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RONZULLI: SI’ A OBBLIGO
VACCINALE PER I DOCENTI

RONZULLI: SI’ A OBBLIGO <BR> VACCINALE PER I DOCENTI

“Mi auguro che il governo recepisca il mio ddl sull’obbligo vaccinale per il personale scolastico, come accaduto per quello sull’obbligatorietà per gli operatori sanitari. Ci sono professioni che assolvono a una funzione sociale e che vanno esercitate con una particolare responsabilità e questo vale anche per gli insegnanti che non possono mettere a rischio la salute degli studenti in classe, ma neanche l’anno scolastico. Non ci possiamo permettere altri mesi di didattica a distanza perché ha già provocato danni irreparabili ai ragazzi, tra perdite di competenze e socialità. E’ quindi fondamentale che il 100% degli insegnanti sia vaccinato, ovunque, in tutte le regioni, perché la didattica a distanza ha già creato studenti di serie a e di serie b. Un bambino calabrese, sardo o siciliano deve vedere garantito il suo diritto alla scuola al pari di un coetaneo lombardo o campano, dove le percentuali di personale scolastico già vaccinato sono maggiori che altrove. Inoltre, faccio presente che dal momento in cui è stato introdotto l’obbligo per gli operatori sanitari sono finiti i focolai negli ospedali e nelle Rsa. Lo stesso accadrebbe nelle scuole, impariamo dall’esperienza”. Lo ha detto Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato e responsabile del movimento azzurro per i rapporti con gli alleati, ad Agorà, su Rai 3. Ed in una intervista pubblicata oggi dal Foglio ribadisce di augurarsi una rapida approvazione della sua proposta: “Sono ottimista, perché parliamo dello stesso governo che ha già recepito la mia proposta circa l'obbligo vaccinale per il personale sanitario e i dati hanno dimostrato che ha agito bene, non ci sono stati più focolai negli ospedali". La senatrice parla inoltre dell’esperienza vissuta da sua figlia: “Quest'anno è andata meglio dell'anno scorso, lei ha frequentato la primaria e tolto il mese in zona rossa è sempre andata a scuola. Nel primo lockdown invece ha sofferto molto la mancanza di compagni e insegnanti. La scuola non è solo formazione ma è anche relazioni. Con la Dad i ragazzi hanno perso su un doppio fronte, quello delle competenze e quello della socialità e se per quanto riguarda la preparazione è possibile recuperare, almeno parzialmente, il terreno perduto, per la socialità non è così. Come sanno bene tutti i genitori, la Dad è stata un'esperienza alienante. I nostri bambini sono stati forse la categoria più sacrificata di questa pandemia, le vittime principali". (22 LUG / red)

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