Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Finanza e agenzie di rating: “Sotto attacco” di Michele Ruggiero

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Finanza e agenzie di rating: “Sotto attacco” di Michele Ruggiero

“Sotto attacco” è il nuovo libro di Michele Ruggiero (casa editrice Paper First): il racconto senza filtri del Pubblico Ministero protagonista dell’unico processo penale mai intentato contro le agenzie di rating. Era il 13 gennaio 2012 (ore 22.36) quando la potente agenzia di rating Standard & Poor’s sferra quello che i media chiameranno un “attacco all’Europa”: declassamento per Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Austria, Cipro, Malta, Slovacchia e Slovenia. Siamo nel bel mezzo della più grande crisi economica della storia recente dell’Eurozona. Crisi ancora più grave per l’Italia, che sta perdendo credibilità agli occhi degli investitori internazionali. Tutto finito? Decisamente no. Secondo l’analisi del libro “a distanza di quasi dieci anni tornano a profilarsi all’orizzonte inquietanti segnali di nuove crisi pronte a travolgerci. Ecco allora che diventa necessario prendere le dovute precauzioni, guardando a ciò che è stato per non cadere nelle stesse trappole. Cosa succede quando le ‘regole del gioco’ dell’informazione finanziaria vengono violate in danno di uno Stato sovrano? Chi risponde di errori capaci di affossare l’economia di un Paese? E ancora, come difendersi dagli scandali bancari, salvando così i propri risparmi? Ruggiero, Pubblico Ministero dal 2006, è stato presso la Procura di Trani coordinatore dei gruppi specializzati nei reati contro l’Ambiente e la Pubblica Amministrazione, nonché nei reati tributari ed economico-finanziari. Ha condotto e diretto delicatissime indagini di rilievo nazionale, tra cui quelle per manipolazione del mercato a carico dell’Agenzia di rating Standard & Poor's e del colosso bancario.

HAFEZ HAIDAR PRESENTA UN ALTRO ISLAM

L’immaginario dominante in Occidente, oggi, collega l’Islam all'idea di una cultura intrinsecamente violenta, retriva e oscurantista, che rifiuta dogmaticamente le gradevolezze della vita, reprime la ricerca di conoscenza, inibisce lo sviluppo delle arti e della bellezza, considera il corpo, specialmente femminile, come fonte di peccato. Storicamente, tuttavia, questa civiltà si è affacciata in Asia e in Europa con un volto assai più ricco, complesso, diverso: nel Medioevo, e nei secoli seguenti, è stata la cultura araba a portare nel Vecchio continente conoscenze scientifiche e matematiche, importanti tecniche e prodotti dell’Oriente, una letteratura profonda e raffinata, facendo diventare "Islam" sinonimo di sapienza e delizie “da Mille e una notte”. In “Maometto e i fiori del Corano” (in libreria dal 18 febbraio per Diarkos)Hafez Haidar, esperto di letteratura e cultura araba, ci riporta all’essenza di quella civiltà, presentando scritti coevi al Corano – racconti, parabole, detti del Profeta, massime sapienziali – che dimostrano l’autenticità di un "altro Islam", poco conosciuto, in grado di illuminare il proprio tempo attraverso la profondità della fede e della gioia di vivere. Hafez Haidar (Baalbeck, 1953) è un docente, scrittore e traduttore libanese naturalizzato italiano.  Accademico emerito, presidente di diversi comitati per i diritti umani, Cavaliere della Repubblica Italiana e direttore generale internazionale della Camerata dei Poeti di Firenze, è tra i principali curatori e traduttori in italiano dell'opera di Khalil Gibran. Nel  2017 è stato candidato al Premio Nobel per la Pace.

 

 

