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direttore Paolo Pagliaro

Come ricucire
un Paese strappato 

Come ricucire <br> un Paese strappato 

di Paolo Pagliaro

Ci sono tratti della costa ligure o romagnola in cui il 70% delle spiagge è dato in concessione a imprenditori privati e non è accessibile liberamente. Secondo le stime di Nomisma, in Italia il fatturato degli operatori balneari è di circa 15 miliardi l’anno, mentre lo Stato incassa dalle concessioni 103 milioni, con forti squilibri tra uno stabilimento e l’altro ma con una media annuale di circa 4 mila euro ciascuno. Le concessioni sono state prorogate senza gara fino al 2033, nonostante la Direttiva europea sui servizi lo vietasse. 
Nell’Italia delle iniquità, il caso degli stabilimenti balneari è uno dei tanti. Ne propone una mappa quasi esauriente un libro del Mulino presentato oggi alla Camera. Si intitola “Ricomporre i divari” e comprende 26 brevi saggi sulle principali disuguaglianze sociali e territoriali di cui il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si dovrà o si dovrebbe occupare. Al lavoro hanno partecipato una settantina di studiosi, che hanno realizzato un prodotto singolare rispetto al panorama della produzione universitaria italiana. 
Lo hanno fatto con la cura di un sarto chiamato a ricucire gli strappi e riportare a nuova vita i tessuti. Dalle case per i poveri all’edilizia sismica, dalla manutenzione del suolo a quella dell’aria, dal sistema ferroviario al welfare, per ogni problema denunciato vengono proposte soluzioni o correttivi. 
Tra i danni di cui si occupa “Ricomporre i divari” ci sono anche quelli provocati dal divorzio tra l’uomo e l’ambiente. Uno per tutti: l’abbandono dei pascoli, che nell’Oltrepò pavese mette a rischio la sopravvivenza di una straordinaria varietà di farfalle.

(© 9Colonne - citare la fonte)