Vittorio Pisani, attuale vicedirettore Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna), sarà il nuovo capo della Polizia mentre l'uscente Lamberto Giannini sarà il nuovo prefetto di Roma. Lo ha stabilito il Consiglio dei ministri tenutosi oggi, mentre – a causa dell’assenza del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, impegnato con i lavori del G7 in Giappone - la nomina dell’attuale comandante in seconda Andrea De Gennaro alla guida della Guardia di Finanza, su cui è stato raggiunto l’accordo politico, sarà formalizzata nella prossima riunione del Consiglio dei ministri. Cambiano anche i vertici Rai: al posto di Carlo Fuortes, che ha rimesso il mandato nei giorni scorsi, il governo individua il suo successore in Roberto Sergio, il cui nome è stato designato componente del Cda Rai in rappresentanza del Mef. Il ministero dell’Economia e delle finanze, in assemblea degli azionisti, formulerà al Consiglio di amministrazione la sua nomina ad amministratore delegato della società per la restante durata del mandato, ovvero fino al luglio del 2024. Nato a Roma nel 1960, laureato in Scienze Politiche e in Scienze delle Comunicazioni, Sergio è un manager esperto di telecomunicazioni. Inizia il suo lungo percorso in Rai nel 2004, quando è chiamato come direttore dell'area Nuovi Media, mentre da giugno 2020 è Consigliere di amministrazione di Rai Com.
VIMINALE. “A nome del governo, desidero inviare i miei migliori auguri di buon lavoro al nuovo Capo della Polizia di Stato, Vittorio Pisani, e al nuovo Prefetto di Roma, Lamberto Giannini – si legge in una nota del premier Giorgia Meloni - Abbiamo scelto due servitori dello Stato di grande competenza ed esperienza che contribuiranno a rafforzare la sicurezza dei cittadini e la difesa delle istituzioni. Siamo profondamente grati per il lavoro che la Polizia e le Forze dell’Ordine svolgono ogni giorno per mantenere l'ordine pubblico. A Vittorio Pisani e Lamberto Giannini auguro un grande successo in questo nuovo e delicato incarico, per il quale potranno contare sul pieno sostegno del Governo”. “Sono certo, conoscendo le straordinarie qualità di entrambi, che la loro nomina contribuirà a rafforzare l'azione dello Stato sul versante della tutela dei diritti e della legalità. Sarò al loro fianco nel lavoro impegnativo a cui sono chiamati in questo delicato frangente, e rivolgerò particolare attenzione alle sfide che attendono la Capitale dove io stesso, dopo la mia esperienza di Capo di gabinetto del Viminale, ho svolto le funzioni di prefetto prima di assumere l'attuale l’incarico” ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
RAI. “Buon lavoro a Roberto Sergio, che ho apprezzato nel corso degli anni come solido ed esperto dirigente della Rai - dichiara il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (FI) - Sono certo che con lui il pluralismo sarà ancor più ampiamente garantito, mentre si potranno portare avanti quei processi di rafforzamento del servizio pubblico, sia sotto il profilo dei contenuti, che sotto il profilo dell'ammodernamento tecnologico. Seguiremo con attenzione questa nuova stagione della Rai. Consapevoli dell'importanza del servizio pubblico e dell'ancora più importante ruolo della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai che è il sostanziale editore, in termini di legge, della Rai. Perché il Parlamento è il vero garante della democrazia e del pluralismo”. Non la vede allo stesso modo Sandro Ruotolo, responsabile dell'informazione per il Pd, secondo cui "l'avevano detto e lo hanno fatto. La decisione del Consiglio dei ministri di indicare Roberto Sergio come sostituto di Carlo Fuortes nel ruolo di amministratore delegato della Rai è la conferma della volontà di imprimere il monocolore nell'azienda culturale e informativa più importante del nostro Paese". "Come Partito democratico ci opporremo a questo disegno che mette in discussione il pluralismo, l'articolo 21 della nostra Costituzione - aggiunge - Il servizio pubblico della Rai è di tutti e non può essere appannaggio dell'esecutivo. Si vociferano 'lenzuolate' di nomine e di conduttori mandati via. Cosa vogliono che diventi il nostro Paese? Un'unica voce, quella di chi governa? Noi non ci stiamo". (Roc)
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