CAMMINANDO PER BERLINO CON FRANCO RICCIARDIELLO

Dopo aver percorso pedibus calcantibus e raccontato le città d Parigi, Venezia e Torino, Franco Ricciardiello si dedica alla “flânerie organizzata” all’interno della città di Berlino. In “Storie di Berlino” (Odoya edizioni) la grande capitale europea è descritta attraverso cinque lunghe e suggestive camminate che si snodano nei punti più ricchi di storia e cultura della capitale tedesca. Il libro si concentra su tre periodi principali: l’inizio del Novecento, con qualche nota storica ambientata anche in precedenza (la più lontana a metà Settecento); il periodo nazional-socialista e il secondo dopoguerra, la città divisa, la frontiera della Guerra Fredda. I primi due itinerari, tra l’immaginario-culturale e il geografico, si snodano nel territorio di quella che fu Berlino Ovest: il primo intorno a Kurfurstendamm, che ne fu la spina dorsale, il secondo intorno al Landwehrkanal, che per la città ha la stessa importanza del fiume Sprea; i successivi due percorsi si svolgono interamente nell’ex Berlino Est, dov’è rimasto per intero il suo nucleo medioevale e poi rinascimentale: il primo vaga a nord della Sprea per terminare dall’altra parte dell’isola dei Musei, il secondo segue la lunga direttrice ovest-est tra le due principali porte nella cinta di mura secentesche, quella di Brandeburgo e quella di Francoforte; infine, una specie di epilogo racconta il lungo tracciato del Muro nella sua parte centrale, cioè dove tagliava il centro urbano, da nord a ovest e poi a sudest. Le ricerche per questo volume sono state effettuate nel settembre del 2019, il lettore troverà quindi integralmente, ripercorrendo oggi le stesse strade, i posti citati dall’autore. È così che ci troviamo a sondare la capitale tedesca attraverso le parole di Europe Central di Vollman o Berlin Alexander Platz di Alfred Döblin (ma anche Thomas Brussing con Eroi come noi o le opere berlinesi di Nabokov); oppure con le immagini di Il dottor Mabuse di Fritz Lang o Le vite degli altri di Florian Henckel von Donnersmarck e ancora l’immortale Germania anno zero di Rossellini o per finire le note di Bach o quelle di Kurt Weil. Un diario di viaggio poetico che si addentra nella vita culturale di una città dai toni forti e in continua mutazione. Un nuovo libro per partire preparati, una guida psicogeografica in cui emozioni e luoghi fisici si incontrano per un’esperienza culturale “aumentata”. Ricciardiello comincia a pubblicare fantascienza a vent’anni. Nel 1998 vince il premio Urania per il miglior romanzo di fantascienza italiano con Ai margini del caos (Mondadori), tradotto in Francia da Flammarion. Ha insegnato per quasi vent’anni scrittura creativa a Biella, Vercelli e Genova, e tiene seminari sulla letteratura a Torino, Napoli, Cosenza e Novara. Ha collaborato all’enciclopedia a dispense Scrivere della Rizzoli con una serie di schede su celebri opere della letteratura mondiale e con il volume dedicato allo “Stile letterario”. Oggi ha all’attivo tre romanzi di fantascienza, due gialli, un thriller e un romanzo contemporaneo, più tre volumi che raccolgono la maggior parte dei suoi racconti apparsi in riviste e antologie in Italia, Francia, Grecia e Argentina. Per Odoya ha già pubblicato Storie di Parigi, Storie di Venezia (2017) e Storie di Torino (2018).

 

“L’IMPERFEZIONE DELLE MADRI” DI MARIDA LOMBARDO PIJOLA

“L’imperfezione delle madri” di Marida Lombardo Pijola (in uscita il 20 febbraio per “La Nave di Teseo”) è un romanzo di straordinaria finezza, potente, attuale, che parla a tutte le donne. Donne coraggiose e fragili, in corsa costante verso l'emancipazione dal dolore, dal cinismo e dall'egoismo degli uomini che hanno incontrato, dalla loro stessa percezione di inadeguatezza, incapacità, frustrazione e paura. Ma pure la capacità di resistere alle difficoltà della vita, di superare i traumi e di costruire nuovi percorsi di vita, anche senza gli uomini, creando nuove comunità e unioni femminili basate sul rispecchiamento, sulla somiglianza di visioni e di aspirazioni. Agata, Angela, Azzurra: nonna, figlia e nipote. Tre donne molto diverse eppure profondamente legate da vincoli e affinità che loro stesse stentano a riconoscere. Deluse, a volte frustrate ma mai arrese, lottano contro pene e fantasmi d’amore in una battaglia che le accomuna anche se su fronti solitari. Agata, la nonna, che dopo il fallimento del suo matrimonio ha avuto un crollo psicologico; Angela, figlia e madre a sua volta, che ha alle spalle una relazione finita e un presente fatto di incontri con sconosciuti online e di una relazione – elettrizzante quanto oscura – con l’ambiguo Piero; infine la più giovane, Azzurra, bellissima e irruenta, egoista e fragile, figlia e nipote, il cui rapporto con Massi naufraga di fronte a impegni e responsabilità mentre l’amica di sempre, Gioia, la sostiene ogni giorno. I destini di queste donne, così autonomi e così profondamente intrecciati anche da alcuni segreti sorprendenti i cui fili si srotolano lungo l’arco di tre generazioni, potranno cambiare solo ricomponendo, come in un mosaico inatteso, i pezzi delle loro vite, quei fili sotterranei che le legano oltre ai più apparenti vincoli famigliari. Un romanzo a tre voci e tre cuori, tre protagoniste femminili che raccontano tutta la forza che esplode quando una donna trova il coraggio di andarsi a prendere il futuro che scalpita davanti a lei. L’autrice è giornalista, per trent'anni inviata speciale al “Messaggero”. Ha scritto “Ho 12 anni faccio la cubista mi chiamano principessa. Storie di bulli, lolite e altri bimbi” (2007, quattordici edizioni, quella tascabile aggiornata in uscita nell’ottobre del 2011), e il romanzo “L’età indecente” (2009). È opinionista sui principali network nazionali e tiene un blog su "Huffington Post", dedicato ai temi della famiglia e delle donne. Tra gli altri riconoscimenti, ha ricevuto una targa da Telefono Azzurro per il suo impegno in favore dei minori. Pugliese, vive a Roma con suo marito e i suoi tre figli.

