di Paolo Pagliaro
Dopo l’invasione russa e cinque giorni di guerra, 8 italiani su 10 si sono molto o abbastanza preoccupati per il conflitto in Ucraina. Meno coinvolta sembra invece una minoranza di quasi un quinto dei cittadini.
Il 72% degli italiani intervistati da Demopolis teme un’escalation del conflitto, con il rischio di un coinvolgimento dell’Europa. Quasi 2 cittadini su 3 sono preoccupati anche dell’impatto sugli approvvigionamenti di gas per l’Italia, con l’incremento ulteriore dei costi dell’energia ed una conseguente frenata della ripresa economica appena iniziata. Il 56% ha paura di un coinvolgimento militare dell’Italia mentre il 44% teme la crisi umanitaria con i profughi in fuga dall’Ucraina.
L’istituto diretto da Pietro Vento ha chiesto in che modo Paesi della Nato e dell’Unione Europea dovrebbero intervenire a sostegno dell’Ucraina. Per il 58% è giusta la strada intrapresa di severe sanzioni economiche e bancarie alla Russia di Putin. Un quarto degli intervistati afferma invece che sarebbe stato preferibile puntare soltanto ad azioni diplomatiche per favorire la ripresa del dialogo con la Russia. Appena il 10% condivide invece l’opzione che preveda l’invio di truppe Nato in Ucraina e un supporto militare sul campo.
Ci sono però significative differenze in relazione alla diversa collocazione politica degli intervistati. Sulle sanzioni economiche alla Russia è d’accordo soprattutto chi vota Pd, Fratelli d’Italia e 5 Stelle. Si riduce al 37% l’approvazione di chi vota Salvini.