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direttore Paolo Pagliaro

Crisi amica
dei nazionalisti 

di Paolo Pagliaro

(2 febbraio 2021) La partita che si gioca in queste ore non riguarda solo Palazzo Chigi ma ha importanti riflessi anche sugli assetti politici europei. Come si sa, l’Italia è il principale beneficiario del Recovery Fund. Tra prestiti e trasferimenti a fondo perduto, dall’Europa sono attesi 209 miliardi. Meno noto è che per la Germania ne sono previsti solo 29, il che - se da una parte testimonia della buona disposizione nei nostri confronti da parte dei negoziatori di Angela Merkel a Bruxelles – dall’altra spiega l’insofferenza che c’è in molti ambienti tedeschi per la piega che hanno preso le politiche della commissione Von der Leyen.
La campagna contro la solidarietà europea dispone in Germania di molti megafoni tra i media. Uno di questi è l’autorevole quotidiano conservatore Frankfurter Allgemeine Zeitung, che nei giorni scorsi ha accusato l’Italia di non concepire altro che un uso clientelare dei fondi comunitari. Dove l’obiettivo più che l’Italia erano la commissione europea e la cancelliera che ne è la madrina.
La questione è destinata a infiammare la campagna elettorale in vista del voto che in autunno segnerà comunque la fine dell’era Merkel. Gran parte della Cdu vorrebbe un ritorno al patto di stabilità nella sua versione pre-covid, e una radicale revisione delle politiche della Bce.
Se la Germania continuerà o no ad avere una leadership europeista dipenderà dunque anche dalla capacità italiana di tener fede agli impegni previsti dal Recovery Plan. In caso di fallimento, c’è da attendersi che tornino la politica del rigore e i nazionalismi.

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