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Se Mirafiori dimezza
la 500 elettrica

Se Mirafiori dimezza <br>la 500 elettrica

Salvatore Tropea

Sarà anche l’effetto della crisi economica accentuata dal Covid e in larga parte ad esso preesistente, ma quel che è certo è che risulta difficile trovare una spiegazione accettabile alla notizia del ridimensionamento dal 19 aprile a un solo turno della produzione della 500 elettrica a Mirafiori. Una decisione che definire controcorrente è già un eufemismo. Abbiamo cercato con limitato successo di diffondere l’auto elettrica di uso pubblico, abbiamo riempito strade e marciapiedi di biciclette, monocicli e monopattini umani ed elettrici a due e tre ruote, abbiamo studiato tutti i possibili interventi (in qualche caso punizioni per le classi poco abbienti) per scoraggiare il trasporto automobilistico a propulsione diesel. Insomma le abbiamo e le stiamo provando tutte per andare dietro la stella polare della tutela dell’ambiente a alla fine ci troviamo alle prese con il taglio della produzione proprio delle auto elettriche.

Per giunta, tutto questo accade a Torino dove un paio di mesi fa la Italvolt appositamente creata dal magnate Lars Carlstrom, ha annunciato di voler affittare l’area ex Olivetti di Scarmagno per mettere in piedi una gigafactory di batterie che nelle sue intenzioni dovrebbe comportare un investimento di 4 miliardi di euro con 4 mila nuovi occupati destinati a diventare 15 mila con l’indotto.

A fronte di un progetto del genere viene naturale immaginare un qualche accordo con un’industria, nel caso in questione Stellantis, nel ruolo di utilizzatore privilegiato e di riferimento, un rapporto meno vago con i soci Pininfarina e Comau, l’assicurazione che si tratti di produzione di batterie a ciclo completo. Di tutto questo però ci sono solo indizi inconsistenti. Resta solo la calorosa accoglienza delle istituzioni regionali e comunali e il ben diverso e più realistico commento del segretario regionale della Fiom Giorgio Airaudo “Non abbiamo bisogno di avventure”. In attesa di smentite.

(© 9Colonne - citare la fonte)