Roma, 10 set – Il ritorno in presenza per la pubblica amministrazione “è un controsenso, in questo periodo di pandemia l’unico modo per cercare di limitare i rischi di contagio è quello di fare in modo che non ci siano più persone contemporaneamente negli uffici. Lo smart working aiuta, quindi, a diminuire i contagi e mi dispiace che il ministro Brunetta non abbia colto i vantaggi del lavoro da remoto, che non significa non lavorare o lavorare meno. Anzi”. Così la deputata del Movimento 5 stelle e vicepresidente Copasir Federica Dieni a 9colonne commenta i dubbi del ministro della PA, Renato Brunetta, sullo smart working "all'italiana". “E’ anche vero che lo smart working è una misura entrata in vigore per tutti in pandemia e quindi non ben regolamentata, ma se la motivazione con la quale Brunetta vuole far rientrare le persone a lavoro è semplicemente quella di aumentare i consumi allora è sbagliata, perché il ministro dovrebbe pensare a migliorare la qualità dei servizi e la vita dei dipendenti. La finalità dello smart working è questa: migliorare ancora la digitalizzazione - prosegue Dieni - Bene se si va a una contrattazione collettiva, con delle regole che permettano alle persone di non lavorare fuori dagli orari canonici previsti, però non sono dell’idea che si dovrebbe stabilire una quota di dipendenti da remoto”. (PO / Civ) ////
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