 

YES I KNOW: PINO DANIELE TRA PAZZIA E BLUES

Venerdì 28 febbraio esce in tutte le librerie “Yes I Know… Pino Daniele” (Hoepli) di Carmine Aymone con la prefazione di Maurizio de Giovanni, la postfazione di Peppe Lanzetta e a cura di Ezio Guaitamacchi, direttore della fortunata collana di musica a marchio Hoepli. In prossimità di un’importante ricorrenza, il 19 marzo 2020 - 5 anni dalla scomparsa e 65 anni dalla nascita - esce uno dei volumi più esaustivi sulla vita dell’artista napoletano più influente della musica italiana con testimonianze inedite e più di sessanta interviste al jet set italiano e internazionale. Camine Aymone ha intervistato e raccolto, in 30 anni di giornalismo “on the road” i contributi di: Chick Corea, Al Di Meola, Peter Erskine, Jim Kerr (Simple Mind), Phil Manzanera, Pat Metheny, Marcus Miller, Phil Palmer, Gino Vannelli, Edoardo Bennato, Roberto Vecchioni, Gino Paoli, Lucio Dalla, Negrita, Giuliano Sangiorgi, Niccolò Fabi…e di tutti gli eroi del neapolitan power. Il libro si avvale della preziosa collaborazione di Alex Daniele e della “Pino Daniele Trust ONLUS” per aver condiviso, con l’autore, ricordi e aneddoti legati alla vita del “mascalzone latino”. Pino Daniele è uno dei principali rappresentanti della canzone d’autore italiana, tra i primi ad aprirsi a collaborazioni con artisti internazionali. Il libro racconta la storia di un “suonautore”, cresciuto nel cuore del centro storico di una città fatta di sole e mare, di tufo e musica, nata dal canto della sirena Partenope. Un luogo dove una storia millenaria si mescola a miti e leggende, in ultimo proprio alla sua, a quella di un bluesman scugnizzo, di un lazzaro felice che, chitarra in spalla e con un cuore malato, ha saputo conquistare con le sue note forse non IL mondo, ma UN mondo: quello dei suoi tanti fan. Autore dell’ultimo grande classico partenopeo “Napule è”, fin dal 1977 col suo primo album “Terra mia”, Pino Daniele ha riscritto le coordinate della canzone napoletana e d’autore, immergendola, col suo slang angloamericano-italiano-partenopeo, nei colori della fusion e della world music. Dall’infanzia nei vicoli di Napoli, ai suoi dischi, dalla super band, alle collaborazioni col gotha della musica mondiale, dalla sua amicizia con Massimo Troisi, alle sue chitarre, fino all’ultimo abbraccio della sua città in piazza del Plebiscito, davanti a centocinquantamila neri a metà col viso solcato dalle lacrime…questo è un racconto che si snoda attraverso scritti ad hoc e interviste realizzate dall’autore allo stesso Pino Daniele (dal 1989 al 2014), ai suoi familiari, amici e colleghi (circa 70), fatte in trent’anni di giornalismo, per quotidiani, mensili specializzati in musica e non, tv e radio. Napoletano, classe 1970, Aymone è giornalista professionista, critico musicale, scrittore, autore, press agent, musicista, storyteller, organizzatore di eventi, dj, speaker radiofonico. In trent’anni di giornalismo, ha lavorato per numerosi quotidiani locali e nazionali, mensili, agenzie di stampa, radio, tv, siti web. Scrive per il Corriere del mezzogiorno/Corriere della Sera e per il bimestrale PROG Italia. Ha all’attivo una ventina di pubblicazioni in cui ha narrato la storia del sound di Napoli, di James Senese, degli Osanna, del primo nero a metà Mario Musella (Showmen), del maestro Roberto De Simone, de Il Giardino dei semplici e degli Alunni del sole, di un altro scugnizzo napoletano Gigi D’Alessio, del genio di Paul McCartney, delle morti tragiche e misteriose di John Lennon, Elvis Presley, Jimi Hendrix, Michael Jackson, Whitney Houston, Nico (Velvet Underground), John Belushi, Dalida, Judy Garland, Fred Buscaglione, Luigi Tenco, Mia Martini… È co-ideatore e co-direttore della mostra internazionale ROCK! (Palazzo delle Arti di Napoli – PAN). Dal 2000 tiene corsi sulla Storia del Rock, del Jazz e sulla musica della sua città.

(© 9Colonne - citare la fonte)