Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Natalina di Don Matteo
racconta la sua Parigi

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Natalina di Don Matteo <br> racconta la sua Parigi

“DODICI IN CASO DI STRESS” DI NATHALIE GUETTA

In una Parigi adagiata sui suoi ponti e i suoi bar, sul cibo etnico e gli ascensori, si dipana la storia d’amore tra Chloé e Houssine. Lei, ebrea, ha 46 anni; lui, musulmano, di anni ne ha 28. Il loro rapporto è vitale nonostante le ansie e i sensi di inadeguatezza, le differenze culturali e anagrafiche, le idiosincrasie. Houssine è sempre sul punto di sposarsi con altre donne anche se sostiene di amarla, Chloé talvolta lascia trasparire le insicurezze legate alla paura dell’invecchiamento che sono proprie di tutti noi. Chloé possiede un gatto vivace e amante della libertà che le dà filo da torcere, contribuendo ad aumentarne lo stress. E le sigarette, per auto imposizione, non possono essere più di dodici al giorno. Alla fine, a sorpresa, sarà lei a sposarsi con un altro uomo, lasciando Houssine a fare i conti con un sentimento di cui non era pienamente consapevole. Perché l’amore è confronto, è volo e caduta, ma non ha nulla di metafisico quando combatte e si rivela nel quotidiano, come un pane necessario anche se, a volte, difficile da masticare. Chloé e Houssine sono i protagonisti di “Dodici in caso di stress” di Nathalie Guetta, romanzo pubblicato da Cut-Up, casa editrice di La Spezia, all'interno della Collana Qulture, gestita dalla Associazione Qulture e.t.s. Una storia narrata con un linguaggio colloquiale, diretto eppure introspettivo, che ricorda tanta letteratura e cinematografia francese. Nathalie Guetta, francese, all’età di sedici anni lascia la natìa Parigi per seguire corsi e spettacoli circensi in Francia e nel Benelux. Dopo sei anni, a Napoli, inizia la sua attività insegnando, tra l’altro, clownistica e realizzando spettacoli con burattini. Attrice cinematografica, ha lavorato, tra gli altri, con Pupi Avati, Enrico Oldoini, Alessandro Benvenuti, Christian De Sica e Cristina Comencini. In televisione è l’amatissima perpetua della serie completa di “Don Matteo” e una delle più ricordate concorrenti di “Ballando con le stelle”.

photo credit : Fabio Zazzaretta

“CORTILI”, LA ROMA DOLCEAMARA DI BIDIZETA

Uno spicchio dolceamaro di un quartiere popolare di Roma, abitato da giovani che stanno diventando adulti nonostante tutto, da strambi personaggi da bar e da persone che semplicemente vogliono ricominciare. Una giostra di racconti di profonda amicizia, di sentimenti forti, di esistenze sbilenche e di amori infiniti e complicati. Al centro di questa girandola di vite c’è Mattia, giovane uomo dal cuore d’oro in cerca della bussola che gli indichi la strada da percorrere attraverso le difficoltà e verso la felicità, che sembra sempre esistere per gli altri ma mai per se stessi. “Cortili” (Bookabook, pp. 92) di Bidizeta, al secolo Giorgio Palumbo – oggi analista, con un passato da dj e speaker radiofonico e con lunghi trascorsi da blogger - è la somma di tante piccole cose, di tante vicende, ma alla fine è una storia unica, grande, sincera, che ora diverte, ora fa commuovere e provare empatia per i personaggi che la abitano. È un libro coinvolgente e diretto, che con uno stile colloquiale e realistico arriva dritto al cuore del lettore.

