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Liliana Segre
basta la biografia

Liliana Segre <br> basta la biografia

di Paolo Pagliaro

Per capire l’enormità della decisione di dotare Liliana Segre di una scorta armata che la protegga, dovrebbe essere sufficiente la biografia di questa donna di 89 anni, da due senatrice a vita. Nata a Milano nel 1930, a 8 anni Liliana Segre - come tanti bambini ebrei italiani - viene espulsa da scuola per via delle leggi razziali fasciste. Il 7 dicembre 1943, con il padre e l’aiuto di alcuni spalloni cerca di scappare in Svizzera ma viene catturata dai gendarmi del Canton Ticino e rispedita in Italia. Finisce in carcere prima a Varese, poi a Como e infine a San Vittore, dove resta in cella per 40 giorni. Non ha ancora 14 anni quando viene consegnata alle SS e deportata con il padre in Germania, partendo dal “Binario 21” della Stazione Centrale di Milano.

Internata nel campo di sterminio di Birkenau-Auschwitz, è rinchiusa nella sezione femminile insieme 60mila donne di tutte le nazionalità. Le viene tatuato sul braccio il numero di matricola 75190. Non rivedrà mai più il padre, assassinato ad Auschwitz il 27 aprile 1944. Anche i nonni, arrestati in provincia di Como, vengono deportati ad Auschwitz e uccisi il giorno stesso del loro arrivo Il 27 gennaio 1945, per sfuggire all'avanzata dell'Armata Rossa, i nazisti sgomberano il campo di Birkenau-Auschwitz e trasferiscono 56mila prigionieri, tra cui anche Liliana, a piedi, attraverso la Polonia, verso nord. E’ la terribile “Marcia della Morte” che per la ragazza si conclude nei lager di Ravensbruck e di Malchow, liberato dai sovietici il 30 aprile del 1945. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni deportati nel campo di concentramento di Auschwitz, Liliana Segre è una dei 25 sopravvissuti.
Dice Salvini che anche lui, come la senatrice Segre, ha ricevuto delle minacce. Ma come si permette?

(© 9Colonne - citare la fonte)