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Ucraina, Trentini nel Mondo ‘ospitano’ il prof Lynch

Ucraina, Trentini nel Mondo ‘ospitano’ il prof Lynch

La pace tra Ucraina e Russia si può costruire attraverso nove importanti passaggi. È questo il fulcro della lectio magistralis che lunedì sera si è tenuta alla Fondazione Campana dei Caduti di Rovereto (Trento), luogo simbolo di pace e unione tra i popoli, come ha ricordato il Reggente della Campana, l’ambasciatore Marco Marsili. Protagonista della conferenza “La diplomazia, la via per la Pace. Nove passi per la soluzione del conflitto russo-ucraino”, organizzata dall’Associazione Trentini nel Mondo e dal suo presidente Armando Maistri, è stato il professor Allen Lynch, docente al dipartimento di Scienze Politiche della Virginia University nonché amico del Trentino, terra d’origine della moglie del professore, come ha ricordato lo stesso Maistri aprendo il dibattito. La domanda da cui è partito il professor Lynch durante il suo intervento in streaming dagli Stati Uniti è quella che milioni di persone si stanno ponendo da quasi due mesi: come si è arrivati alla guerra tra Ucraina e Russia? “Ci sono stati tre vettori principali che hanno portato allo scoppio del conflitto: il colonialismo russo, il massimalismo statunitense e l’etnonazionalismo ucraino. Questi tre fattori hanno portato Putin a dare inizio all’invasione dell’Ucraina lo scorso febbraio” ha spiegato Lynch. La guerra in Ucraina ha palesato alcuni aspetti nel corso dei quasi due mesi della sua durata, come l’impreparazione della Russia a un conflitto che si sta protraendo nel tempo e che è l’esatto opposto della guerra lampo che si aspettava, la difficoltà degli invasori nel piegare le resistenze ucraine fino ad arrivare anche alla conclusione opposta, ovvero che l’esercito ucraino può resistere al conflitto, ma non ha la capacità di rovesciare la situazione imponendo una sconfitta ai russi. “I negoziati diventeranno seri quando da entrambe le parti si valuterà che le perdite e i costi futuri saranno peggiori degli attuali in caso di prosecuzione del conflitto; allora Mosca e Kiev potranno sedersi a un tavolo e parlare seriamente. I presupposti ci sono tutti”. Nove i passaggi fondamentali per la costruzione della pace, secondo il professor Lynch: “La neutralità dell’Ucraina nel prossimo futuro, l’accettazione dello status deciso dai cittadini in Crimea e nelle province di Donetsk e del Donbass, il confronto in una zona smilitarizzata tra i due Paesi, la neutralità condizionale di Russia e Ucraina, gli Stati Uniti e la Nato che non schiereranno in futuro armi d’attacco in Ucraina, la cancellazione delle sanzioni alla Russia al momento del ritiro delle sue truppe, la presenza per tutto il percorso di pace degli osservatori dell’Onu, i finanziamenti delle Nazioni Unite per la ricostruzione dell’Ucraina (ai quali dovrebbe partecipare anche la Russia come contribuente esterno, ndr) e il ruolo di Svezia e Finlandia come potenziali cogaranti degli accordi di pace”. Una pace non semplice da costruire, ma tutt’altro che impossibile. In altre parole, citando la massima latina rivisitata dal professor Lynch in chiusura di intervento: “Si vis pacem, para pacem”. (FeB)

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