 

LA TOSCANA IN RENAULT 4 TRA ECOFILIA E LIBERTA’

Il diario di un viaggio lento a bordo della Renault 4 del nonno, alla riconquista della libertà e sul sentiero dell’ecofilia. Una guida alla Toscana nascosta dove batte un cuore verde che è, al tempo stesso, una raccolta di spunti e informazioni utili alla causa ecologica. “La Toscana in Renault 4. Viaggio sui sentieri dell’ecofilia e della libertà” di Francesca Volpe (Infinito edizioni) racconta storie vere di donne e uomini coraggiosi, che abitano il vibrante sottobosco delle realtà eco-sensibili; pensieri sulle gioie e le fatiche di una vita strettamente connessa con la terra, in un rapporto di fedeltà quotidiana che trascende il mito bucolico; l’incanto di minuscoli paesi che si susseguono abbaglianti come perle di una collana da rinfilare; la bellezza dolente di borghi abbandonati, eremi senza più eremiti e monasteri con monaci illuminanti che coltivano secondo il metodo biologico sono i protagonisti di questo libro fatto di piccole immense delicatezze, che aiuta a dare uno sguardo sulla fattibilità – impegnativa ma appagante – di una vita diversa da quella omologata, proposta/imposta come unico modello possibile. “Un viaggio nello spazio e un viaggio nel tempo. Un viaggio nel paesaggio toscano e uno nel paesaggio interiore. Un viaggio nella poesia e uno nell’impegno nei confronti della Natura e del mondo. Tutto questo, e molto di più, è quello che Francesca Volpe ci propone in questo diario che ricorda i resoconti romantici di Goethe, di Byron, di Muir, di quei viaggiatori capaci di accostarsi con occhi nuovi, mente curiosa e cuore aperto alla ricchezza di sfumature del paesaggio geografico e di quello umano” scrive Marcella Danon nella sua introduzione. nata a Firenze (1981), cresce selvatica tra campagna e città. L’autrice si laurea in Giurisprudenza e si specializza in Diritto dell’ambiente con un dottorato e diversi anni di attività accademica. Credendo nella validità dell’affermazione “sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”, attua nell’agriturismo di famiglia le buone pratiche di sostenibilità sulle quali svolge la sua attività di ricerca. È autrice di articoli su temi ambientali e su stili di vita improntati alla riduzione degli sprechi.

 

MARCO CASULA TORNA CON “SCOGLIERE D’OMBRA”  

E' uscito il 27 gennaio “Scogliere d’ombra” il nuovo romanzo dello scrittore sardo Marco Casula pubblicato da Intrecci Editore. Alfredo, colpito a morte, giace quasi cadavere in una piscina. È lì che pare riflettere sulla propria vita. È davvero morto? Gli istanti del suo trapasso sono la rievocazione di un incubo che usurpa un presente angosciante, illusorio e frustrante di piaceri e ambizioni. Alfredo galleggia sullo specchio d’acqua e la disgregazione della sua psiche si consuma in una sorta di fuga dalla Giungla Inestricabile della mente. L’angoscia prende forma attraverso le sembianze della sua città, al tempo delle aspirazioni giovanili. Alfredo parte, dunque, con l’amico Nanni verso la Città Giusta, luogo utopico, per un viaggio di de-costruzione e di emancipazione interiore. Solo alla fine il protagonista farà una scoperta che sembra banale, ma che per uno che sa di morire (e che certamente morirà) è sconcertante: la vita è un mattino che si ripete tutti i giorni. L’esistenza è un continuo ripiegarsi su se stessa. Dramma psicologico, romanzo di introspezione e ricostruzione. Una riflessione sulla ciclicità della vita: niente muore davvero. Marco Casula è nato a Nuoro nel 1950, ma Sassari è la sua città d’anima. Risiede da tempo a Cagliari, dove vive con una pensione di buon ritiro e tante medaglie di gratitudine. La sua attività di autore comincia tardi attraverso un percorso non lineare vista la sua formazione culturale decisamente diversa (è stato un funzionario pubblico). Però la pratica di scrittura esercitata in altri ambiti e la frequentazione di letture ad ampio raggio sono stati elementi decisivi per fargli seguire la sua vocazione letteraria. La lettura (narrativa, saggistica e poesia) è una delle attività a cui dedica più tempo. Dichiara spesso di aver cominciato a scrivere “panzane” per raccontare la sua verità attraverso alcuni racconti brevi, pubblicati a partire dal 2006 sul quotidiano Il Sardegna. Seguono una serie di romanzi: Le strade perdute, La maschera sotto la neve e Fratelli di storia. È autore, inoltre, di una poetica della Beat Generation (sulle orme di Jack Kerouac) dal titolo Beat ’n Bebop on the Road, per una Jazz Band. Nel suo curriculum di scrittore non mancano i premi: La maschera sotto la neve ha meritato il primo posto al Concorso Opere d’Autore (Sanremo 2012), mentre il racconto breve Freddo e nebbia si è classificato terzo per gli inediti nello stesso concorso. È stato finalista al Trofeo Penna d’Autore con Le strade perdute. La fotografia è una passione che ha fin da giovane e continua a coltivare.

