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ARMI NUCLEARI, A ROMA
I GIOVANI PER LA PACE

ARMI NUCLEARI, A ROMA <BR> I GIOVANI PER LA PACE

"La situazione attuale dimostra come l'orrore di due conflitti globali non abbia insegnato nulla, la guerra è tornata in Europa. Nulla è più crudele e miserabile della guerra: vogliamo tramettere ai giovani quanto sia assurda questa situazione, contiamo sul loro entusiasmo e la loro speranza". Così Daniele Santi, presidente di Senzatomica, alla vigilia di “Senzatomica Revolution Talks: io disarmo il futuro”, evento gratuito e interattivo che si svolgerà domani, dalle 10 alle 13 presso l'Auditorium Parco della Musica – sala Sinopoli (via Pietro de Coubertin, 10 – Roma). Come possiamo costruire un mondo libero dalle armi nucleari? Qual è il ruolo delle persone comuni - in particolare dei giovani - in questo scenario? Come si inseriscono in questo dibattito l'informazione, la scienza e la cultura? Più di mille giovani si incontreranno tra poche ore per rispondere a queste domande. Per trasmettere il 'sentiment' degli italiani, Santi ricorda i dati dell'ultimo rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese: l'84,5% dei nostri concittadini è convinto che eventi lontani possano cambiare la propria quotidianità, il 61,1% teme lo scoppio di un conflitto mondiale, il 58,8% l'uso di armi nucleari e il 57,7% che l'Italia entri in guerra. "Ma tutto questo non deve indurci a una reazione depressiva, mai come in questo momento ci sono orecchie attente per approfondire il tema del disarmo nucleare, coinvolgere i giovani è importante perché trasmettono speranza e non terrore come spesso fanno i media. Nelle mie interviste viene tagliata spesso la parte della speranza, che è fondamentale". Il presidente di Senzatomica ricorda poi che quelle nucleari non sono "armi di deterrenza ma armi di ricatto, non ci sono mani sicure per questo tipo di ordigni" puntualizza Santi, ricordando come l'ultima mostra promossa a Torino è stata ospitata dai militari, "che sono con noi nel ritenere che le armi nucleari siano inutili dal punto di vista strategico, ma siano armi del 'game over'". L'evento di domani ha lo scopo di promuovere la campagna e la nuova mostra "Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari" volta a creare una nuova consapevolezza sulla minaccia delle armi nucleari. Dal 2011 la prima edizione della mostra è stata allestita in oltre 70 comuni italiani per un totale di 365mila visitatori. L'esposizione è promossa e finanziata dai fondi dell’otto per mille dell'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Daisaku Ikeda, Presidente della Soka Gakkai Internazionale, scuola buddista che conta 12 milioni di membri in 192 nazioni e territori del mondo con l’obiettivo di "creare una società pacifica che valorizzi ogni persona", ha ribadito l'importanza del principio del "non primo uso" delle armi nucleari. La base comune di questo principio è la dichiarazione congiunta dei leader di Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina, che hanno affermato come una guerra nucleare non possa essere mai vinta e quindi non deve essere mai combattuta. "Questo principio – ricorda Santi - è stato mantenuto negli ultimi 77 anni, ora l'obiettivo è il disarmo: dobbiamo fare in modo che l'Italia ratifichi il trattato di proibizione delle armi nucleari, entrato in vigore nel 2021 in sede Onu, trattato nato dalla spinta della società civile e degli attivisti", che è valso il premio Nobel per la Pace 2017 a ICAN – International Campaign to Abolish NuclearWeapons, di cui Senzatomica è uno dei principali partner italiani. "La posizione del nostro paese – continua Santi – è a metà, perché pur non avendo direttamente armi nucleari ospita le testate nucleari Usa, e ora stanno arrivando anche quelle più moderne: fattore che pone l'Italia non in sicurezza maggiore, ma come possibile obiettivo in caso di risposta".  "L'orologio dell'apocalisse del Bulletin of the Atomic Scientists è stato spostato ad appena 90 secondi dalla mezzanotte – ricorda il presidente di Senzatomica – fatto che non era avvenuto nemmeno durante la crisi dei missili a Cuba. Ma – ribadisce – dobbiamo trasmettere speranza e non terrore, portare i politici a ragionare da esseri umani". (Roc – 3 feb)

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