Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

LINKILLER, PRIMA APP
PER TUTELA DIGITALE

LINKILLER, PRIMA APP <BR> PER TUTELA DIGITALE

“Io e Gabriele nel 2017 abbiamo costituito ‘Tutela Digitale’ come base italiana di una start up spagnola, ora una grande società, che si chiama Red Points e che si occupa di eliminare la pirateria e la contraffazione online tramite un software. Abbiamo aperto il mercato italiano a questo tipo di servizi facendo tanti incontri con le nostre imprese: in questi incontri spesso è venuto fuori che il manager o l’ad avessero problemi non a livello di azienda ma personali, legati alla propria reputazione, con qualcosa di negativo che veniva fuori su Google tipo notizie su un vecchio processo, una foto, o un dato personale”. A raccontarlo a 9colonne è Sveva Antonini, Co-founder e Head of Legal Department di Tutela Digitale, che insieme a Gabriele Gallassi, Co-founder e Head of Business dell’impresa innovativa hanno dato vita a Linkiller, la prima web app in grado di eliminare o de-indicizzare i contenuti illegali e che violano la reputazione personale di privati e aziende dalla rete. “L’obiettivo – spiega Sveva - è avere almeno nelle prime tre pagine – considerando che la grande maggioranza delle persone non va oltre – una reputazione pulita, conformemente a quanto prevede la legge”. “Linkiller – sottolinea invece Gabriele - è un software che si occupa di eliminare dalla rete i contenuti negativi: foto, video, articoli o commenti diffamatori, applicando il diritto all’oblio. Con la nostra applicazione mobile forniamo agli utenti uno ‘sportello’ online dove le persone segnalano il contenuto negativo che le riguarda, noi riceviamo la segnalazione che sottoponiamo a una rapida analisi legale in modo da verificare la possibilità di eliminare il contenuto o meno. A quel punto il servizio parte e noi consentiamo al cliente di vedere in real time quello che accade al suo link”.

I CLIENTI. Ma chi sono i clienti di Tutela Digitale, e cosa chiedono in maggior parte? “Il ventaglio è abbastanza ampio – risponde l’Head of Business - dal ragazzino che ha postato un video su Youtube a persone che hanno in maniera impropria reso virale una foto su piattaforme su cui è difficile eliminarla, ma anche imprenditori o professionisti che hanno un’esposizione mediatica e che vogliono eliminare contenuti datati. Dal lato aziende invece facciamo un lavoro a 360 gradi, non solo la semplice eliminazione o  deindicizzazione di contenuti tramite Linkiller ma anche altri servizi tramite il software di Web Monitoring ‘Linkmonitor’ e Linkbetter per migliorare e ottimizzare i canali online”.

I BIG DELLA RETE. Da parte dei soggetti della Rete con cui Tutela Digitale interagisce per rimuovere i contenuti “c’è un atteggiamento collaborativo sull’80% delle richieste – spiega Gabriele - ma dipende dalla problematica e dalla piattaforma, abbiamo degli Internet server provider come Youtube che sono molto celeri. C’è molta attenzione sulla violazione del copyright, ma spesso ci sono pagine create ad hoc per veicolare contenuti legati alla pirateria e alla contraffazione, in quel caso la collaborazione si fa più difficile”. Un’impresa innovativa come Tutela digitale cosa chiede al legislatore per il proprio ambito di competenza? “C’è grandissima attenzione per ogni tipo di protezione della proprietà intellettuale, ma ci vorrebbe anche una maggiore tutela della persona. C’è una discrezionalità eccessiva da parte dei colossi del web nel poter decidere autonomamente cosa si deve togliere o meno, ci dovrebbe essere una possibilità di intervenire in maniera più diretta soprattutto per quanto riguarda i contenuti violenti” afferma Sveva, che poi rivela: “Sapete anche chi ci contatta? Diversi bambini che ci chiedono di togliere fotografie che un genitore ha messo sul web, in quel caso interveniamo entrando in contatto con l’altro genitore. In America ci sono state tante cause di minori che hanno agito tramite un genitore contro l’altro per la rimozione di contenuti”. (PO / Roc – 9 lug)

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