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direttore Paolo Pagliaro

CECCANTI: PREMIERATO
PUO’ ESSERE SOLUZIONE

La riforma ideale dovrebbe riuscire a coniugare centralità del Parlamento, stabilità del governo e ruolo di garanzia del presidente della Repubblica. Intervistato da Avvenire, il costituzionalista Stefano Ceccanti, ordinario di Diritto pubblico comparato alla Sapienza di Roma, già senatore e deputato del Pd, immagina una forma di governo che definisce “neoparlamentare”. Meloni punta forte sul presidenzialismo, ma ce ne sono di diversi tipi. Ne vede uno adatto per l'Italia? “Abbiamo un problema irrisolto dalla Costituente: lo hanno spiegato magistralmente Dossetti e Lazzati in un'intervista a Elia e Scoppola. Per di più abbiamo stabilizzato dal 1993 Comuni e Regioni. Il Governo si trova quindi come un vaso di coccio tra Comuni e Regioni da una parte e governi europei che durano anch'essi, di norma, una legislatura. Le soluzioni però possono essere diverse. Adatto all'Italia è un sistema che razionalizzi quanto sta accadendo di fatto: gli italiani si sono di nuovo abituati a scegliere una maggioranza e un Governo e, nel frattempo, anche a causa dei frequenti Consigli Europei, il ruolo del presidente del Consiglio è cresciuto. Però sul medio periodo non ci sono regole sulla sfiducia e sullo scioglimento che disincentivino le crisi o che consentano di revocare ministri. Eviterei altri modelli, pur democratici e legittimi come quello statunitense, che pretendano di deviare il sistema in altre direzioni, trasformando il presidente della Repubblica in capo della maggioranza”. Il premierato può essere un'alternativa valida? “Sì, se si tratta di realizzare con norme quello che altrove, per la migliore strutturazione del sistema dei partiti, avviene quasi naturalmente per accordi tra le forze politiche, ossia governi tendenzialmente di legislatura scelti dagli elettori. Siccome da noi è pressoché impossibile mettersi intorno a un tavolo, fare una coalizione in cui vi sia un rapporto stringente tra consenso, potere e responsabilità col leader del primo partito della coalizione che faccia il premier per la legislatura, bisogna passare per norme elettorali con coalizioni presentate prima ai cittadini e con successivi elementi di dissuasione contro le crisi. Tutto ben scritto nella Tesi 1 dell'Ulivo del 1996. Dove si affermava la necessità di una forma di governo centrata sulla figura del Primo Ministro investito in seguito al voto di fiducia parlamentare in coerenza con gli orientamenti dell'elettorato”. (9 MAG - deg)

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