Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Lingua italiana
l’export va bene

Lingua italiana <br> l’export va bene

di Paolo Pagliaro

(9 ottobre 2019) Teatro, melodramma, canzone: passa anche attraverso il palcoscenico la diffusione dell’italiano, tema di cui si occupa un libro dell’Accademia della Crusca e che il ministero degli Esteri ha messo quest’anno al centro della Settimana della lingua italiana nel mondo, presentata oggi alla Dante Alighieri.

L’anno scorso erano iscritti a un corso di italiano 2 milioni e 120 mila studenti di 119 paesi. Un censimento basato sui dati forniti da Università, scuole pubbliche e private, associazioni. Ci sono 340 mila studenti di italiano in Australia, 315 mila in Germania, 230 mila in Francia, 185 mila negli Stati Uniti. L’Italiano è studiato anche da 120 mila giovani egiziani e da 80 mila albanesi.

Nell’Africa sub-sahariana da un anno all’altro il numero degli studenti è aumentato del 10%. In Cina gli iscritti ai corsi sono per la prima volta più di 10 mila, ai quali vanno però aggiunti i 40 mila che imparano l’italiano in Italia.

Fornendo questi dati Vincenzo De Luca, direttore generale per la promozione del sistema paese della Farnesina, ha fatto notare come per diffondere la lingua e cultura italiane all’estero non ci fosse mai stata, in passato, un’azione integrata - con risorse aggiuntive e consistenti. Da alcuni anni questa politica c’è e ha consentito che aumentasse il numero dei docenti, il numero dei lettori universitari e il numero delle scuole dove l’italiano figura come lingua curriculare. Da quest’anno anche in Congo e Guatemala.

(© 9Colonne - citare la fonte)