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direttore Paolo Pagliaro

Una buona legge
dopo Bibbiano

di Paolo Pagliaro

Sono passati tre anni dalla tempesta mediatica di Bibbiano, il comune in provincia di Reggio Emilia dove 24 persone – tra amministratori locali, assistenti sociali e psicoterapeuti – furono incriminate o arrestate con l’accusa di aver scritto relazioni false per sottrarre decine di bambini alle loro famiglie e darli in affido, in alcuni casi, ad amici e conoscenti. Qualche giorno fa c’è stata la prima udienza del processo, dei 16 rinviati a giudizio nessuno era presente, si sono costituite le parti civili e ci si è dati appuntamento al 12 dicembre per la seconda udienza.

Sono i tempi della giustizia, questa volta  soccombente rispetto alla politica che invece del tempo ha saputo fare buon uso. Domani entra infatti in vigore il nuovo articolo 403 del codice civile che finalmente obbliga i servizi sociali e i Comuni a informare tempestivamente il tribunale dei minori quando si decide che per proteggere un bambino è necessario allontanarlo dalla famiglia. Prima della riforma Cartabia della giustizia minorile, poteva accadere che un bambino o un adolescente  venisse affidato a una  struttura d'accoglienza senza che per mesi il tribunale ne fosse informato.
Resta il fatto che l’Italia è il paese che fa  meno ricorso agli affidi: vengono allontanati dalle famiglie meno di 3 minori ogni mille, contro i 10 in Francia e Germania e i 6 nel Regno Unito.
Dice l’autorità garante per l’infanzia, Carla Garlatti, che ciò non significa che le famiglie italiane siano più virtuose, ma semplicemente che da noi ci sono minori controlli. Le  cronache sembrano purtroppo darle ragione.  

 

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