“Giusto mantenere il rispetto delle precauzioni e non dare un segnale di ‘liberi tutti’, giusto ascoltare le valutazioni del Comitato tecnico scientifico; ma nel momento in cui i numeri vanno nella direzione indicata dalla strategia adottata dal Governo Draghi con le riaperture, è doveroso andare avanti”. A parlare è la deputata di Italia Viva Giuseppina Occhionero, capogruppo in commissione Difesa della Camera. Molisana, classe ’78, una laurea in giurisprudenza, prima di arrivare alla Camera è stata assessore al Comune di Campomarino, in provincia di Campobasso. A Termoli, il suo studio da avvocato. “Avevo le deleghe alla Cultura e al Turismo. Una gran bella esperienza che mi ha fatto capire che la politica sarebbe stata la mia strada”. Non solo riaperture. Incontriamo Occhionero a Montecitorio e parliamo di scelte, cambiamenti, moda e anche di sport. Difficile non notare la sua singolare montatura degli occhiali: “In realtà – confida – a casa ne ho molti. Rotondi, squadrati, bianchi, neri. La verità? È che porto gli occhiali sin da quando ero bambina. Ho trasformato un difetto fisico in un punto di forza che caratterizza la mia personalità. Non me ne sono mai vergognata. Anzi. A una ragazzina che oggi magari si fa problemi estetici vorrei dire: ‘vergogna di cosa?’ Se una persona è miope è giusto che li porti. Peraltro, può divertisti a cambiare colore e modello. Può aiutare a piacersi”. Anche sui colori Occhionero non si risparmia: “Lo ammetto: a volte scelgo qualche capo un po’ sgargiante, stravagante. Ho sempre amato i colori. Ma sono fatta così: sono una persona solare, viva, appassionata e passionale. Ho un carattere estroverso. Il mio look eclettico fotografa il mio stato d’animo, tenendo però sempre conto delle regole che le diverse situazioni impongono. Amo lo sport che è disciplina (“il calisthenics, la disciplina di Yuri Chechi”) e seguo una dieta sana ed equilibrata. Cerco di essere ordinata e di curare il mio aspetto fisico; dedicare tempo alla cura del proprio corpo, se non si eccede, non è esibizionismo – spiega la deputata -; semmai una forma di rispetto per noi stessi e per chi ci circonda. E io ho grande rispetto per i Palazzi che frequento. Il rispetto delle istituzioni per me è fondamentale. Non nego che ogni volta che metto piede in aula a Montecitorio mi emoziono come il primo giorno. Ricordo sempre la prima volta che sono entrata in Aula, una sensazione unica”.
ITALIA VIVA, IL MOLISE, I GIOVANI Il primo giorno che è arrivata alla Camera, dopo le elezioni politiche del 2018, Giusy Occhionero (“lo preferisco a Giuseppina, è più smart” ), era nelle fila di Liberi e Uguali. A ottobre 2019 è passata invece al partito Italia Viva di Matteo Renzi: “E’ stato una decisione dolorosa, ma inevitabile. Volevo che Liberi e Uguali crescesse, prendesse forma come vero partito, avesse una sua chiara definizione. Ma, a causa di una serie di appuntamenti mancati, è rimasto purtroppo un cartello elettorale. Bersani, però, per me rimane un padre politico. E’ stato il mio primo punto di riferimento. In Renzi, invece, vedo un talento che sicuramente darà ancora tanto al Paese. È un leader intelligente e carismatico, veloce, brillante. L’unico vero politico nel panorama attuale, come riconosciuto da molti. Matteo, in una sola parola, è ‘avanti’. E l’operazione Draghi lo ha dimostrato. Poi, del resto – ricorda Occhionero - in principio Renzi e Bersani non erano nella stessa famiglia? Oggi comunque ho rapporti buoni con tutti i miei ex colleghi. Sono stata solo coerente nel manifestare il mio malessere. Avevo bisogno anche di dare risposte più certe al mio territorio che ora cominciano ad arrivare”. Civilista, specializzata in diritto del lavoro, due fedelissimi cuccioli che l’aspettano a casa, un ex marito che è il suo migliore amico, Occhionero ha studiato all’Università di Bologna: “Dopo gli studi ho sentito il richiamo della mia terra e sono rientrata con l’idea di fare qualcosa per il mio Paese. Stiamo vivendo un vero e proprio spopolamento dei piccoli comuni, specie in Molise. Nonostante la regione sia ricca di storia, cultura e giovani talenti - come ha confermato il concorso nazionale Debate – i ragazzi ancora troppo spesso vanno via per studiare. Tornare è un atto coraggioso. Io credo che bisogni pensare sì al biglietto di andata, ma anche a quello di ritorno. Ecco perché sono molto attenta e impegnata per il mio territorio e i giovani”.
I LAVORI IN COMMISSIONE Oggi la deputata di Iv fa parte della Commissione Difesa, della Commissione Parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità “Il Forteto” e della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza: “Gli asili nido, i congedi parentali, il diritto al lavoro agile e il bonus baby sitter. Sono tante le misure che sono state prese dal Governo per sostenere concretamente le famiglie e tutti i bambini e ragazzi del nostro Paese. Apprezzo molto il lavoro fatto in questi mesi dalla ministra Elena Bonetti. Ha messo grande impegno e sensibilità, oltre che professionalità”. In generale, però, “c’è ancora poca solidarietà femminile, specie in politica. Ci sono però tante donne capaci e preparate che meriterebbero di essere valorizzate. Le donne dovrebbero avere le stesse chance concesse agli uomini. Troppo spesso poi regna la falsità: le donne diventano le peggiori amiche delle donne. E non mi spiego il perché. Voglio, però, leggere timidi segnali di cambiamento. Trovo, infatti, incoraggiante che alla guida di un organismo delicato come il DIS sia stata scelta una donna: l’ambasciatore Elisabetta Belloni”. E’ una legislatura, per Occhionero, che sarà difficile da dimenticare: “Il Coronavirus ha cambiato le nostre vite” e poi il processo a Palermo “su cui c’è un’inchiesta giudiziaria in corso, che non mi permette di fornire dettagli”. Ma è in questi mesi che ha compreso il difficile ruolo di parlamentare. Eppure qualche soddisfazione già l’ha vissuta: da ultimo eletta membro del comitato direttivo dell'ufficio di presidenza di Italia Viva. “La candidatura è stata una scelta coraggiosa, ho detto di sì a una impresa impossibile. Ho capito che la politica era la mia vocazione. Ricordo che in paese mi prendevano in giro: nessuno pensava sarei mai arrivata a Montecitorio. Ma ora sono qui e sto lavorando su molti progetti in diversi ambiti tra cui quello della Difesa, che sento vicino quasi quanto quello della mia regione. Non dimentichiamo, infatti, che molti appartenenti alle forze armate sono molisani! Vorrei lanciare un messaggio, soprattutto ai ragazzi: non è vero che molte cose sono impossibili da raggiungere. La mia storia personale e politica lo confermano. Servono solo impegno, serietà, passione, rispetto, responsabilità e una buona dose di umiltà”.(PO / red)
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