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direttore Paolo Pagliaro

RECOVERY, OBIETTIVO
RADDOPPIO DEL PIL

RECOVERY, OBIETTIVO <BR> RADDOPPIO DEL PIL

Tra gli obiettivi indicati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, le cui linee guida sono state trasmesse ieri dal governo alle Camere e su cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si dice pronto a riferire, c’è quello di “raddoppiare il tasso medio di crescita dell’economia italiana (0,8% nell’ultimo decennio), portandolo quantomeno in linea con la media Ue (1,6%)”. Le risorse del Recovery Fund, secondo Palazzo Chigi, dovranno servire anche per aumentare gli investimenti pubblici per portarli almeno al 3% del Pil, portare la spesa per ricerca e sviluppo al di sopra della media Ue (2,1%, rispetto al nostro attuale 1,3%), conseguire un aumento del tasso di occupazione di 10 punti percentuali per arrivare all’attuale media Ue (73,2% contro il 63% dell’Italia), promuovere una ripresa del tasso di natalità e della crescita demografica, abbattere l’incidenza  dell’abbandono scolastico e dell’inattività tra i giovani, migliorare la preparazione degli studenti e la quota di diplomati e laureati, rafforzare la sicurezza e la resilienza del Paese di fronte a calamità naturali, cambiamenti climatici, crisi epidemiche e rischi geopolitici, garantire la sostenibilità e la resilienza della finanza pubblica.

GREEN E DIGITALE. “Gli assi portanti e prioritari del Pnrr – si legge nel documento - saranno la transizione verde e digitale del Paese, ai quali saranno destinate la maggior parte delle risorse disponibili nello strumento di ripresa e resilienza, in linea anche con le indicazioni della Commissione. Si tratta di una graduale ma effettiva trasformazione dell’economia del nostro Paese che non potrà realizzarsi senza una forte spinta proveniente dagli investimenti pubblici, unitamente al rafforzamento degli incentivi agli investimenti privati che dovrà produrre un salto di qualità nelle dotazioni infrastrutturali del Paese”. Il Pnrr si articola in 6 missioni, a loro volta suddivise in cluster di progetti: digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità; istruzione, formazione, ricerca e cultura; equità sociale, di genere e territoriale; salute. Per la prima missione il governo punta alla “digitalizzazione della Pubblica amministrazione, dell’istruzione, della sanità e del fisco”, nonché al “completamento della rete nazionale di telecomunicazione in fibra ottica e gli interventi per lo sviluppo delle Reti 5g”. “Un’attenzione particolare – si legge nel documento - va riservata alla promozione dell’industria culturale e del turismo, vero asset strategico dell’Italia”.

TASSE. Nell’ambito delle politiche e delle riforme di supporto al Piano, in tema fiscale "il prossimo passo consisterà in una riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta, finalizzata a disegnare un fisco equo semplice e trasparente per i cittadini, che riduca in particolare la pressione fiscale sui ceti medi e le famiglie con figli e acceleri la transizione del sistema economico verso una maggiore sostenibilità ambientale". “Con specifico riguardo alle concessioni autostradali – si legge sempre nel documento - si darà ulteriore impulso al processo di revisione, al fine di garantire maggiore trasparenza competitività tra gli operatori e il corretto equilibrio tra l'interesse pubblico e l'interesse imprenditoriale, nonché il costante miglioramento del servizio per gli utenti, dando tempestiva attuazione alle delibere dell'Autorità di regolazione dei Trasporti".  

CONTI. Il tutto, però, con un occhio ai conti: "I presiti erogati all’Italia dalla Commissione europea – avverte Palazzo Chigi - se non compensati da riduzioni di altre spese o aumenti delle entrate, contribuiranno ad accrescere il deficit della Pa e l'accumulazione di debito.  Al Pnrr dovrà pertanto affiancarsi una programmazione di  bilancio volta a riequilibrare la finanza pubblica nel medio  termine dopo la forte espansione del deficit prevista per quest'anno in conseguenza della pandemia e degli ingenti interventi di sostegno all’economia”. (Roc – 16 set)  

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