Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Italiani popolo ‘fisico’,
ma seguiamo regole:
no abbracci

 "Ringrazio tutti gli italiani per i piccoli e grandi sacrifici che stanno compiendo in questi giorni. Rimaniamo distanti oggi per abbracciarci con più calore e per correre insieme più veloci domani. Ce la faremo". Sono le parole del premier Giuseppe Conte. In un momento critico, come  quello che il nostro Paese sta vivendo, privarsi di un abbraccio è tanto difficile quanto necessario. Abbiamo chiesto a Luca Vullo – esperto di gestualità che da anni tiene workshop, spettacoli e conferenze scientifiche sulla comunicazione non verbale italiana in tutto il mondo   - se  si può privare gli italiani di un abbraccio: “ Sicuramente è una richiesta complessa da rivolgere ad uno dei popoli più fisici al mondo che pone il corpo e la comunicazione non verbale al centro della relazione interpersonale. Indubbiamente – spiega Vullo a 9colonne - nel centro sud la fisicità e più intensa e presente che al nord: il contatto fisico è un elemento instintivo e necessario nel rituale di comunicazione sociale in particolare quando si incontra un amico o parente. Sono pienamente cosciente che è molto difficile per noi accettare un divieto di prossimità e di contatto umano ma in un momento così difficile dobbiamo sforzarci ad essere responsabili e rigorosi nel seguire le regole utili a salvaguardare gli altri e noi stessi”.

 Passata l’emergenza coronavirus torneremo ad avvicinarci e ad abbracciarci. L'abbraccio è un gesto che diamo quasi per scontato come il saluto con la mano, il sorriso. Ma quanto c'è di innato in questi gesti?: “Per rispondere a questa domanda, vorrei citare le parole di una delle persone che stimo di più, Daniela Lucangeli, prorettore dell'Università di Padova e professore di psicologia dello sviluppo, io la definisco semplicemente la RockStar della Scienza. Lei sulla carezza e l'abbraccio dice cose bellissime che ho utilizzato e inserito anche nel mio spettacolo ‘La voce del corpo’: Una carezza dice a qualunque parte informazioni importantissime di comunicazione, comprensione, conforto, collaborazione, vicinanza amicizia. Il cervello è un ribolliture biochimico che produce hertz , produce energia che corre in questo percorso. Quando ci abbracciamo 30 secondi comandano all’amigdala di produrre un neuro-trasmettitore che è collegato all’ormone dell’ossitocina. E’ o non è un miracolo biochimico straordinario? Fidatevi di me e - quando sarà possibile -  datevi un abbraccio: sperimenterete un emozione incredibile di conforto: Conforto = Con forza . Ogni volta che siete in debolezza, datevi un abbraccio perché il cervello ha messo milioni di anni per diventare capace di regalarvelo”. 

LE LEZIONI ON LINE Nei giorni scorsi in veste di attore, formatore specializzato ed esperto di comunicazione, Luca Vullo ha tenuto lezioni on line con i bambini delle scuole di Lozzo, Codogno e Castelfranco Emilia, dove hai parlato di Intelligenza emotiva e comunicazione non verbale: “È stata una bellissima esperienza perchè ci siamo trasmessi calore ed emozioni tramite il mezzo digitale che solitamente viene visto come strumento che raffredda i rapporti. In questo caso la rete si è rivelata molto utile per stare in contatto umano prima di tutto e per dare qualcosa di utile e concreto a questi bambini che non potevano andare a scuola” racconta Luca Vullo a 9colonne. “Centinaia di bimbi e tante famiglie collegate da diverse zone d'Italia che interagivano con noi e manifestavano la loro gratitudine mi ha fatto capire che a volte, piccoli gesti volontari e senza  alcun interesse di carattere economico, ti riempiono l'anima e ti  gratificano più di ogni altra cosa. Mi sono sentito parte di una comunità in difficoltà,  la solidarietà esiste e uno degli insegnamenti più importanti è che tutto può capitare a tutti quindi non esistono barriere e differenze, siamo tutti esseri umani e dobbiamo ricordarcelo ogni giorno”. (BIG ITALY / Gil)

CHI E’ LUCA VULLO Autore, regista e produttore di cinema e teatro, Luca Vullo è un performer e coach di comunicazione con sede a Londra. In qualità di ambasciatore della gestualità italiana nel mondo, Luca è impegnato in diversi ambiti professionali: la formazione scolastica e universitaria, il coaching teatrale e aziendale, la consulenza televisiva, la consulenza scientifica e il puro intrattenimento. Da molti anni collabora con prestigiose Università, Istituti Italiani di Cultura, Società Dante Alighieri, Aziende, Associazioni Culturali e Scuole in diverse parti del mondo (America, Europa, Asia, Oceania) per tenere, in qualità di esperto di body language, workshop, lezioni didattiche, team building, masterclass, conferenze scientifiche e spettacoli. Tra le collaborazioni di rilievo vanno citate quella con il Royal National Theatre di Londra, in qualità di coach di gestualità siciliana per lo spettacolo “Liolà” di Pirandello, con la regia di Richard Eyre e la collaborazione con la BBC 2 nella veste di consulente per il programma “See Hear” e la sua partecipazione come artist-in-residence presso il Mills College di Oakland,California, per l’insegnamento della comunicazione non verbale italiana alla Summer School. Dopo anni di esplorazione e confronto con la comunicazione non verbale in diversi paesi, “La voce del corpo” è diventato il suo primo spettacolo teatrale nel quale, oltre ad essere il protagonista, Luca è anche autore e regista. Lo show è attualmente in tournée in diverse parti del mondo anche perché disponibile sia in inglese che in Italiano. Collabora con la rivista "Gattopardo" curando la rubrica "Alfabeto Parallelo" ed è autore del libro "L'Italia s'è gesta. Come parlare italiano senza parlare" dove racconta le sue avventure internazionali come Insegnante di Gestualità italiana. Il libro fa parte della collana comica "Veni Vidi Risi" curata da Stefano Sarcinelli e pubblicata da "Ultra Edizioni". (BIG ITALY / Gil)

LA VOCE DEL CORPO Luca Vullo nel 2011 realizza la docu-fiction “La voce del corpo”, un viaggio divertente ed educativo alla scoperta della gestualità del popolo siciliano. Il film successivamente si è evoluto in un progetto di cross-medialità con un grande successo internazionale. Infatti il poliedrico artista ha utilizzato il documentario come una sorta di chiave culturale per collaborare in diversi ambiti professionali: la formazione scolastica e universitaria, il coaching teatrale, la consulenza televisiva, la consulenza scientifica e il puro intrattenimento. Dopo la distribuzione del film, inizia un percorso senza confini geografici che lo porterà in prestigiose Università, Istituti Italiani di Cultura, Società Dante Alighieri, Associazioni Culturali e Scuole in diverse parti del mondo (America, Europa, Asia, Oceania) per tenere, in qualità di esperto di gestualità italiana, workshop, lezioni didattiche, masterclass, conferenze scientifiche e spettacoli. (Gil – 13 mar)

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