Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Mario Vespasiani
al Museo Michetti

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Mario Vespasiani <br>al Museo Michetti

Fino al 19 novembre il MuMi Museo Michetti, di Francavilla al Mare, presenta la mostra di Mario Vespasiani “Eschatology - opere monumentali sul mistero ultimo”. Un progetto site specific che poresenta due inediti dipinti ad olio, di circa 10 metri di larghezza per 2 di altezza. Opere che si relazionano non solo con l'imponenza dello spazio museale e con quei riferimenti allo spirituale presenti fin dagli esordi nella ricerca di Vespasiani, ma anche con le due splendide tele, analoghe per tema e dimensioni conservate al piano terra, realizzate da Francesco Paolo Michetti (Tocco da Casauria, 1851 - Francavilla al Mare, 1929) per l’Esposizione Universale di Parigi dell’anno 1900. Nelle due opere-installazione di grandissime dimensioni il paesaggio appare ora lunare ora tibetano; il racconto passa da una rappresentazione antropologica ad una religiosità ancestrale.  

MANERBIO, 10 ARTISTI IN FABBRICA
Per celebrare il centenario di attività, la storica impresa lombarda Giovanardi apre al pubblico i suoi stabilimenti di produzione per la mostra 10x100 fabbrica d’arte contemporanea: un progetto inedito che nasce da un periodo di residenze di dieci artisti nella sede di Concorezzo Gli artisti sono stati coinvolti e inseriti in azienda tra febbraio e luglio scorso per lavorare in stretto dialogo con i dipendenti. Gli artisti invitati sono: Alessandro Agudio, Marie Denis, Marotta & Russo, Jacopo Mazzetti, Daniele Milvio, Gianni Moretti, Riccardo Paratore, Riccardo Previdi, Michele Spanghero e Patrick Tuttofuoco. Le opere realizzate sono ora esposte, fino al 30 novembr , accanto a macchinari moderni e a pezzi di archeologia industriale, sviluppando un inconsueto e suggestivo percorso espositivo. Al termine della mostra le opere resteranno di proprietà degli artisti, in linea con il mecenatismo che ha alimentato tutto il progetto: sostenere gli artisti attraverso la produzione dei loro lavori e tramite il dialogo tra due mondi, quello della cultura e quello dell’impresa, apparentemente lontani. L’intero percorso, con il coordinamento scientifico di Giovanna Felluga, ha trasformato l’azienda in un vero e proprio laboratorio progettuale ed esecutivo che ha coinvolto tutte le aree produttive.

MILANO, 11 “PRINCIPESSE GUERRIERE” CONTRO IL TUMORE
Dopo il grande successo di Padova arriva per la prima volta a Milano “Adolescenza impavida”, la mostra fotografica dedicata alle pazienti adolescenti del Reparto di Oncoematologia Pediatrica di Padova. L’esposizione, allestita presso il Salone della Direzione Impact di Intesa Sanpaolo - dedicata all’economia del bene comune - fino al 22 novembre, a ingresso libero, ha come protagoniste 11 ragazze, forti e tenaci, che conducono la loro battaglia più importante. Undici “principesse guerriere”, che mostrano impavide la loro bellezza e le loro cicatrici in altrettanti scatti realizzati da Anna Bussolotto. Il progetto fotografico nasce per volontà della presidente dall’Associazione Team for Children Onlus. Un percorso di nove mesi, durante i quali la fotografa approfondisce la conoscenza con ognuna delle 11 ragazze e immagina per ciascuna un personaggio, a metà tra una principessa e una guerriera. Ognuna di loro ha una propria unicità, un punto di forza e una debolezza, ma soprattutto un’attitudine che viene raccontata attraverso la forza delle immagini. Una sirena, un’amazzone, una creatura del bosco e una della notte, una regina artica e una pirata, una farfalla senza ali e una principessa primitiva, una geisha samurai, una bandita e una maga alchimista. Le foto sono protagoniste di un calendario per sostenere i progetti di Team for Children Onlus.

