immagine di tutto il settore universitario, perché il punto fondamentale oggi è la qualità: puntare sulla qualità dei corsi delle istituzioni è un investimento per le famiglie, perché a livello internazionale ci sono dei flussi,  entro il 2050 un terzo della popolazione arriverà dall’Africa, si registra il +140% per cento delle domande di accesso alle università nelle altre regioni del mondo,  mentre l’Europa avrà tassi molto più bassi e se non puntiamo sulla qualità non potremo attrarre nessuno”. Lo dice Luca Lantero, coautore con Chiara Finocchietti del volume “Lauree 30 e frode” (edito dal Cimea - Centro di informazione sulla mobilità e le equivalenze accademiche), in una intervista a NoveColonne. “Ci sono settori dove questo sistema è più diffuso, sono i classici settori collegati alle professioni regolate: fisioterapisti, medici, architetti, ingegneri. Poi ci sono settori molto trasversali con differenti tipologie di truffe, istituzioni che si dicono accreditate ma che non lo sono, falsificazioni di documentazione di università che non esistono, l’utilizzo di direttive comunitarie per andare in luoghi più compiacenti dove non esistono norme di accesso e poi tornare nel sistema. Ma ormai parliamo anche di internet, dove ormai un misero Bachelor Phd in istituzioni che si dichiarano riconosciute ma che non lo sono si compra oggi anche con uno sconto. Ma il Consiglio d’Europa sta pubblicando una convenzione internazionale su integrità e rispetto delle regole in ambito accademico, questo potrebbe essere interessante”.  (Sis)

 

VENEZUELA COME “EDEN DEL DIAVOLO”

Come Cuba negli anni Sessanta, così il Venezuela dagli anni Novanta a oggi sembra essere un Paese dallo sviluppo paralizzato. Questa tendenza negativa è in costante accelerazione. Il contrasto fra la capitale venezuelana di cinque anni fa e quella odierna è lampante: si respira aria di totale declino e abbandono. La giornalista italo-venezuelana Marinellys Tremamunno in “Venezuela, l’Eden del diavolo” (pubblicato da Infinito edizioni) descrive l’angoscia di un popolo attraverso la testimonianza diretta di undici vescovi e due cardinali, che nel corso di una straordinaria visita Ad Limina Apostolorum hanno incontrato papa Francesco rendendosi portavoce delle tribolazioni dell’intero Paese. La gente del Venezuela è senza medicine, affamata, vittima di un’iperinflazione incontenibile, brutalizzata da un regime repressivo e corrotto e dalla violenza di gruppi paramilitari che agiscono indisturbati. Questo libro raccoglie le testimonianze dei prelati e la loro ricetta per portare il Venezuela fuori dall’attuale tremenda crisi economica, sociale e politica, che lo rende a tutti gli effetti l’Eden del diavolo. Marinellys Tremamunno è una giornalista italo-venezuelana, nata e cresciuta a Caracas. Laureata in Comunicazione sociale, Master in Giornalismo digitale, ha fondato il giornale Tras la noticia (2003), che dopo sei anni è stata costretta a chiudere a causa della censura in Venezuela. Corrispondente dall’Italia per le testate messicane Excelsior e Imagen Tv, è autrice del programma televisivo Efecto Naim per l’emittente latinoamericana NTN24. Scrive per La Nuova Bussola Quotidiana e collabora con diverse testate internazionali. È fondatrice dell’associazione Venezuela: la piccola Venezia Onlus che promuove attività di cooperazione allo sviluppo in Venezuela. È autrice dei libri Chávez y los medios de comunicación social (2002) e Venezuela: il crollo di una rivoluzione (2017).

