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direttore Paolo Pagliaro

Non è più tempo
di fare previsioni

di Paolo Pagliaro

(25 marzo 2020) Abituati a prendere le nostre decisioni sulla base di previsioni sempre più dettagliate, siamo improvvisamente messi di fronte all’impossibilità di prevedere alcunché. Non sanno prevedere sviluppi e durata del contagio gli epidemiologi: osservano le curve e azzardano ipotesi che poi però si rivelano fragili perché la platea dei contagiati è sottodimensionata e comunque fluttuante. Il presidente del consiglio non fa previsioni sulla durata dell’emergenza e il ministro dell’istruzione non ne fa sulla riapertura delle scuole. Chi produce beni non sa quando potrà tornare a farlo e chi li vende non sa quando potrà riaprire i negozi. Non sanno se incasseranno l’affitto i proprietari di immobili e non sanno se potranno pagarlo gli inquilini.
 L’Inps ha liquidità per garantire le pensioni fino a maggio e il suo presidente non sa prevedere cosa accadrà dopo. Si basano su previsioni la politica economica e anche quella monetaria. Chi finanzia il fabbisogno dello Stato e delle aziende presterà denaro solo a patto di sapere quando e con che interesse potrà essere restituito. Stefano Feltri, sul Fatto, fa notare che oggi per la prima volta nella storia chi opera nei mercati finanziari non è in grado di fare alcuna previsione accettabile. Non c'è alcun consenso su cosa ci aspetti. 
Accanto a molte insidie, l’impossibilità di prevedere nasconde anche un’opportunità. Che è quella di non affannarsi a indovinare il futuro ma di cominciare a costruirlo, facendo magari tesoro degli errori del passato.

(© 9Colonne - citare la fonte)
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