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Gay Pride New York, la prima volta dei Comites alla sfilata

Gay Pride New York,  la prima volta dei Comites alla sfilata

Sfileranno nella Pride March più famosa al mondo quella che il 26 giugno prossimo vedrà il cuore pulsante di Manhattan tingersi dei colori dell’arcobaleno Lgbtiq+ e alla quale parteciperà l’Inviato Speciale per i Diritti Umani delle persone LGBTIQ+, il Ministro Plenipotenziario Fabrizio Petri. Per la prima volta in assoluto, il Com.It.Es. di NY, ossia il Comitato degli italiani all’estero del Tristate (New York, New Jersey, Connecticut e Bermuda) parteciperà al Gay Pride della Big Apple, dove tutto ebbe inizio a giugno del 1969.

Una conquista ottenuta grazie allo straordinario lavoro della Commissione per i Diritti Civili guidata dall’avvocato Claudia Carbone e coadiuvata dallo screen writer Riccardo Costa insieme alla psicoterapeuta Leide Porcu.

“Come presidente della Commissione per i Diritti Civili non posso che essere entusiasta di questa prima e significativa partecipazione alla quale abbiamo lavorato duramente” ha dichiarato l’avvocato Carbone. “Nel 2022 è un dovere difendere all’unisono i diritti fondamentali e universali di ogni individuo. Spero che questa prima presenza da parte della nostra delegazione di New York, possa aprire la strada anche ad altri Com.It.Es. e associazioni di rappresentanza della comunità italiana nel mondo. Da avvocato, da donna e da persona – ha aggiunto la presidente di Commissione - credo fermamente che i diritti Lgbtiq+ siano diritti fondamentali non solo sulla carta ma nella vita di tutti i giorni, con la consapevolezza di difenderli ed espanderli affinché ogni individuo possa sentirsi libero di essere e di esprimersi”.

Una battaglia avanzata in prima persona anche da un altro membro del Com.It.Es di Ny, lo screen writer Riccardo Costa che da anni si batte per la difesa dei diritti Lgbtiq+ nella comunità italiana e italoamericana di New York.

“Con la partecipazione alla Pride March abbiamo ottenuto una grande vittoria alla quale personalmente da gay tenevo in maniera particolare. L’ostica realtà che coinvolge il coming out di molti italiani ed italoamericani qui nel Tristate, è preoccupante. I dati ci parlano di una discriminazione a livello familiare e da parte della comunità; discriminazione spesso silente e per questo ancora più allarmante” ha evidenziato Riccardo Costa che vive a Manhattan da oltre 20 anni. “Partecipare al Gay Pride come Organismo rappresentativo degli italiani e degli italoamericani significa mettere una prima pietra miliare su dei diritti fondamentali e imprescindibili ancora, ahimè, da dover affermare. Farlo al cinquantesimo anniversario del cosiddetto Italian Stonewall, ovvero l’inizio della protesta LGBTIQ+ in Italia, diventa ancora più significativo. Il nostro messaggio è chiaro: “We Are in This Together”.

IL BANNER Il banner è stato realizzato dall’artista italiano molto quotato nella Big Apple, Marco Gallotta, da sempre impegnato nel sociale, fortemente convinto che l’arte possa contribuire a costruire un mondo migliore. (red -22 giu)

(© 9Colonne - citare la fonte)