Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Salemme torna con 'Napoletano?
E famme ‘na pizza'

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Salemme torna con 'Napoletano? <br> E famme ‘na pizza'

SALEMME TORNA A TEATRO E PORTA IN SCENA "NAPOLETANO? E FAMME NA PIZZA

“Napoletano? E famme ‘na pizza” è il titolo del nuovo spettacolo teatrale di Vincenzo Salemme - prodotto da Valeria Esposito per Chi è di scena! s.r.l. e che debutterà ‘sold out’ il 20 novembre dal Teatro Mancinelli di Orvieto, per girare poi tutta Italia - tratto dal libro più recente (pubblicato a marzo 2020 per Baldini + Castoldi) dell’attore, commediografo, sceneggiatore, regista teatrale e cinematografico e scrittore, appunto. Il teatro e il cinema sono la seconda pelle di Salemme. Oltre 28 spettacoli e 45 film (di cui 12 in qualità di regista e sceneggiatore) in quarantacinque anni di carriera. Nell’estate dello scorso anno, l’anteprima del tour di «Napoletano? E famme 'na pizza» (in formazione ridotta per ovvie ragioni) era stata per l’artista un primo passo per dare una risposta sul palco alla grave crisi determinata dall'emergenza COVID-19. Una testimonianza concreta “a favore” dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo.

LE DATE Ora il ritorno sul palcoscenico con la produzione al gran completo in una lunga tournée che andrà avanti fino alla primavera 2022. Dopo il ‘debutto’ a novembre a Orvieto (20 e 21, Teatro Mancinelli), queste le città in cartellone: S. Arpino, CE (23-25, Teatro Lendi); Caserta (26-28, Teatro Comunale); Pagani, SA (30 e 1 dicembre, Auditorium Sant'Alfonso Maria de' Liguori); Salerno (2-5, Teatro Verdi); Santa Maria Capua Vetere, CE (7 e 8 dicembre, Teatro Garibaldi); Avellino (9-12, Teatro Partenio); Avezzano, AQ (15 e 16, Teatro Dei Marsi).   Da gennaio 2022 sarà la volta di Milano (dal 4 al 16, Teatro Manzoni); Genova (20-22, Teatro Politeama). A febbraio toccherà Torino (3-6 Teatro Alfieri); Ferrara (9 e 10, Teatro Nuovo); Bologna (11-13, Teatro delle Celebrazioni); Cosenza (18-20, Teatro Rende). E poi Napoli (dal 23 febbraio al 20 marzo, Teatro Diana). A marzo, Bari (25-27, Teatro Team); Roma (dal 29 marzo al 25 aprile, Teatro Olimpico).

 Una carriera, quella di Vincenzo Salemme, costellata da grandi successi che gli sono valsi l’assegnazione del Premio alla Carriera (al BCT – Festival Nazionale del Cinema e della Televisione di Benevento). L’arte, il garbo e l’ironia sono gli elementi distintivi della sua arte: dagli esordi come attore con un’intensissima vita teatrale partita nel ‘78 con il Maestro Eduardo De Filippo fino ad arrivare ai nostri giorni, campione di incasso a teatro (l’ultima commedia “Con tutto il cuore”, interrotta a causa del Covid 19 è stata vista da 150mila spettatori con un incasso di 5milioni di euro) e al cinema (dal debutto con Nanni Moretti nel 1981 ai suoi film più recenti). In televisione ha portato le sue commedie in diretta tv su Rai2 come fossero uno show televisivo. Oltre a “Napoletano? E famme ‘na pizza”, dal dono della scrittura, è nato anche il libro dal titolo ‘La bomba di Maradona’ (Baldini + Castoldi, nel 2018).