MILANO, LA CASA INTERIORE DI PIO TARANTINI
La casa come specchio della cultura di chi la abita, della sua interiorità, del suo sentire, ma al contempo luogo di intense pulsioni, di incontri amicali e di affetti, del prendersi cura di sé e di chi si ama. Red Lab Gallery/Miele a Milano inaugura la nuova stagione espositiva in uno spazio completamente rinnovato con la mostra dell’autore salentino Pio Tarantini. “Nell’interno”, fino al 26 novembre, apre il ciclo espositivo “Habitami” e pone l’accento sul concetto dell’abitare. Tarantini, fotografo pensatore raffinato e sapiente, presenta una decina di opere fra cui alcuni polittici, svelando sin dal titolo il suo personale racconto romantico sul senso del nostro esistere tra le cose, tra l’interno dello spazio abitativo e l’interiorità di chi lo vive e lo anima con la sua presenza. Intento che si palesa mettendo “in collisione” costante lo spazio e le figure che vi si muovono fra reale e immaginario: quasi un espediente, o un incantesimo, da parte dell’autore per ricordare che l’abitare porta con sé costantemente frammenti di memoria, fili invisibili che anche nel fluire del tempo mantengono vive esistenze, ricordi, verità. I racconti fotografici di Pio Tarantini sono affiancati dalle suggestive installazioni luminose di Nino Alfieri.

FIRENZE, OMAGGIO A RENATO MAMBOR
Tornabuoni Arte, nella sua sede di Firenze, ospita fino al 30 novembre un’ampia selezione dedicata a Renato Mambor che ripercorre il lavoro poliedrico dell’artista, tra i più originali della scena europea dell’arte durante la seconda metà del XX secolo. Mambor (Roma, 1936 – 2014) è stato uno dei primi a sconfinare dalla pittura verso altri linguaggi: fotografia, cinema, performance, installazioni e teatro, per tornare comunque sempre alla pittura. Continuando a lavorare sul linguaggio e sugli elementi costitutivi dell'arte, ha avviato una sperimentazione sul rapporto tra organismo e ambiente, tra arte e vita, sul cambiamento dello sguardo e dei punti di vista, sulle relazioni interne ed esterne, su separazione e unità. Personalità eclettica, ha vissuto appieno la Roma della sperimentazione e dell’avanguardia. Con Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa e Cesare Tacchi, Mambor è tra le figure di primo piano della Scuola di Piazza del Popolo. Vive dal di dentro gli anni de La Dolce Vita, tanto da essere scelto da Fellini tra gli interpreti del film. Esperienza, quella del cinema, che lo ha visto impegnato in numerosi film e con diversi registi. Dopo il cinema, il teatro. Dal 1975 dirige il Gruppo Trousse (nome tratto dalla scultura di metallo da lui realizzata) concentrandosi su una ricerca interiore, sugli aspetti cognitivi, emotivi dell’uomo. Per più di decennio è autore e regista di opere teatrali. Parallelamente si esprime con la fotografia e con performance, video e filmati. “Voglio fare di tutto, ballare, cantare, scrivere, recitare, fare il cinema, il teatro, la poesia, voglio esprimermi con tutti i mezzi, ma voglio farlo da pittore” le sue parole per abbracciare 55 anni di impegno artistico.

ANTON YELCHIN, ENFANT PRODIGE DI HOLLYWOOD, A ROMA
Fino al 30 novembre, Spazio Field - nuova realtà espositiva all’interno di Palazzo Brancaccio, già sede del Museo Nazionale di Arte Orientale – ospita, per la prima volta in Europa, una mostra personale di Anton Yelchin, attore e fotografo americano. L’allestimento “Provocative Beauty” inaugura le attività di Spazio Field - luogo di ricerca e contaminazione dedicato ai nuovi linguaggi visivi – che inizierà la sua programmazione nel 2020. Il progetto, realizzato in collaborazione con la Anton Yelchin Foundation di Los Angeles, fa parte del programma di Videocittà, Festival della Visione, ideato da Francesco Rutelli. Noto per i ruoli interpretati in più di settanta film, tra cui Star Trek, Green Room, Like Crazy, Terminator: Salvation e Alpha Dog, e appassionato di fotografia fin da adolescente, Yelchin è scomparso prematuramente, a soli 27 anni, a causa di un incidente automobilistico. Vero e proprio enfant prodige, aveva esordito giovanissimo come attore, spaziando poi dalla recitazione, alla musica, alla fotografia. La mostra raccoglie una selezione di 51 immagini, realizzate da Yelchin nel corso degli ultimi sei anni di vita. Le atmosfere saturate e trasgressive di Hollywood rappresentano il passaggio per un viaggio alla scoperta di sé, passando dal grottesco, al sensuale, al surreale, attraverso l’uso di esposizioni multiple e contrasti di luce. Un’estetica ispirata anche al cinema noir: dallo Scorsese degli anni Settanta, al mondo onirico e straniante di Lynch.

