Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

SISMA, 4 ANNI DOPO
CONTE AD AMATRICE

Ricorre oggi il quarto anniversario del terremoto che colpì l’Italia centrale, dalla provincia di Rieti a quella di Ascoli Piceno, procurando la morte di 299 persone e causando 388 feriti e migliaia di sfollati. Tra i paesi che hanno subito i danni peggiori ci sono Accumoli, Norcia, Arquata del Tronto e soprattutto Amatrice, dove oggi si è svolta una cerimonia di commemorazione alla quale ha partecipato anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “I familiari delle vittime hanno ragione – ha fatto sapere il premier, commentando le parole delle persone incontrate oggi nella cittadina laziale – Siamo qui per ascoltare e fare meglio, le istituzioni devono agire per migliore la tutela delle comunità locali. È una corsa contro il tempo perché c’è il rischio di spopolamento per le aree interne del Paese. Il Recovery Fund e le risorse europee daranno un contributo, integrando quelle già stanziate. Confido in un nuovo clima di operosità e fiducia: ora procederemo più speditamente”. Anche il il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha espresso la sua “vicinanza e solidarietà". "Il pensiero che si rinnova va, anzitutto, alle vittime e ai loro familiari – si legge in una nota diffusa dal Quirinale – E ai tanti che hanno perduto casa o lavoro, e spesso entrambi, in quella notte drammatica. Nonostante tanti sforzi impegnativi, l'opera di ricostruzione dei paesi distrutti - da quel sisma e da quelli che vi hanno fatto seguito in breve tempo - è incompiuta e procede con fatica, tra molte difficoltà anche di natura burocratica". "Nello spirito di solidarietà, fondamento della nostra Costituzione, la Repubblica - in tutte le sue istituzioni, territoriali e di settore - deve considerare prioritaria la sorte dei concittadini più sfortunati colpiti da calamità naturali, recuperando, a tutti i livelli, determinazione ed efficienza", ha concluso il Capo dello Stato.

DE MICHELI - “A quattro anni dalla tragica notte del terremoto di Amatrice i nostri pensieri commossi vanno prima di tutto a chi non c'è più. E alla ricostruzione di quelle comunità ferite che deve proseguire con ancora più fiducia e determinazione con il sostegno di tutto il Paese”, il commento di Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Il nostro pensiero va alle vittime e a tutti coloro che persero gli affetti più cari e videro la loro vita stravolta da quell'evento devastante – ha scritto Teresa Bellanova, ministro delle delle politiche agricole alimentari e forestali, su Facebook – E oggi come allora, è sempre più necessario accelerare sulla ricostruzione, semplificando e velocizzando le procedure e prevedendo tempi certi nell'attuarle. L'imperativo è restituire quei territori alle comunità, consentire alle persone di tornare nelle loro case, riportare la normalità nelle aree colpite”. Carlo Sibilia, sottosegretario al Viminale, ha dichiarato: “Da irpino che rivive, ogni giorno, la ferita del terremoto che nell'80 colpì la mia terra, in questo giorno, dedico tutti i miei pensieri a chi in quel terribile sisma ha perso la vita, alle loro famiglie, a chi ha visto la propria casa sbriciolata, la propria terra sventrata. Da Sottosegretario di Stato con delega ai Vigili del Fuoco esprimo, oggi per allora, tutta la mia gratitudine per lo straordinario lavoro messo in atto in quei giorni. Lavoro di cui l'Italia è stata ed è tuttora profondamente fiera!”.  

MELONI - "Oggi ricordiamo le vittime del terribile terremoto che ha devastato il Centro Italia. A distanza di 4 anni da quel tragico giorno, ancora molto da fare e da ricostruire. Tanti sfollati e tante attività produttive, abbandonati negli anni dallo Stato e dai governi che si sono succeduti, che ancora oggi cercano risposte concrete dopo aver perso tutto. Per questo, ancora oggi, non possiamo e non vogliamo dimenticare e continuiamo a batterci affinché non si spengano i riflettori sulla ricostruzione e per ridare a tanti cittadini la possibilità di tornare a vivere e lavorare nei propri territori". È quanto scrive su Facebook Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia. "Sono passati 4 anni dal terremoto nel Centro Italia. Molte macerie non sono state rimosse, i cantieri non riescono a partire, le imprese non ce la fanno più, tanti gli sfollati con famiglie e anziani costretti a vivere ancora nelle casette, la rabbia ma anche la forza di sindaci e amministratori locali. Sono stata a Norcia e Arquata del Tronto un anno fa, ad oggi poco o nulla è cambiato. Parlare ancora di 'emergenza' è vergognoso. Il governo si dia una mossa per velocizzare le procedure e ridare speranza a una terra bella, ma fragile", ha scritto sui social Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

PAPA FRANCESCO - Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, ha sottolineato che "quattro anni fa la scossa di terremoto non colpì solo Amatrice ma anche le comunità vicine nell'Umbria, Abruzzo e Marche, proprio lì dove si trova la più vasta area colpita dal terremoto del Paese e dove ancora la ricostruzione è in tanti luoghi mai nemmeno ripartita nonostante le tante norme approvate e risorse stanziate. Nostro dovere è si ricordare, ma non basta. Bisogna che le persone possano tornare nelle loro case - prosegue il vice presidente della Camera - quelle comunità tornare a vivere dove stavano. Solo questo potrà lenire il dolore di chi ha vissuto quelle drammatiche ore”. Anche la sindaca di Roma Virginia Raggi ha dedicato un pensiero alle “vittime del terribile terremoto che 4 anni fa colpì Amatrice. Roma è vicina alle loro famiglie. Non dimentichiamo l'impegno incessante dei soccorritori e la forza di una popolazione che ha vissuto questa tragedia con dignità e coraggio”. “Oggi si compiono quattro anni dal terremoto che ha colpito l’Italia Centrale. Rinnovo la preghiera per le famiglie e le comunità che hanno subito maggiori danni, perché possano andare avanti con solidarietà e speranza”, è il messaggio diffuso in nove lingue diverse da Papa Francesco attraverso i suoi account social. (24 ago - mag)

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