LO SPETTACOLO “Napoletano? E famme ‘na pizza” - spiega Salemme - è uno spettacolo che nasce dal mio libro uscito con lo stesso titolo agli inizi di marzo. Titolo che fa riferimento ad una battuta di una mia commedia teatrale, “e fuori nevica”, nella quale uno dei personaggi chiede al fratello di dimostrare la sua presunta napoletanità facendogli una pizza. E sì, perché ogni buon napoletano deve saper fare le pizze, deve saper cantare, deve essere sempre allegro, amare il caffè bollente in tazza rovente, ogni napoletano che si rispetti deve essere devoto a San Gennaro, tifare Napoli, amare il ragù di mammà... e via così con gli stereotipi che rischiano di rendergli la vita più simile ad una gabbia che ad un percorso libero e indipendente. Ma, allora, io che sono nato in provincia, a 30 km da Napoli, posso dichiararmi napoletano doc? Io che da bambino avevo paura di Napoli perché il proverbio recitava: “Vedi Napoli e poi muori!”, io che per recitare il teatro napoletano ho dovuto imparare a nascondere l’accento del mio paese, Bacoli, io che ho una casa a Roma, posso dichiararmi napoletano a tutto tondo? Questa è la domanda che ha ispirato lo spettacolo. “Napoletano? ‘E famme ‘na pizza”, oltretutto, mi sembra anche il modo migliore per riassaporare l’atmosfera delle sale teatrali perché all’interno della rappresentazione ci sono alcuni dei pezzi più divertenti delle mie ultime commedie. È un omaggio a tutti quegli spettatori che mi hanno seguito nei decenni e che, spero, vogliano seguitare a farlo. È un modo - conclude - per tornare a ridere ed emozionarsi tutti insieme con lo stesso sentimento di speranza nel futuro. Un futuro che, nel caso di questo mio spettacolo, non dimentica le belle tradizioni del passato ma, anzi, ne fa un volano per immaginare un viaggio in avanti, un cammino libero e allegro verso il Domani.(red)

AL TEATRO AUGUSTEO DI NAPOLI “COSÌ PARLÒ BELLAVISTACON MARISA LAURITO

In scena al Teatro Augusteo di Napoli, Piazzetta Duca D'Aosta 263, da venerdì 19 a domenica 28 novembre, lo spettacolo teatrale “Così parlò Bellavista” con Geppy Gleijeses, che cura anche la regia, e con Marisa Laurito e Benedetto Casillo. Lo spettacolo, tratto dall’indimenticabile film e romanzo di Luciano De Crescenzo, arriva al Teatro Augusteo in Edizione Gold, con le scene di Roberto Crea, le musiche di Claudio Mattone, i costumi di Gabriella Campagna e le luci di Luigi Ascione. L’adattamento teatrale di Geppy Gleijeses non è una semplice sbobinatura del film, il regista al riguardo afferma: “Chi sa di cinema e di teatro ci insegna che sono necessari codici di comunicazione molto diversi. Lo spazio scenico a cui ho pensato, che Roberto Crea ha splendidamente realizzato, ritrae il Palazzo dello Spagnolo, che con i suoi incroci di scale e le sue prospettive diventa un luogo della mente. Nella corte del palazzo, suddividendo a volte la scena in settori, si svolge tutto il racconto, con il cenacolo, il tavolo dei pomodori, la trattoria, il negozio di arredi sacri e via dicendo. Non avrei potuto condurre in porto questa impresa senza attori straordinari come Marisa Laurito, deliziosa interprete che è stata la migliore amica di Luciano; e Benedetto Casillo, mitico Salvatore vice sostituto portiere. E le musiche in parte originali e in parte nuove del Maestro Claudio Mattone. Ah, dimenticavo: Bellavista sarò io, perdonate l’ardire. Abbiamo voluto ambientare lo spettacolo negli stessi anni del film e in realtà non abbiamo dovuto adeguare all’oggi nemmeno una battuta. Come ci ha insegnato Luciano, dobbiamo avere fede: Napoli, con il suo spirito d’adattamento, è forse l’ultima speranza che ha il genere umano per sopravvivere”. (PO / red)

DAL WEB AL PALCO, VALERIA ANGIONE IN TOUR CON LO SPETTACOLO “RIPARTO DA ME”

