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COSPITO, NORDIO:
41 BIS NON SI TOCCA

 “Il 41 bis non si tocca”. Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio, in conferenza stampa a Palazzo Chigi sul caso di Alfredo Cospito, l'anarchico sottoposto al regime di carcere duro e da oltre cento giorni in sciopero della fame, ieri trasferito al carcere di Opera a Milano per via delle sue condizioni di salute. “Penso che in questo momento storico il 41 bis sia indispensabile, che sia necessario mantenerlo" spiega in generale il guardasigilli, che sul caso specifico sottolinea: “La tutela della salute del detenuto è per noi un principio sacro e inderogabile, appena abbiamo ricevuto un minimo segnale di peggioramento delle condizioni del Cospito lo abbiamo trasferito ‘in die’ nella struttura più idonea, nel carcere di Opera la sua salute è assolutamente garantita. Ma non è assolutamente un cedimento dello Stato verso le violenze, una cosa è l’espiazione della pena, la tutela sicurezza pubblica e un altro la tutela salute del detenuto”. Secondo Nordio “questa ondata di violenza e atti intimidatori da un lato è la prova che rimane il legame tra il detenuto e l'esterno, e quindi questo tenderebbe a giustificare il 41 bis, dall’altra che lo Stato non può neanche mostrare essere intimidito da violenze e atti minacciosi". In merito alla richiesta di revoca del 41 bis, sussistono due procedimenti paralleli: uno giudiziario, su cui si pronuncerà la Cassazione il 7 marzo, l'altro ministeriale su cui il guardasigilli dovrà pronunciarsi entro il 12 febbraio: sul primo, sottolinea Nordio, “la magistratura è assolutamente sovrana e il ministero non può assolutamente intervenire, dobbiamo aspettare la decisione della Corte di Cassazione”, mentre sul secondo "qualsiasi decisione non può essere adottata se prima non riceviamo i pareri di tutte le autorità giudiziarie”.

PIANTEDOSI. “Siamo assolutamente non condizionati in questa vicenda, seguiamo le decisioni giudiziarie con distacco” afferma invece il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “I fatti di questi giorni – aggiunge - hanno imposto riflessioni sulla sicurezza pubblica, riguardo all’innalzamento del livello di attenzione rispetto a certe effervescenze che già si sono mostrate in maniera critica sul piano storico”. "La metodologia messa in atto dagli anarchici ci impone di porre attenzione alle sedi istituzionali" afferma il responsabile del Viminale, che domani presiederà una riunione del Comitato di analisi strategica antiterrorismo, che però, precisa, non esprimerà valutazioni sulla vicenda Cospito. “Il rischio di compattamento di frange diverse c’è, e non è nuovo” avverte infine il ministro.

TAJANI. Per via degli attacchi subiti dalle nostre sedi all'estero, alla conferenza ha preso parte anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani: “Il Maeci è impegnato a tutelare le sedi della Repubblica in tutto il mondo, il personale e i funzionari che operano in ambasciate e consolati. Dal mese di dicembre sono aumentati attentati e atti vandalici, il più grave quello del 2 dicembre quando ad Atene è stata bruciata l’auto del primo consigliere Susanna Schlein”. “Abbiamo proceduto – continua - a innalzare le misure di sicurezza in tutta la rete diplomatica e consolare, abbiamo rafforzato il sistema difensivo attraverso un incremento del contingente dei carabinieri all’estero”. “In questo momento – aggiunge – esiste una internazionale anarchica che è mobilitata contro lo Stato italiano”.  “Noi abbiamo confermato la volontà di non scendere a patti con chi usa la violenza come strumento di lotta politica, ci auguriamo che tutte le forze politiche sostengano l'azione del governo" ha auspicato il vicepremier.

IL CASO DONZELLI. Non proprio gli stessi toni usati più o meno in contemporanea, a qualche centinaio di metri di distanza, dal deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli, che in aula alla Camera afferma: "Il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia. Allora, voglio sapere se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia". Insorgono le opposizioni, e sollecitato dai giornalisti Nordio commenta in merito: “Escludo che ci siano rapporti tra parlamentari e gruppi anarchici, so che è un dovere dei deputati fare visite in carcere ma escludo che questo possa essere un veicolo”. "Una cosa è emersa chiaramente questa mattina alla Camera con l'intervento dell'onorevole Donzelli e con il dibattito che ne è seguito: l'impressionante analfabetismo costituzionale e istituzionale che dilaga nel principale partito di governo" afferma il deputato e presidente di Più Europa Riccardo Magi. (Roc -  31 gen)    

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