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direttore Paolo Pagliaro

Alto tradimento
o memoria corta?

Alto tradimento <br>o memoria corta?

di Paolo Pagliaro

Nell’intricata questione del meccanismo europeo di stabilità, ex fondo salvastati, c’è comunque un punto fermo: tutti sapevano, in Parlamento e nel governo, di cosa stavamo discutendo con i nostri partner europei. Lo scorso 19 giugno, parlando alla Camera, il presidente del consiglio Conte si era soffermato a lungo sui temi che sarebbero stati affrontati dal Consiglio europeo del 20 e 21, dedicando alla riforma del Meccanismo di stabilità la parte finale ma anche la più ampia del suo intervento.

Conte illustrò le intese raggiunte, spiegò le riserve e le richieste dell’Italia, disse che la firma ultima dei capi di stato e di governo era prevista a dicembre e che fino ad allora la parola sarebbe stata al Parlamento.
Nel dibattito intervennero i portavoce di tutti i gruppi: Francesco D’Uva per i 5 Stelle, Mariastella Gelmini per Forza Italia, Riccardo Molinari della Lega, Maurizio Lupi del Gruppo Misto, Stefano Fassina di Leu, Manfred Schullian della Volkspartei, Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia, Piero de Luca del Pd e una ventina di altri deputati. Le cronache parlamentari non dicono se al dibattito fossero presenti gli allora vicepresidenti del Consiglio Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Certo è che non avvenne nulla di nascosto e che parlare di alto tradimento – come ha fatto il leader della Lega - è davvero surreale. Lo fa notare oggi sul Foglio il professor Giampaolo Galli, che già in aprile aveva illustrato sul Sole 24 Ore i contenuti del negoziato sul meccanismo europeo di stabilità.
Tema sul quale continuano a esserci opinioni molto diverse, che hanno a che fare con la sostenibilità del nostro debito, la questione che davvero rischia di tradirci.

(© 9Colonne - citare la fonte)