 

 

LA SFIDA DELL’UOMO ALLA LUNA RACCONTATA DA STEFANO CAVINA

Mare della Tranquillità – ore 109:07:00 dal decollo. “Il portello s’aprì su una landa grigia e desolata, bellissima e aliena.  Il suo fascino imprigionava l’anima e il cuore in una stretta morsa. Neil guardò, quasi rapito, ma consapevole dell’importanza del momento. ‘Ci siamo!’ pensò, e mentalmente ripassò tutte le azioni provate e riprovate nelle simulazioni a terra. Per un attimo, come un lampo, pensò a coloro che in anni di ricerche avevano lavorato per raggiungere questa meta, a tutti quei pionieri che tanto avevano sacrificato per dimostrare l’esattezza delle proprie visioni. Alle minuscole figure in tuta spaziale disegnate da Tsiolkovski cento anni prima, alla caparbia ostinazione di Goddard, ai precisi calcoli di Oberth. Pensò ai sovietici, onorevoli avversari nella corsa alla luna, non con senso di rivalsa, ma con gratitudine; in fondo, senza la loro sfida gli Stati Uniti non si sarebbero trovati lì, almeno non così presto e, quasi inconsapevolmente si ritrovò a ringraziare un aspetto della Guerra Fredda”. Così si apre l’8° capitolo di “Apollo, la sfida alla Luna” lo straordinario libro (pubblicato da Aiep) che Stefano Cavina ha dedicato alla conoscenza, scientifica e umanistica, della missione Apollo che portò il 20 luglio 1969 il primo uomo sul nostro satellite. Con questo libro, il 10 maggio scorso Cavina ha vinto a Montecatini Terme il premio ‘Vega’ dedicato ai libri di aeronautica e aerospaziale. Giunto alla sua quarta edizione, dedicata al 50° anniversario dello sbarco sulla Luna, “Apollo” è stato corredato da un’ampia documentazione fotografica a colori e da nuovi capitoli che indicano il percorso che l’uomo sta affrontando con l’obiettivo di posare il proprio piede sul pianeta Marte. Cavina, con le sue opere sull’esplorazione spaziale, merita di essere annoverato fra gli esperti del settore capaci di coinvolgere, con la semplicità dell’esposizione e l’avvincente densità dei dettagli, i lettori che diventano partecipi della scoperta.

 

GEOPOLITICA DELL’ESPLORAZIONE SPAZIALE SECONDO SPAGNULO

La conquista dello spazio è in realtà uno strumento di conquista della Terra. La conquista, cioè, di un dominio geopolitico terrestre realizzata con strumenti extraterrestri. È questa la tesi del libro di Marcello Spagnulo “Geopolitica dell’esplorazione spaziale” che Rubbettino lancia in libreria in occasione del 50° anniversario della missione lunare. Il volume, con prefazione dell’astronauta Luca Parmitano e postfazione dell’economista Carlo Pelanda, dimostra in maniera argomentata come l’esplorazione dello Spazio abbia percorso traiettorie disegnate dalle ambizioni scientifiche ma, soprattutto, da quelle politiche.

IL LIBRO. Per mezzo secolo, il bipolarismo USA/URSS ha segnato la “Corsa alla Luna”, e il sogno millenario di calpestarne il suolo è stato la cortina ideale per mascherare il confronto militare che spingeva l’uomo lontano dalla sua casa terrestre. Poi, con il predominio degli Stati Uniti sulla Terra, l’ordine geopolitico sembrava aver trovato un suo equilibrio anche nel Cosmo. Oggi nuovi attori come la Cina si uniscono a Russia e Stati Uniti nella “Corsa allo Spazio” per imporre il proprio ruolo geopolitico sulla Terra, mentre i paesi europei sembrano smarrire il loro peso politico globale. L’esplorazione spaziale del nuovo secolo sta per assumere forme che oggi sembrano fantascientifiche, ma che diventeranno reali. Le minacce informatiche del Cyberspazio, invisibili ai nostri occhi, si uniranno a quelle, visibili, del Cosmo dove stazioni spaziali con armi laser e missili ipersonici sovrasteranno i sogni ingenui, seppur genuini, di sbarcare su Marte e di colonizzare altri mondi. Da settant’anni l’umanità ha cominciato a esplorare lo Spazio, dodici astronauti hanno calpestato il suolo lunare e una decina di sonde hanno percorso i miliardi di chilometri che ci separano da Saturno o da Plutone, fotografando mondi sconosciuti che ci appaiono come surreali immagini oniriche. Affermare che l’uomo abbia conquistato lo Spazio equivale a dire che il genere umano ha compreso il motivo della sua presenza nell’Universo. Semplicemente, non è vero. Le conquiste dell’esplorazione spaziale sono state invece la scoperta dell’immensa fragilità del nostro pianeta e della nostra stessa vita su di esso.

