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direttore Paolo Pagliaro

CONTE A BRUXELLES PER
'UN PATTO CON L’EUROPA'

“Vorrei stabilire un patto con l’Europa: abbiamo una stagione riformatrice, che non si esaurisce in qualche mese”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, facendo un punto con la stampa a Bruxelles a margine degli incontri con i vertici delle istituzioni comunitarie. “Abbiamo bisogno di un po’ di tempo per rendere l’Italia digitalizzata, orientare il nostro sistema industriale verso una green economy. Dobbiamo fare degli investimenti che ci consentano crescita economica, di orientare verso lo sviluppo sostenibile il paese, verso una maggiore occupazione e anche di maggiore qualità” aggiunge Conte, che precisa: “Vogliamo in modo trasparente fare un patto con l’Europa, queste sono le nostre carte, questo il nostro programma: consentiteci anche di realizzare questi investimenti e per un periodo di tempo lasciateci realizzare questo progetto”. Il premier (che in mattinata su Facebook ha sostenuto come l’Italia oggi sia “più forte, e con il nuovo Governo intendiamo svolgere un ruolo di primo piano in questa fase di rinnovamento dell’Unione europea”) definisce i colloqui avuti “molto cordiali, c’è veramente una grande disponibilità nei confronti dell’Italia e nei confronti miei personali. In particolare con la presidente Ursula von der Leyen abbiamo parlato di quel che ci aspetta, della manovra economica, del tema immigrazione, quali sono le nostre priorità, quali sono le sue: mi sembra molto importante la consonanza che abbiamo raggiunto. Ho spiegato che il progetto politico di questo governo è un’Italia digitalizzata, un’Italia verde e completamente votata all’economia circolare e da questo punto di vista c’è un’assoluta consonanza. Sono anche le sue priorità, credo che in Europa riceveremo davvero un grande sostegno da questo punto di vista”. “Il nostro obiettivo – puntualizza però il presidente del Consiglio - è la riduzione del debito, non stiamo dicendo che non vogliamo tenere i conti in ordine, ma lo vogliamo fare attraverso la crescita economica, una crescita ragionata e investimenti produttivi”.

Sul tema migranti, spiega Conte, “c’è grande disponibilità a trovare subito un accordo – ancorché temporaneo, poi lo stabilizzeremo, lo modificheremo, lo perfezioneremo – assolutamente dobbiamo uscire dalla gestione dei casi emergenziali affidati alla sola Italia. Qui abbiamo la massima disponibilità: adesso dobbiamo definire un po’ i dettagli. Sicuramente l’Italia vuole che anche su questo meccanismo temporaneo ci sia sostanziale condivisione e ripartizione. In prospettiva quando lo perfezioneremo avremo sicuramente dei Paesi che saranno riluttanti, c’è però la consapevolezza che chi non parteciperà ne risentirà molto sul piano finanziario, in modo consistente. Se siamo in Europa tutti devono partecipare a un meccanismo di redistribuzione, un meccanismo di solidarietà non può essere disatteso se non a caro prezzo”. “Dobbiamo fare molto di più sui rimpatri con l’aiuto dell’Europa – aggiunge il premier - da questo punto di vista in Italia non possiamo dirci soddisfatti del sistema dei rimpatri, anche su questo abbiamo la piena attenzione e condivisione, d’ora in poi il meccanismo dovrà essere gestito a livello europeo e soprattutto integrando gli accordi che devono essere a livello europeo e non possono essere affidati bilateralmente ai singoli stati”. Sul mezzogiorno, infine, il presidente del Consiglio assicura che c’è “grande attenzione, ho spiegato che nell’ambito del nostro progetto un pilastro importante è ottenere una sorta di regime agevolato, ma non vorrei essere frainteso, per il sud”. Governo già al lavoro dopo la fiducia di entrambe le Camere, ma per essere pienamente operativo manca un ultimo tassello: quello dei sottosegretari. “Domani sarebbe buono riuscire a completare la lista della squadra per poter partire ed essere quanto prima attivi” confida Conte ai giornalisti. (Roc – 11 set)

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