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direttore Paolo Pagliaro

UCRAINA, SI DECIDE
LA CANDIDATURA UE

È il giorno. I leader dell'UE decideranno oggi se concedere all'Ucraina lo status di candidato all’ingresso nella comunità europea, come raccomandato dalla stessa Commissione venerdì scorso. “Meritiamo di ottenere questa candidatura” ha ripetuto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un videocollegamento con una piazza di Amsterdam. Zelensky ieri ha contattai undici leader europei per perorare il sì alla candidatura di Kiev, e oggi, ha affermato, “farò ancora più chiamate”. “Questo – ha detto Zelensky – è un momento molto cruciale per noi, perché alcune persone nella mia squadra dicono che è come andare verso la luce dall'oscurità”. Si tratta anche di un fattore che potrebbe rivelarsi una spinta psicologica rilevante “sia per l’esercito che per la società nel suo complesso, un grande fattore motivazionale per l'unità e la vittoria del popolo ucraino”. Le aspettative per un sì sono cresciute da quando quattro leader dell'UE, (quelli di Italia, Francia, Germania e Romania) hanno visitato Kiev la scorsa settimana in segno di sostegno.

Per la concessione dello status di candidato all'adesione all'Unione europea, Kiev può contare sul sostegno della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che ieri ha invitato i leader europei a “mostrarsi all'altezza di questa responsabilità storica”.

Zelenskiy ha presentato domanda di adesione all'UE cinque giorni dopo l'inizio dell'attacco russo, avvenuto il 24 febbraio scorso. Sebbene la risposta iniziale di una decina di stati dell'Ue sia stata da principio scettica, in questi 120 giorni di guerra l'opposizione è diminuita, sebbene permangano interrogativi sulla lunga strada da percorrere affinché l’Ucraina effettivamente diventi membro dell’Ue.

Un sondaggio pubblicato questa settimana dal Consiglio europeo per le relazioni estere, un think tank, ha mostrato che il 57% degli europei è d’accordo la candidatura dell'Ucraina all'adesione. Va comunque sottolineato che lo status di candidato all'UE, che può essere concesso solo se i paesi membri concordano all'unanimità, è il primo passo verso l'adesione. Non fornisce alcuna garanzia di sicurezza né un diritto automatico di adesione al blocco.

Al vertice europeo farà seguito un altro del G7 e un ulteriore summit della Nato, a cui parteciperà il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. La questione dell'aiuto finanziario a Kiev sarà al centro delle discussioni di questi tre incontri. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha invitato ieri da Berlino a mettere a punto “un Piano Marshall” per la ricostruzione dell'Ucraina, con un budget di diversi miliardi di euro. La Casa Bianca ha sottolineato che Zelensky interverrà, virtualmente, durante questi due incontri. (23 GIU - DEG)

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