Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

RICOLFI: SCISSIONE PD
E’ UN RISCHIO REALE

Giorno, Carlino e Nazione intervistano Luca Ricolfi, sociologo tra i più noti del panorama italiano, che da sempre si occupa della sinistra secondo il quale il Pd “poco per volta, ha perso la sua ragion d'essere” soprattutto a causa della “pretesa di incorporare tutte le maggiori culture politiche del paese: socialista, cattolica, liberale, ambientalista. Un'aspirazione alla totalità che ha conferito al partito tratti culturalmente totalitari. Anziché cercare di rappresentare una visione particolare del paese, in competizione con quella della destra, hanno preteso di ergersi a custodi del Bene, depositari della civiltà”. In vista del congresso, il Pd è davvero al capolinea? “Ogni giorno che passa senza un'iniziativa politica, segmenti via via crescenti dell'elettorato Pd si spostano verso i Cinque Stelle e, in misura minore, verso il Terzo polo. Se vanno avanti così, a marzo potrebbero trovarsi poco sopra il 10% con i Cinque Stelle vicini al 20% e il Terzo Polo a sfiorare il 10%”. Si parla di due nomi per il dopo Letta: Stefano Bonaccini ed Elly Schlein. Vede rischi reali di scissione? “Sì, ne vedo. Se vince Elly Schlein il Pd diventa esplicitamente quel che già è, ossia un ‘partito radicale di massa’, concentrato su diritti civili, migranti, con una spruzzatina di ambientalismo. Se vince Bonaccini il Pd diventa un partito riformista, difficilmente distinguibile dal Terzo Polo. Una specie di partito di Renzi senza Renzi. Ma c'è anche una terza possibilità, che il partito se lo prenda la sinistra di Bettini, Orlando e Provenzano. In questo caso il partito potrebbe diventare un normalissimo partito socialdemocratico, attento alla questione sociale e meno ossessionato dalla diade immigrati-diritti civili”. (14 NOV - red)

(© 9Colonne - citare la fonte)