Valeria Angione: attrice, content creator e star del web, è pronta a calcare i migliori palchi teatrali italiani con il suo primo tour. Si è fatta strada in pochissimo tempo dando il meglio di sé sui social media ottenendo un seguito incredibile. Ora Valeria è pronta a tornare come protagonista in teatro, la sua prima grande passione, con uno spettacolo tutto suo: “Riparto da Me”. Questo suo primo tour apre un nuovo capitolo nella vita e nella carriera di Valeria e partirà il 15 marzo 2022 dal Teatro Nazionale di Milano per poi spostarsi a Bologna, Padova, Roma, Lecce, Napoli, Palermo e Catania. Classe 1995, nata a Bologna ma cresciuta a Napoli, Valeria Angione ha avuto sempre il sogno di fare l’attrice: infatti, nel 2007 è entrata a far parte della compagnia teatrale di Maurizio Casagrande, dimostrando fin da subito le sue ottime doti attoriali, diplomandosi in seguito in recitazione teatrale e cinematografica. Nel 2016 inizia a pubblicare contenuti divertenti e scherzosi, raccontando con naturalezza e ironia intelligente la vita e le difficoltà dei giovani. Oggi, grazie al suo enorme talento, la sua fan base conta più di 750mila follower, tutti giovanissimi. L’idea dello spettacolo nasce quindi dalla volontà di portare sul palco e al pubblico di tutta Italia i personaggi che interpreta tutti i giorni sui social, oltre a nuove performance e tante grandi sorprese. Co-Autrice dello show insieme a Valeria è Federica Cacciola, autrice e attrice comica e satirica, conosciuta anche per il personaggio di Martina Dell’Ombra. Con una spiccata ironia tagliente, Federica si è fatta strada partendo proprio dal teatro, esplodendo poi nel mondo del web per approdare infine televisione e in radio.(PO / red)

AL TEATRO DUSE DI BOLOGNA “LA VEDOVA ALLEGRA”

È firmato dalla Compagnia Corrado Abbati il nuovo allestimento de La vedova allegra che andrà in scena il 20 e il 21 novembre (sabato alle ore 21 e domenica alle 16) al Teatro Duse di Bologna (via Cartoleria, 42). L’operetta in tre atti composta da Franz Lehár, su libretto di Victor Léon e Leo Stein da un soggetto di Henri Meilhac, fu rappresentata per la prima volta il 30 dicembre 1905 al Teatro An der Wien di Vienna. Un successo che da allora non si è mai arrestato. “Nel 1861 - spiega Corrado Abbati, che firma regia e adattamento - il commediografo e librettista francese Henri Meilhac, lo stesso della Carmen di Bizet, scrisse un piacevole vaudeville che divenne famosissimo solo molti anni dopo, nel 1905, grazie alla musica di Franz Lehár: era nata ‘La vedova allegra’. ‘Non si offenda, ma questa non è musica’. Questa frase, dettata dallo stesso Lehár, apparve incisa sulle medaglie omaggio che la direzione del Teatro An der Wien offrì in occasione della trecentesima replica. Una rivincita che il musicista volle concedersi nei confronti della direzione del teatro stesso e dei critici, che la sera della prima gli avevano rivolto quello scettico e non lungimirante apprezzamento. Ma forse avevano ragione. ‘La vedova allegra’ non è musica, è molto di più: è un’emozione, un’esperienza sensitiva che si stampa a lungo nella memoria di chi l'ascolta”.  “’La vedova allegra’ – prosegue Abbati - è un capolavoro di genuina ispirazione, i protagonisti sono coinvolti in un vorticoso e divertente scambio di coppie, di promesse, di sospetti e di rivelazioni. Un parapiglia che, come è naturale che sia in un’operetta, al termine si ricompone nel migliore dei modi con il matrimonio fra la bella vedova Anna Glavari e l'aitante diplomatico Danilo”.  “Così, nel finale, tutti cantano la celeberrima marcetta ‘E' scabroso le donne studiar!’ in una Parigi elegante e spensierata, come elegante e spensierata vuole essere questa edizione – conclude il regista - dove si va da Maxim, ancora oggi simbolo mondano-turistico parigino, si danno nomi capricciosi alle donnine che allietano le serate piccanti dei diplomatici, si cantano valzer pervasi da un erotismo scintillante, si ballano indemoniati can-can e si ama con assoluta gaiezza in un’atmosfera spensierata e contagiosa che assimila attori e pubblico”.(red)

