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direttore Paolo Pagliaro

Poeti, navigatori
evasori fiscali

Poeti, navigatori <br> evasori fiscali

di Paolo Pagliaro

Nelle 131 pagine della Relazione sull’evasione fiscale e contributiva pubblicata il 5 novembre dal ministero dell’Economia ci sono molte scomode verità. La prima è che in un anno i lavoratori autonomi e le piccole imprese hanno sottratto alle casse dello stato il 68% dell’Irpef dovuta, cioè 28 miliardi. La seconda è che anche tra i lavoratori dipendenti ci sono 4 miliardi e mezzo di imposte sfuggite al fisco grazie al lavoro nero. La terza è che le 592 agevolazioni fiscali a vario titolo concesse hanno fatto venir meno introiti per 82 miliardi.
L’unica buona notizia è che grazie all’obbligo della fattura elettronica sta diminuendo l’evasione dell’Iva. La relazione, pronta prima delle elezioni ma tenuta nel cassetto per prudenza politica, spiega che l’Irpef evasa dai lavoratori autonomi nasce dalla volontà di mantenere ricavi e compensi al di sotto dei 65 mila euro, che sarebbe la soglia da non superare se si vuole usufruire della superagevolazione rappresentata dalla flat tax del 15%. Un beneficio che il nuovo governo vuole estendere, come è noto, a chi dichiara fino a 85 mila euro, con una perdita di gettito che dovrebbe essere compensata da una riduzione dell’evasione.
Ma che ci sia un nesso tra aliquote ed evasione è smentito dai dati contenuti nella relazione e forniti dall’Agenzia delle entrate e dal Dipartimento delle finanze. La realtà è che in Italia c’è un un’evasione di massa di dimensioni impressionanti e con protezioni politiche altrettanto fuori scala.

(© 9Colonne - citare la fonte)