Quanto il lavoro delle forze di polizia somiglia alle storie che raccontano omicidi e indagini, che appassionano il pubblico con film, libri e serie tv in tutto il mondo? E quanto contano la preparazione, la scienza, il rispetto delle regole, l’umanità, la motivazione e certamente l’intuito per garantire attenzione e giustizia alle vittime?
A queste e tante altre domande risponde il volume “INVESTIGARE 4.0 – Criminologia e Criminalistica – Viaggio nel mondo delle indagini”, edito da Piccin, curato dal Prefetto Vittorio Rizzi, Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, insieme alla Professoressa Anna Maria Giannini, docente di Psicologia generale presso la Sapienza, presentato oggi l’Aula Magna del Rettorato della Sapienza, Università di Roma.
Presenti all’evento il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il Capo della Polizia – Direttore generale della Pubblica Sicurezza Lamberto Giannini, la Rettrice Antonella Polimeni e numerose altre autorità istituzionali e accademiche.
Il libro è un’opera corale scritta, oltre che dai curatori, da altri venticinque professionisti, tra cui diciotto dirigenti della Polizia di Stato, che lavorano quotidianamente per garantire sicurezza: un percorso che, attraverso tante storie di indagine, parte dal sopralluogo, per passare alle scienze forensi, all’esame dei crimini più gravi fino ad arrivare ai temi della vittimologia, della nascita della violenza, della comunicazione e del giornalismo investigativo per offrire lo spaccato più attuale della criminologia e della criminalistica.
“Temi che spesso vengono proposti al grande pubblico con sensazionalismo e scarsa aderenza ai principi della scienza e che nel libro vengono affrontati facendo riferimento alla cornice normativa, alle scienze forensi e all’analisi dei fenomeni criminali, coniugando l’approccio teorico con quello pratico” nelle parole di Rizzi, investigatore di grande esperienza con un percorso professionale speso nel mondo delle indagini.
“La soddisfazione più grande è che ad un anno dall’inaugurazione del corso di laurea in Psicologia giuridica, forense e criminologica, che mi onoro di presiedere, la Sapienza promuova la pubblicazione di un libro che segna le basi della criminologia e criminalistica più attuali” sottolinea la Professoressa Giannini, voce autorevole del mondo scientifico nello studio dei comportamenti umani. Per la docente l’opera presentata oggi “è un libro che è un unicum nel suo genere”. La curatrice ha anche ringraziato gli autori del libro tra cui il direttore di 9Colonne, Paolo Pagliaro, che “ha svolto un ruolo importante nella costruzione dell’opera”.
A pochi giorni dall’uscita, il volume ha già ricevuto un ampio apprezzamento, trasversale a diversi ambienti: in quarta di copertina i giudizi entusiasti della giornalista Federica Sciarelli, per cui Rizzi e Giannini sono una garanzia, dello scrittore Gianrico Carofiglio, che avvicina lo scienziato all’investigatore nel coltivare il dubbio come strumento di lavoro, al Segretario generale di Interpol Jurgen Stock, che ha sottolineato come il testo esprima l’eccellente professionalità delle forze di polizia italiane.
Il Prefetto Vittorio Rizzi ha quindi voluto ringraziare la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, e i colleghi delle forze di polizia presenti all’evento. Ha poi illustrato “le linee guida che sottintendono il lavoro svolto sottolineando i cambiamenti e lo sviluppo delle conoscenze e delle esperienze sul campo dell’investigazione scientifica che sono stati oggetto di questo volume” aggiungendo che “la scienza oggi entra nel contraddittorio penale”. Rizzi ha poi esaminato “le linee portanti che hanno guidato la realizzazione del libro” a cominciare “dall’impatto delle nuove tecnologie sulla criminalistica e la consapevolezza etica e giuridica del ruolo delle vittime”. In particolare, Rizzi ha voluto evidenziare l’importanza del tema del ruolo devastante dell’odio razziale nella società.
(8 LUG - gnk)
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