UCCIO DE SANTIS AL TEATRO OLIMPICO DI ROMA

Su Facebook ha una fanpage ufficiale con oltre 2milioni di followes, un canale YouTube che conta milioni di views, boom di audience per la sitcom Mudù e un tour live da record con oltre 100 date in tutta Italia. Il successo di Uccio De Santis è in continua ascesa ed è in attesa del prossimo tour in tutti i maggiori teatri italiani, ma anche in Germania e in Svizzera. Dal 24 al 28 novembre 2021 il comico e attore pugliese, reduce dal successo delle puntate speciali su RAI2, porterà in scena a Roma, al teatro Olimpico (Piazza Gentile da Fabriano 17) lo spettacolo “Stasera con Uccio. Vi racconto il mio Mudù“: un mix esplosivo di monologhi, un viaggio attraverso gag irresistibili e racconti di vita vissuta. Lo show sarà l’occasione per  Uccio De Santis di “chiamare a raccolta” il pubblico della Capitale in questo suo grande show nella regione Lazio, in cui racconterà, in forma di monologo e di sketch a due, la vita di un comico “per vocazione”. Passando dagli esordi per vincere la timidezza ai primi innamoramenti, sino ad arrivare al suo grande amore: il teatro. Un viaggio nei ricordi che dipinge tanti gustosi quadretti familiari: il padre che lo voleva avvocato, la madre che lo voleva bravo ed educato. Non necessariamente in quest'ordine, perché Uccio non sa mai cosa fare prima. In ogni caso, cambiando l'ordine delle battute, l'effetto comico non cambia. Inoltre durante lo show c’è un momento di coinvolgimento del pubblico di grande interesse e comicità. Storie in cui ognuno si può identificare e ridere di gusto. In quest’avventura Uccio De Santis sarà accompagnato dai due volti storici del programma Mudù, Umberto Sardella ed Antonella Genga.(19 nov - red)

 CATANIA: DEBUTTO NAZIONALE PER “DECADENZE”

Debutterà in prima nazionale, sabato 20 novembre alle ore 21 nella Sala Futura del Teatro Stabile di Catania, “Decadenze” di Steven Berkoff, diretto da Giovanni Arezzo e prodotto da MezzARIA Teatro. Lo spettacolo, che vedrà protagonisti gli attori Francesco Bernava e Alice Sgroi, è stato premiato nell’ambito del premio Catania Premia Catania assegnato dallo Stabile, la cui giuria era composta da Laura Sicignano, Raffaele Marcoccio, Filippa Ilardo, Simona Scattina e Stefania Rimini.  Questa la motivazione del premio: “Merito del progetto di Giovanni Arezzo per MezzAria Teatro, è quello di allargare lo sguardo alla drammaturgia contemporanea europea. La particolare qualità drammaturgica - scrive la giuria - allo stesso tempo, violenta ed evocativa, fanno di questo testo un perfetto banco di prova sia per le capacità attoriali che registiche, fornendo tutti i registri, dall’invettiva, ai giochi di parole, al linguaggio denso e ricco, a quello scabro e violento”.  “Decadenze parla della direzione che stiamo prendendo, tutti, a velocità folle e senza rendercene conto. E parla anche, indirettamente e, oggi più che mai, della necessità del Teatro, che è l’unico Luogo all’interno del quale possiamo riuscire a guardarci allo specchio”, spiega il regista Giovanni Arezzo.(red)

 

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