 

DA FRANCESCANO A PASTORE VALDESE, LA STORIA DI GUIDO VICENTINI

“Signore, tu mi hai chiamato per nome - Memorie 1932-1960” (Edizioni La Zisa) è titolo e insieme traccia interpretativa dell’ultima opera di Giulio Vicentini. L’autore, infatti, ripercorre qui le proprie memorie relative agli anni dal 1932 al 1960: un lungo viaggio motivazionale alla ricerca, poi scoperta, di ciò che diverrà quasi un leitmotiv nella sua personale produzione di scrittore, interprete e divulgatore, nella vita, della parola di Dio; sono questi gli anni in cui il pastore Giulio scopre il fascino dell’annuncio evangelico e inizia il proprio percorso di studi, prima in seminario e poi prendendo gli ordini come frate francescano, e come sacerdote. In questo stesso periodo si confronta con le scarse informazioni sul fascismo e sulla guerra, all’interno dell’ambito religioso in cui opera, ma la ricerca di libertà intellettuale e la necessità di una coerenza evangelica gli sono vitali. Negli anni Cinquanta si accosta con forza alla Chiesa evangelica valdese e vi aderisce con convinzione: una fuga clandestina, un nuovo inizio, ma anche un continuum con l’Evangelo che resta una costante in tutta la sua vita. Giulio Vicentini, primo di nove figli, nasce in una famiglia di agricoltori nel 1924 a Lonigo, in provincia di Vicenza. All’età di undici anni entra nel convento dei frati minori francescani di S. Daniele a Lonigo dove inizia quel percorso di studi che lo porterà a prendere i voti solenni e, successivamente nel 1948, ad essere ordinato sacerdote. Nel 1955 abbandona lo status di frate e di sacerdote per studiare teologia nella facoltà evangelica valdese di Roma. Nel 1960 è consacrato al ministero pastorale dal Sinodo valdese. Sarà pastore dal 1960 al 1967 nelle comunità valdesi di Carunchio, San Giovanni Lipioni e diaspora nella provincia di Chieti; dal 1967 al 1975 nella comunità di Livorno e Rio Marina nell’isola d’Elba; dal 1975 al 1981 nella comunità di Napoli Vomero e dal 1981 al 1988 a Bari; poi giungerà nel 1988 a Verona dove arriverà al pensionamento nel 1994. Date le buone condizioni di salute, darà ancora aiuto ai colleghi subentrati, fino al 2013. Per molti anni si è dedicato alla ricerca sulla nascita e i primi sviluppi della comunità valdese di Schiavi d’Abruzzo (CH) raccogliendo una grande quantità di materiale che non è riuscito ad utilizzare in una pubblicazione, per motivi di salute. Sono sue le pubblicazioni: Un metodista tra i cappellani della Prima Guerra Mondiale: Giuseppe La Scala in R. Ciappa; G. Rinaldi, Evangelici e mezzogiorno d’Italia, Cosenza, Edizioni Periferia, 1993, pp. 47-60; Il cappellano metodista Giuseppe La Scala (1918), in (a cura di) G. Rochat, La spada e la croce. I cappellani italiani nelle due guerre mondiali, Bollettino della società di studi valdesi n. 176, giugno 1995, pp. 191-195. Ha inoltre pubblicato, con lunga introduzione e note minuziose, due edizioni critiche dei diari del pastore metodista Giuseppe La Scala, intitolati Diario di guerra di Giuseppe La Scala, cappellano metodista durante la Prima Guerra Mondiale, Torino, Edizioni Claudiana, 1996; Diario di un marinaio di leva (1897-1899), Torino, Edizioni Paravia, 1999. La vita di Giulio Vicentini si interrompe il 19 ottobre del 2019. L’opera continua fra le sue e le nostre memorie.

(© 9Colonne - citare la fonte)