ROMA, I VINCITORI DEL TALENT PRIZE
A Roma, fino al 13 novembre, negli spazi dell’ex Mattatoio, la 12ma edizione del Talent Prize, il premio internazionale di arti visive organizzato da Inside Art, sostenuto dalla Fondazione Cultura e Arte e promosso da Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo presenta, come ogni anno, un momento di ricognizione sulla produzione artistica contemporanea degli under 40, oltre che un’occasione per conoscere le giovani promesse dell’arte contemporanea - si terrà mercoledì 30, alle ore 18:30, al padiglione 9B del. Tra queste, quella del vincitore di quest’anno, Giulio Squillacciotti, insieme ai lavori dei 9 finalisti Arianna Todisco, Simona Andrioletti, Edoardo Aruta, Giulia Berra, Roland Burkart, Letizia Calori (Calori &Maillard), Francesco Ciavaglioli, Agostino Iacurci e Davide Mancini Zanchi. In mostra anche le opere di coloro che si sono aggiudicati i premi speciali del concorso tra cui, per la seconda edizione consecutiva quello intitolato ad Emmanuele F.M Emanuele, un’iniziativa nata per riconoscere il suo impegno mecenatistico, nonché una testimonianza che suggella il rapporto tra Inside Art e la Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, di cui Emanuele è presidente. Il premio speciale Emmanuele Emanuele va al duo Genuardi / Ruta, con l’opera SN 1604. In mostra anche gli altri premi speciali: Federico Delfrati, che con la sua scultura interattiva, Friend or foe (the Balilla project), si è aggiudicato il premio speciale Utopia; Valerio Polici, che con un progetto fotografico dal titolo Interno ha conquistato il premio speciale Inside Art e Andrea Lo Giudice che con l’opera Andreol ha vinto il premio speciale Fondamenta.

ROMA, IL ‘900 CHE SVELA LEONARDO
La mostra “Svelare Leonardo - I codici, la Commissione Vinciana e la nascita di un mito nel Novecento”, promossa nella sua sede dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, fino al 30 novembre, con la collaborazione della Commissione Vinciana - realizzata grazie al contributo del Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Leonardo e con il sostegno finanziario della Commissione per l’Edizione Nazionale dei Manoscritti e dei Disegni di Leonardo -, pone lo spettatore nella condizione di muoversi tra il presente, in cui visita l’esposizione, e il mezzo millennio che ci separa dalla morte del genio di Vinci, scorrendo nel Novecento. Si tratta infatti di una mostra sulla valorizzazione degli scritti e dei disegni di Leonardo per opera della Regia Commissione Vinciana e sulla disseminazione di un’influenza costante e irrinunciabile. La Commissione Vinciana, con sede a Roma, venne fondata nel 1905 con lo scopo di realizzare la prima pubblicazione sistematica dei manoscritti e dei disegni di Leonardo. Primo atto in tal senso fu una campagna fotografica senza precedenti per vastità. Negli anni intorno al 1913 i fotografi delle ditte Danesi di Roma e Arti Grafiche di Bergamo, raggiunsero istituzioni italiane e soprattutto estere che possedevano opere di Leonardo. Nel 1914 vennero registrate più di quattromila lastre fotografiche che permisero ai membri della Commissione di avviare il lavoro di trascrizione e studio di codici e disegni di Leonardo.

(© 9Colonne - citare la fonte)