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direttore Paolo Pagliaro

BANCOMAT, '2MILA EURO
DI COSTI INUTILI'

BANCOMAT, '2MILA EURO <BR> DI COSTI INUTILI'

“Il dispositivo Pos come arma di lotta all'evasione con le attuali direttive ingrasserà ulteriormente i costi a carico degli esercenti e Partite Iva, ma anche le casse delle banche”. Lo sostiene Federcontribuenti analizzando le voci di spesa richieste: oltre al canone mensile che varia da 20 a 50 euro al mese si sommano il canone sul conto corrente, più IVA, più le spese di commissioni per un costo base medio di 2mila euro all’anno con un impatto del 10% sul guadagno. “I consumatori risparmieranno lo 0,2% massimo sulla spesa'' sostiene l’associazione di tutela dei consumatori che si chiedeì: “È legittimo che un governo obblighi dei già tartassati esercenti e Partite Iva a dotarsi di un dispositivo POS senza aver primo concordato con gli istituti bancari l'applicazione di tariffe al di sotto del 3% del guadagno annuo?”. Ed evidenzia che “chi ricicla denaro o paga tangenti la carta di credito non la userà mai, come nemmeno il bancomat” quindi “l'ennessima trovata politica contro l'evasione fiscale, il nero, sarà totalmente a carico dei redditi medio bassi''. Quanto costa quindi installare un POS? ''Il dispositivo si collega al conto corrente aziendale che di per sé costa, all'incirca, 30 euro al mese di solo canone mensile. Il 90% degli esercenti intervistati non è a conoscenza del costo reale e totale del POS che ha installato, questo perché la spesa effettiva di un dispositivo è data dalla somma di più voci quando si è scelto una banca tradizionale o Poste Italiane''. Oltre al costo per l’installazione del POS e al canone mensile, gli esercizi commerciali pagano commissioni sulle transazioni: costo fisso per transazione e una percentuale sulla transazione. Il limite imposto a 30 euro dove scattava l'obbligo della transazione con moneta elettronica scenderà a 5 euro costringendo gli esercenti ad accettare anche pagamenti per pochi centesimi nonostante le commissioni sulle transazioni con carte di credito. “L’utilizzo della moneta elettronica comporterebbe dei 'vantaggi per i commercianti, consumatori e fisco se sussistessero dei requisiti base – conclude Federcontribuenti - come: il dare ad ogni cittadino italiano un reddito e un conto corrente a costo zero fino ad una certa soglia; eliminare i costi fissi bancari per gli esercenti”. (9 ott - red)

 

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