Intervistata da Libero, Maria Elena Boschi afferma che “Il Pd ha terminato la sua corsa perché nel giro di qualche mese dovrà scegliere se stare con Conte o con i riformisti, con il reddito di cittadinanza o con il JobsAct. E a quel punto la divisione sarà inevitabile. Non è un problema di voti presi ma di strategia per il domani. Il Pd ha preso il 19% ma è il partito del passato, noi l'8% ma siamo il partito del futuro”. “Non so quanti amministratori e parlamentari passeranno con noi nei prossimi dodici mesi. Ma so che alle Europee passeranno con noi molti elettori che non si riconoscono nella linea Conte- Bettini-D'Alema”. Per Boschi, “Meloni è stata brava a crederci sempre. E contemporaneamente deve dire un grazie gigantesco a Enrico Letta senza il quale oggi lei non sarebbe la premier in pectore. Quanto alle donne degli altri schieramenti, ho fatto parte del primo e unico governo paritario della storia repubblicana, con la prima donna ministra della Difesa o dello Sviluppo economico. Io stessa sono stata la prima sottosegretaria a Palazzo Chigi. E ancora oggi Italia Viva e Azione sono la lista che ha portato in proporzione più donne di tutti in parlamento. Ma questo non toglie nulla al fatto che Meloni ha compiuto un cammino straordinario che va riconosciuto come è giusto che sia. Poi bisognerà vedere se a questo corrisponderanno più o meno opportunità, in concreto, per le donne di questo Paese”. Se Meloni prova a cambiare la Costituzione, magari dando vita a una Bicamerale, accettereste di partecipare? “Certo che partecipiamo, a condizione che sia una cosa seria. Ma credo che in questa fase iniziale la questione della riforma non sia la priorità”. (4 OTT - red)
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