Roma, 9 nov - Il nucleare e il gas "non sono fonti energetiche rinnovabili e come tali vanno mantenute fuori dalla tassonomia verde europea". È questo l'impegno chiesto al governo, in particolare al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, da FacciamoEco e dall'Osservatorio per la Transizione ecologica-Pnrr promosso da Coordinamento per la Democrazia costituzionale, "Laudato Sì" e "Nostra" che oggi alla Camera hanno presentato una petizione per non includere il nucleare tra le rinnovabili. La petizione, lanciata su Change.org, ha raccolto già oltre 2 mila firme. "Il no a gas e nucleare nella tassonomia europea che definirà le attività green, e che quindi darà accesso a importanti finanziamenti sia pubblici che privati, è basato sui fatti e non ha nulla di ideologico" sottolineano i promotori, che nella petizione chiedono "al governo italiano di impegnarsi a bloccare il tentativo in sede europea di equiparare il nucleare alle energie rinnovabili, se necessario ricorrendo al veto dell'Italia". "Quello che facciamo al governo è un appello davvero accorato, perché ci preoccupa tantissimo il ruolo che sta svolgendo l'Italia con gli annunci del ministro Cingolani e con una certa debolezza nel difendere un modello energetico diverso che punti soprattutto sulle rinnovabili. Non solo il nucleare pulito non esiste ed è un grande inganno, ma la quarta generazione di cui si parla forse la vedremo tra 20-30 anni, quando sarà davvero troppo tardi – spiega Rossella Muroni, deputata di FacciamoEco - Noi dobbiamo decidere dove portare l'Italia nei prossimi 9 anni, come raggiungere gli obiettivi al 2030 e poi come arrivare alle zero emissioni nel 2050. Iniziamo innanzitutto ad adeguare il Piano nazionale di energia e clima, iniziamo a tagliare i sussidi ai fossili nella legge di bilancio, basta con questo 'bla bla bla' legato a un futuro con il nucleare e invece puntiamo sulla sostenibilità ambientale e su un nuovo modo di intendere lo sviluppo economico". La deputata si rivolge poi ai colleghi di Pd, M5S e Leu: "A me piacerebbe che alzassimo la voce tutti insieme, ci sono stati degli atti importanti che sono stati approvati da questo Parlamento: penso alla mozione sui mutamenti climatici. Possibile che nessuno viva con disagio il fatto che in Europa, alla Cop26 e al G20, l'Italia si permetta di parlare di nucleare e difenda il gas come fonte di transizione senza passare dal Parlamento? Mi piacerebbe che da questo punto di vista ci fosse uno scatto di orgoglio dei parlamentari, perché queste sono decisioni che riguardano il futuro delle prossime generazioni, ma è anche un tema di democrazia e di dibattito politico e pubblico, quanto mai necessario". Alfiero Grandi, tra i promotori dell'Osservatorio, afferma: "Il governo si sta assumendo una grave responsabilità che contraddice le sue dichiarazioni programmatiche. Anziché puntare tutto sulle energie rinnovabili sta perdendo tempo e questo fa sorgere il sospetto che il ritardo serva solo per giustificare la scelta del nucleare e del gas. Se Draghi non è d'accordo con il ministro deve intervenire per correggere questi ritardi inaccettabili sulle vere energie rinnovabili". (PO / Roc) ////
(© 9Colonne - citare la fonte)
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