L’AUTORE. Marcello Spagnulo è Ingegnere Aeronautico. Ha lavorato per trent’anni nel settore aerospaziale in Italia, Francia ed Olanda, sia presso aziende private sia presso agenzie governative, ricoprendo diversi incarichi manageriali. Nel corso della sua carriera ha pubblicato più di trenta articoli scientifici presentati a convegni internazionali. È autore del libro di divulgazione Lo Spazio oltre la Terra edito da Giunti, e del libro di testo Elementi di Management dei Programmi Spaziali edito da Springer- Verlag e tradotto in lingua inglese e cinese. È articolista per la rivista “Airpress”, mensile per le politiche dell’aerospazio e difesa.

 

SIMONE BERTI E ALESSANDRO SARRA DIPINGONO “LARACAMALLO”

Les Cerises  annuncia la pubblicazione di un suo nuovo titolo realizzato a quattro mani, un pennello e molti pastelli, da Simone Berti e Alessandro Sarra. Berti (Adria, 1966) e  Sarra (Roma, 1966), sono due artisti visivi che sperimentano linguaggi e ricerche diversi, privilegiando l’uno la figurazione, l’altro l’astrazione. Berti pratica diverse tecniche: dalla pittura al disegno, dalla scultura al video. Il suo lavoro è contraddistinto dalla riflessione sulla precarietà e incertezza della realtà, restituita contrapponendo figure (umane, animali o inanimate) a uno sfondo bianco contro il quale esse si stagliano enigmatiche. I dipinti di Sarra su tela, carta, tavola o parete sono il risultato di velature di diversi colori, quasi trasparenti o materici, diafani o intensi e attraversati a volte da segni: la sua è una riflessione sulla pittura come tempo che si fa spazio e linguaggio. In questo lavoro a quattro mani, l’uno è intervenuto sul lavoro dell’altro, paesaggio ed emozioni sono raccontati attraverso il colore e il gesto, la storia è costruita attraverso due personaggi. “Laracamallo” racconta l’incontro tra un cervo e una gallina, la nascita di un sentimento tra due creature differenti, gli ostacoli che dovranno superare per dimostrare che l’amore non conosce barriere e che le differenze non sono un ostacolo, ma viceversa ci arricchiscono. “Laracamallo” è realizzato in tiratura limitata di 500 esemplari ed è privo di parole, in modo da poter essere raccontato in tutte le lingue del mondo, in modi sempre diversi, seguendo ciò che di volta in volta le immagini suggeriscono. Les Cerises è una collana di libri senza parole, a tiratura limitata, realizzati da artisti, designer, architetti, invitati per la prima volta a realizzare un libro d’artista per bambini. Ciascun titolo della collana ha formato e materiali diversi ed è progettato insieme agli autori, in modo da dare al lettore la possibilità di confrontarsi con segni, colori, immaginari e forme tutti diversi tra di loro. “Laracamallo” di Simone Berti e Alessandro Sarra è il quinto titolo pubblicato dalla casa editrice dopo Nel buco, di Maria Morganti, New York City Babe, di Antonio Rovaldi, Pssst psst di Chiara Camoni e Storie di una balena di Emanuele Oliveri.

(© 9Colonne - citare la fonte)