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Premio Italia Radici nel Mondo, in un libro la raccolta di racconti

Premio Italia Radici nel Mondo, in un libro la raccolta di racconti

Si terrà domani 25 giugno alle ore 17.30, presso la Sala Convegni della Fondazione Pescarabruzzo, in Corso Umberto I, 83 a Pescara, la presentazione del libro "Sconfinamenti. Raccolta di racconti del Premio Italia Radici nel Mondo Toto Holding", edito da Ianieri Edizioni.
L'evento vedrà la partecipazione dei curatori del libro, Giovanna Di Lello, ideatrice del premio e direttrice del John Fante Festival e Giuseppe Sommario, ideatore del premio e direttore del Piccolo Festival delle Spartenze. Sarà presente anche un'autrice del volume della sezione italodiscendenti direttamente dall'Argentina, Vanesa Cristina Di Stefano, la cui famiglia paterna è dell'Abruzzo. Interverranno: anche Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Dario Cortese, Responsabile Progetto PNRR del Turismo delle radici, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Carmine Ficca, Sindaco del Comune di Torricella Peligna, ente organizzatore del John Fante Festival e del Premio. L'incontro sarà impreziosito dalle note del maestro fisarmonicista Vincenzo De Ritis.
SCONFINAMENTI è l'antologia dei racconti finalisti del Premio Italia Radici nel Mondo Toto Holding, a cura di Giovanna Di Lello e Giuseppe Sommario, con la prefazione dell'antropologo Vito Teti, pubblicata dalla casa editrice Ianieri. La prima edizione del Premio Italia Radici nel Mondo - Toto Holding, ha ricevuto più di settanta candidature dai paesi con una maggiore presenza di italiani all'estero e si è svolta all'interno del programma della XIX edizione del John Fante Festival, organizzata dal Comune di Torricella Peligna nell'ambito del progetto "2024 - Anno delle radici italiane nel mondo" del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con la partnership della Toto Holding e la collaborazione della Fondazione Pescarabruzzo e del Piccolo Festival delle Spartenze.
Con questo volume si è voluto dare voce agli scrittori e scrittrici delle numerose comunità italiane sparse in tutto il mondo. Partendo dal tema "Le mie radici plurime", si è cercato di capire come il tratto italico si sia contaminato nei vari contesti di arrivo e quanto gli autori italiani e italodiscendenti abbiano contribuito alla vita culturale e artistica dei nuovi paesi d'approdo focalizzandosi sul modo in cui hanno fatto i conti con le radici italiane.
Argentina, Canada, Svizzera, Germania, Francia, Spagna, sono i paesi in cui vivono gli autori e le autrici dei racconti contenuti nell’antologia. Puglia, Abruzzo, Calabria, Sicilia, Lombardia, Piemonte, Friuli, Campania, Liguria, Lazio sono le loro regioni di origine. Autori italiani partiti di recente, italodiscendenti, o nuovi italiani. I temi e i sentimenti che pervadono i racconti sono gli stessi, sia che si tratti di un autori/autrici nati in Italia della sezione Nuova Emigrazione (Elisa Kirsch, Francesco Radicioli, Giulia Romanelli, Rossana De Angelis, Marco Montemarano, Simone Sperduto, Stefania Amodeo), sia che si tratti di autori/autrici di origine italiana nati/nate all’estero della sezione Italodiscendenti (Domenico Capilongo, Silvana Saccomani, Ada Marra, Alice Ortolani, Julio César Dimol, Rossano Corsano, Vanesa Cristina Di Stéfano), sia che si tratti di autori/autrici nati all’estero (Marocco) da genitori non italiani che sono emigrati da piccoli in Italia dove hanno vissuto e studiato e che si sentono a tutti gli effetti italiani come si può leggere nel racconto Rami e Radici di Fatima Rhnim (sezione Nuova Emigrazione).
Nella sua prefazione al volume, l'antropologo Vito Teti scrive: La motivazione profonda, culturale, politica, sentimentale, di questa antologia di “racconti” e di “memorie”, risultato di un Premio nato dalla collaborazione fra il Festival John Fante e il Piccolo Festival delle Spartenze, è quella di vedere, in questo periodo in cui tutto sembra finire e fuggire, come partenza, radici, nostalgia, sradicamento, spaesamento, appaesamento, ritorno o illusione del ritorno sono vissuti, interiorizzati, raccontati dagli “italiani di ultima generazione” e dagli “italiani di prima generazione”, che presentano somiglianze e diversità sorprendenti. I “migranti” come i “restanti” non costituiscono un universo omogeneo e compatto, ma sono persone che interpretano, in maniera diversa, una “parte” che un’analoga e comune, collettiva, vicenda storica ha loro consegnato. Sconfinamenti ci restituisce il complesso viaggio di chi si muove tra “qui” e altrove”, spaesamento e affermazione di presenza, mondo delle origini e universo delle mescolanze. Sconfinamenti ambisce a restituire storie, vicende, movimenti, delusioni, sconfitte, nostalgie, desiderio di “paese” e di mondo, attraverso una testimonianza che è ricerca e scrittura letteraria. (red – 24 giu)

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