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direttore Paolo Pagliaro

Per i controlli sul green pass ci vuole (purtroppo) la Polizia

di Pietro Innocenti

Sono dunque iniziati quei servizi di controllo sulle misure di prevenzione e contrasto all’aggravamento dell’emergenza epidemiologica sollecitati con una circolare del Ministero dell’Interno del 2 dicembre scorso inviata a tutti i Prefetti. Il potenziamento del sistema di contrasto sul rispetto delle misure emergenziali è uno dei quattro ambiti di interesse previsti dal decreto legge n.172 del 26 novembre che prevede anche l’estensione dell’obbligo vaccinale a operatori di particolari settori esposti, l’estensione dell’impiego delle certificazioni verdi covid-19 ridefinendone la durata della validità, l’istituzione della certificazione verde c.d. “rafforzata”.
Così, a partire dal prossimo 15 dicembre l’obbligo vaccinale sarà esteso a ulteriori categorie di operatori appartenenti a settori particolarmente esposti, tra le quali il personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico nonché quello della polizia locale.
La vaccinazione, lo ricordiamo, è requisito essenziale per lo svolgimento delle attività lavorative dei soggetti obbligati con la conseguenza che l’eventuale inadempimento determina l’immediata sospensione dal servizio.
Relativamente alla validità del “green pass”, nel decreto legge 172 viene stabilito, con decorrenza dal 15 dicembre, il termine di nove mesi a partire dalla data di completamento del ciclo di vaccinazione primario, dalla data di avvenuta guarigione o dalla data di somministrazione della dose di richiamo. Quanto alle certificazioni verdi generate a seguito di vaccinazione o guarigione (c.d. green pass “rafforzato”) e le altre certificazioni rilasciate in base ad un test molecolare o antigenico rapido, le prime consentono, nelle zone gialle e arancioni ai soggetti in possesso di fruire dei servizi, di svolgere le attività ed effettuare gli spostamenti per i quali, nelle medesime zone, siano previste limitazioni o sospensioni ulteriori rispetto a quelle della zona bianca.
La materia del green pass incluso quello “rafforzato” non si applica ai minori di età inferiore ai dodici anni e alle persone esenti dalla campagna vaccinale sulla scorta di idonea certificazione medica. Sulla “decisiva importanza dei controlli sul rispetto delle nuove misure” la circolare ministeriale è particolarmente stringente stabilendo tra l’altro“..che i prefetti inviino al Ministro dell’Interno una relazione settimanale che dia conto degli esiti dell’attività effettuata nell’ambito di rispettiva competenza, onde assicurare, tra centro e territorio, un continuo flusso informativo”. “L’immediata ed efficace articolazione dei suddetti controlli” viene demandata ad una apposita pianificazione delle attività delle Forze di Polizia e delle Polizie locali secondo un preciso timing e con il preventivo coinvolgimento del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica.
Non poteva mancare la raccomandazione perché le modalità esecutive dei controlli di polizia non compromettano le esigenze di fluidità del servizio “soprattutto allo scopo di scongiurare, specie nel trasporto pubblico locale di superficie, possibili assembramenti ed eventuali ricadute di ordine pubblico”. E’ verso il trasporto pubblico locale che Polizia di Stato e Carabinieri dovranno indirizzare prioritariamente le loro attività mentre toccherà alla Polizia municipale l’attività di controllo nel settore degli esercizi pubblici e della ristorazione.
“Tavoli tecnici” coordinati dai Questori, consentiranno l’armonizzazione dei vari servizi e siccome tali autorità di ps non hanno poteri “magici” di duplicazione delle risorse umane (già, da tempo, carenti), nella predisposizione dei controlli si farà riferimento al Piano coordinato di controllo del territorio (Pcct, introdotto da una ventina di anni) che individua nei vari capoluoghi le diverse aree di gravitazione e di pronto intervento delle Forze di polizia a competenza generale.
Tutti questi controlli di polizia, in una situazione di pandemia, non dovrebbero esserci come ricordava il 3 dicembre a 9 Colonne Fabio Ciciliano medico della Polizia di Stato e membro del CTS, “perché dovrebbe essere interesse dei cittadini rispettare le regole. Ed ancor di più dei titolari di attività commerciali visto che questo è l’unico modo per continuare a rimanere aperti e lavorare”.

(© 9Colonne - citare la fonte)