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Turismo delle radici: alla riscoperta delle origini, i grandi eventi per fare rete

Turismo delle radici: alla riscoperta delle origini, i grandi eventi per fare rete

Lento e sostenibile, di scoperta ed emozionale. È un nuovo modo di viaggiare che predilige la conoscenza delle destinazioni meno note ma sempre più amate: piccoli borghi e località dalle antiche tradizioni. Un turismo slow ed esperienziale protagonista alla Fiera dei Territori – Agritravel e Slow Travel Expo (ATEST), in programma a Bergamo fino a domenica 2 aprile. Non solo stand, ma vere e proprie esperienze da vivere, come quelle che propone il turismo delle radici, il progetto del Pnrr attraverso il quale le comunità italiane all’estero verranno coinvolte nella valorizzazione della nostra offerta turistica, all’interno di una strategia volta a invertire il processo di spopolamento dei borghi italiani e a sostenere attivamente il rilancio post Covid della nostra cultura, del nostro turismo e della nostra economia. L’obiettivo è consentire una riscoperta dei luoghi di provenienza, consentendo ai visitatori di riappropriarsi della cultura delle loro origini anche attraverso tradizioni, testimonianze, artigianato e gastronomia. Tra i temi trattati negli incontri e talk programmati della Fiera, i grandi eventi come le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 Bergamo e Brescia Capitali Italiana della Cultura 2023, Pesaro 2024, il Giubileo 2025, e proprio Turismo delle Radici 2024. “Il turismo delle radici mira a valorizzare i luoghi non toccati dal turismo mainstream, ma le aree interne, caratterizzate da bassi tassi di crescita e spopolamento, da cui deriva il 95% della nostra emigrazione”, ha detto a 9colonne Giovanni Maria De Vita, responsabile del progetto sul Turismo delle radici della Farnesina, intervenuto al panel sui grandi eventi. I viaggiatori delle radici, ci spiega De Vita, “vengono a scoprire proprio quei territori, a conoscere i prodotti locali, ad acquistarli e a divulgarli nei paesi in cui tornano”.

Il turismo delle radici, infatti, “mira a coinvolgere i territori non solo con l’afflusso dei viaggiatori ma anche con la possibilità per le imprese locali di offrire prodotti e quindi di allargare la clientela”, prosegue De Vita che a Bergamo ha spiegato anche come sarà organizzato l’Anno del turismo delle radici (2024), con “eventi identitari da dedicare agli italiani all’estero, con il coinvolgimento delle grandi manifestazioni nazionali e creando eventi ad hoc per evidenziare l’importanza del turismo delle radici come occasione di conoscenza delle nostre comunità nel mondo”. In previsione dei grandi eventi, quindi, sarà importante saperne valorizzare le opportunità nonché l’indotto sul comparto turistico e sull’economia del nostro Paese. È importante “fare rete”, afferma De Vita puntando l’attenzione su quegli appuntamenti, come la Fiera a Bergamo, che “si focalizzano sulle potenzialità dei territori. È questo tipo di eventi che noi vogliamo agganciare per promuovere il nostro turismo perché vediamo una coincidenza di interessi”. Rimanendo in tema “origini”, domani a Trieste si terrà la cerimonia conclusiva del corso di formazione manageriale “Origini Italia”, promosso e organizzato dalla MIB School of Management di Trieste, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e in collaborazione con l’Agenzia ICE. Il corso è destinato ai giovani discendenti di emigrati italiani residenti all'estero, con l’obiettivo di favorire la collaborazione fra le imprese italiane e i cittadini di origine italiana nel mondo, consentendo ai partecipanti di conoscere la terra di origine dei loro avi, ritrovandone cultura, storia e lingua, e affrontando allo stesso tempo esperienze di tipo imprenditoriale e manageriale in collaborazione con importanti imprese italiane, anche in vista della creazione di futuri rapporti lavorativi fra l'Italia e i Paesi di provenienza. Un’iniziativa, anche questa, che “mira a consolidare i rapporti con gli italiani all’estero, guardandoli come partner e non solo come ambasciatori”, conclude De Vita. (sip - 31 mar)

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