Roma, 15 mar - L'emendamento alla Legge di Bilancio sui disturbi alimentari "è solo un primo passo, perché quando si affrontano temi che riguardano la fragilità delle persone non possiamo sentirci tranquilli, ma dobbiamo proseguire nel cammino, c'è ancora tanta strada da fare". Lo dice a 9Colonne la senatrice del Partito democratico Caterina Bini. La sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento sottolinea come con il Covid questi disturbi abbiano visto un'impennata, con "l'aumento dei casi e anche tante morti e tanti suicidi. Quindi - spiega - era importantissimo, dopo le manifestazioni di piazza organizzate dalle associazioni, fare un atto concreto che prevede lo stanziamento di 25 milioni di euro che, ovviamente, è solo una goccia nel mare". Ma per Bini il cuore dell'emendamento sta nel prevedere che "la commissione Lea (Livelli elementari di assistenza, ndr) riceva l'indirizzo chiaro di staccare i disturbi del comportamento alimentare dalla salute mentale e farne un contenitore a sé stante". "Questo non significa che i disturbi alimentari non siano un problema di salute mentale, perché lo sono. Ma era importante, per l'entità del problema e per l'alto numero dei casi, dargli una dignità e un profilo autonomo in modo tale che ci sia un'attenzione particolare su questo tema", conclude la senatrice dem. (po / sca) ////
(© 9Colonne - citare la fonte)
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