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direttore Paolo Pagliaro

Verso il 2021, in mostra a Roma “Dante nell’arte contemporanea italiana”

(24 febbraio 2020) Nel 2021 ricorrerà il settimo centenario della morte di Dante Alighieri: la mostra Verso il 2021. Dante nell’arte contemporanea italiana, che si inaugura il prossimo 5 marzo negli spazi espositivi nella Sede Centrale della Società Dante Alighieri a Roma con il Patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, anticipa idealmente questo importante anniversario. Dopo il successo ottenuto presso l’Universidad Católica Argentina di Buenos Aires in occasione dell’83° congresso internazionale della ‘Dante’ (18-20 luglio 2019), l’esposizione raccoglierà oltre 50 opere grafiche prodotte nell’ambito di un progetto del Comitato dantesco di Foligno, sostenuto dal Comune con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, avviato dal 2006. Ogni anno il Comitato ha commissionato ad un artista contemporaneo di fama internazionale una serie di incisioni, ispirate alle cantiche del capolavoro letterario: ne è nata una collezione unica nel suo genere, conservata presso la Biblioteca cittadina e ora presentata a Palazzo Firenze. “Proprio Foligno può vantare un importante primato nella secolare storia della divulgazione del poema dantesco: qui, nel 1472, venne realizzata la prima edizione a stampa della Divina Commedia. L’appuntamento con l’iconografia dantesca è dunque diventato ricorrente a Foligno e ha sollecitato puntualmente le divagazioni estetiche e le profonde riflessioni poetiche degli autori”, spiega Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri.

E infatti ogni anno le incisioni vengono inserite in una copia identica dell’Editio Princeps, preziosamente rilegata per l’occasione. Quindici gli artisti rappresentati, esponenti della Transavanguardia, della Scuola di San Lorenzo, dell’Anacronismo e dell’Ipermanierismo: Omar Galliani, Ivan Theimer, Bruno Ceccobelli, Mimmo Paladino, Giuseppe Gallo, Enzo Cucchi, Piero Pizzi Cannella, Stefano Di Stasio, Marco Tirelli, Sandro Chia, Gianni Dessì, Nunzio Di Stefano, Emilio Isgrò, Giuseppe Stampone, e, con quattro opere presentate al pubblico per la prima volta, Roberto Barni. “L’idea di affidare ad artisti contemporanei il compito di dare forma alle parole di Dante non ha mai significato immaginare una “illustrazione” della Divina Commedia - afferma Italo Tomassoni, curatore della mostra – “Ci si è posti il problema, meno ovvio, di esplorare con quali modalità il rapporto poteva svilupparsi mantenendo intatta l’identità dell’artista, e quale influenza avrebbe esercitato sugli artisti contemporanei l’immaginario dantesco”. Una doppia riflessione, dunque, quella proposta in occasione dell’evento: sugli eterni temi del Poema e sulle suggestioni potenzialmente infinite che gli artisti di oggi ne possono ricevere.

(© 9Colonne - citare la fonte)