Il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) cambia nome e diventa Cipes, con un esplicito riferimento allo sviluppo sostenibile, comprendendo una valutazione d’impatto già in fase di programmazione”. A darne annuncio è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla presentazione del SOER, il rapporto sullo stato dell’ambiente in Europa e in Italia, curato da Ispra: “Siamo consapevoli che è necessario indirizzare le politiche produttive verso questa transizione, che rischia di essere molto costosa anche se i benefici sono rilevanti – spiega il premier, collegato in videoconferenza da Palazzo Chigi - Dobbiamo lavorare molto su un modello di sviluppo che finora abbiamo trascurato troppo”. Conte, con David Sassoli anche lui collegato, ne approfitta per lanciare un messaggio all’Europa, la “vecchia Europa” che “ha perso la leadership economica, e dove può esercitare ancora una vera leadership è nel campo dello sviluppo sostenibile: c’è una sensibilità che dobbiamo incoraggiare e incentivare, quella di una economia a basse emissioni di carbonio, che eviti gli sprechi, che salvaguardi la salute e il benessere dei cittadini”. Il presidente del Parlamento europeo da parte l’aveva anticipato, aprendo i lavori: “Non possiamo permetterci di lasciare indietro quei programmi che all’inizio della legislatura avevamo esso sul tavolo – aveva detto - Abbiamo di fronte a noi la sfida di progettare una Europa più equa, più verde, più digitale, proiettata al futuro. Dobbiamo progettare i prossimi 10 anni”. In questo momento abbiamo bisogno di una azione urgente di tutta l’Unione per affrontare il cambio climatico, di raggiungere una leadership morale mondiale, per arrivare al 2030 a un contiene a emissioni zero è una sfida globale, per questo motivo abbiamo bisogno di una transizione verde che non lasci indietro nessuno”. A ricordare l’impegno italiano in Europa sul tema è anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che annuncia: “entro fine anno come Consiglio dei ministri europei vogliamo individuare l’impatto di un nuovo taglio alle emissioni dal 40% al 50-55%: questo vuol dire un Pniec nuovo perché ci siamo dati una leadership forte in Europa”.
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