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CACCIARI: IPOCRISIA
RIDICOLA SU ZELENSKY

“Per l'amor di dio, non ho mai guardato quella roba in vita mia, figurarsi se lo faccio stavolta perché c'è o non c'è Volodymyr Zelensky”. Così, in una intervista al Giornale, il filosofo Massimo Cacciari commenta l'ospitata del leader ucraino al Festival di Sanremo. E della polemica che ne è scaturita dice: “E’ di una ipocrisia ridicola: è in corso una guerra, e noi in siamo parte in causa di quella guerra. Con la decisione di inviare cani armati e sistemi di difesa siamo a tutti gli effetti partecipi: non combattiamo direttamente, ma siamo in guerra. E la propaganda è strumento essenziale di ogni evento bellico, basta ricordare le produzioni cinematografiche di Hollywood durante la Seconda guerra mondiale. Può anche farci schifo la propaganda mischiata alle tragedie, ma in tempi di guerra è inevitabile. Di che ci stupiamo?”. Inoltre sostiene che “i cosiddetti leader politici ‘pacifisti’, da Matteo Salvini a Giuseppe Conte, non sono mai riusciti a spiegarci come, secondo loro, si dovrebbe raggiungere la tregua”. Quindi sostiene che la guerra finirà “malissimo per chi l’ha voluta e iniziata, ossia Vladimir Putin. Il capo della Russia ha fatto un errore folle e sciagurato, probabilmente anche indotto da un fallimento disastroso della sua intelligence che non ha capito nulla del ‘nemico’. E ha ottenuto esattamente quello che non voleva, ossia un ricompattamento occidentale forzato, sotto l'egemonia Usa. L'Ucraina sarà inevitabilmente il Vietnam del Cremlino. (29 gen - redm)

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